

La genesi, l’evoluzione, i protagonisti, i rituali e i momenti cult del dating show di Maria De Filippi.
Uomini e Donne, il dating show condotto da Maria De Filippi, in onda su Canale 5, è pronto per tornare sui nostri schermi, precisamente a partire da lunedì 22 settembre 2025, con la sua trentesima edizione.
Dal lontano 1996, inizialmente nella versione talk show e successivamente con il format del dating, Uomini e Donne è diventato anno dopo anno un’autentica istituzione della cultura popolare italiana.
In un panorama televisivo in perenne mutamento, il caso di Uomini e Donne rappresenta una delle poche eccezioni e gli ascolti altamente soddisfacenti registrati edizione dopo edizione (e il discorso si potrebbe allargare anche ad altre trasmissioni di Maria De Filippi come Amici e C’è posta per te) ne confermano lo status di rito quotidiano per i telespettatori di Canale 5.
Il programma del pomeriggio di Canale 5, da quasi trent’anni, offre uno spaccato delle dinamiche relazionali, delle aspirazioni e delle ansie della società italiana contemporanea e anche l’eterno conflitto tra autenticità e rappresentazione gioca un ruolo importante nel suo successo.
Il fenomeno Uomini e Donne: la genesi e l’evoluzione
Trasformandosi da arena di dibattito a palcoscenico per trovare l’amore (qui, abbiamo raccontato i primi anni di Uomini e Donne), il programma ideato da Maria De Filippi, innanzitutto, ha dimostrato una capacità di adattamento che ha permesso al format di evolversi in risposta ai cambiamenti del pubblico e della società.
Il passaggio alla formula che conosciamo oggi avvenne all’inizio del nuovo millennio e la rivoluzione della struttura del programma si rese necessaria per far fronte ad un calo di ascolti, registratosi dopo il boom iniziale.
I primi anni di Uomini e Donne versione dating show videro la nascita delle figure archetipiche che oggi rappresentano il fulcro della narrazione: il Tronista (o la Tronista), ossia un single o una single in cerca di un’anima gemella (il primissimo in ordine di tempo fu Roberto Maltoni), e i Corteggiatori (o Corteggiatrici), gruppo di pretendenti in competizione tra loro per conquistare il suo cuore.
Un’altra evoluzione cruciale: il Trono Over
Nel 2010, fu introdotta una novità che ha segnato un’ulteriore evoluzione del programma ossia il Trono Over.
In questo segmento, le summenzionate figure di Tronista e Corteggiatore sparirono. Al loro posto, due parterre di signori e signore di mezz’età, in cerca di una seconda possibilità in amore.
Inizialmente accolto con scetticismo, il Trono Over divenne in breve tempo un motore di ascolti formidabile, superando in popolarità anche la sua controparte “giovane” e introducendo personaggi diventati storici, con il trascorrere degli anni, come Gemma Galgani.
Il Trono Over ha così identificato e servito un segmento di pubblico fino ad allora trascurato dal racconto televisivo dell’amore, riconoscendo che la ricerca di un partner non è un’esclusiva della gioventù. Così facendo, il programma raddoppiò sia il proprio bacino di utenza che le possibilità narrative.
Il Trono Gay e la tronista transgender
Negli anni successivi, il programma ha continuato a dimostrare la propria sensibilità ai mutamenti sociali, con l’inserimento del Trono Gay, avvenuto due volte nel corso della storia del programma. Il primo Trono Gay in assoluto avvenne durante la stagione 2016/17 e l’introduzione di questo trono segnò un passo importante per la rappresentazione delle coppie omosessuali nella televisione generalista italiana. I tronisti gay furono Claudio Sona e Alex Migliorini.
Nel 2021, invece, Uomini e Donne ha accolto la sua prima tronista transgender, Andrea Nicole Conte, confermando la sua tendenza a includere e rappresentare diverse sfaccettature della società.
La capacità di Uomini e Donne di resistere per quasi tre decenni, quindi, risiede anche in questa sua plasticità, con ogni cambiamento che si è rivelato studiato e mai casuale.
Uomini e Donne: i protagonisti fissi
Il successo del programma, però, non dipende solo dal suo format ma anche da un ecosistema di personaggi fissi che ne governano la narrazione, ciascuno con un ruolo preciso.
Al centro di questo sistema, c’è la creatrice Maria De Filippi, famosa per la conduzione “per sottrazione”, silenziosa, schiva e seduta sugli scalini del pubblico. La sua, però, è una passività solo apparente e ingannevole: la conduttrice interviene, sì, solo quanto basta ma sono entrate nella storia della tv anche alcune sue lunghe sfuriate all’indirizzo di partecipanti che le hanno fatto perdere la pazienza.
Con le sue capacità empatiche, viste anche a C’è posta per te, De Filippi guida i confronti, seda i conflitti più accesi e i suoi interventi, essendo rari, hanno un peso specifico enorme.
La sua conduzione minimalista crea una sorta di vuoto di potere che viene strategicamente colmato dagli opinionisti. I più famosi sono ovviamente Tina Cipollari e Gianni Sperti. Le loro figure non sono quelle di semplici commentatori ma veri e propri motori narrativi che rappresentano i dubbi e i gusti del pubblico.
Tina Cipollari è diventata, negli anni, una colonna portante del programma: il suo ruolo è soprattutto quello di provocare, mettere in discussione la presunta sincerità dei partecipanti e smascherare le loro contraddizioni, incarnando una sorta di giustizia populista. È celebre per le sue reazioni teatrali, i litigi furiosi, i tormentoni iconici (“No Maria, io esco!”) e la sua decennale faida con Gemma Galgani.
Se Tina rappresenta l’emotività, Gianni Sperti, invece, incarna maggiormente la razionalità investigativa, con un approccio analitico, al limite del poliziesco. Non sono mancate occasioni in cui l’ex ballerino ha analizzato i profili social, verificato le segnalazioni, controllato gli smartphone dei partecipanti in prima persona, confermandosi come il principale custode delle regole del programma.
L’ingranaggio, invisibile ma fondamentale, di Uomini e Donne, però, rimane la redazione, un team di autori che funge da mediatore, si occupa dei casting, organizza le esterne e gestisce i vari flussi narrativi generati dalla trasmissione. Tra le figure chiave di questo team, è da citare Raffaella Mennoia. Il ruolo della redazione è spesso evocato durante le discussioni come un’entità quasi astratta che conosce la verità (“La redazione sa tutto”).
L’interazione tra queste figure crea un ecosistema narrativo perfettamente bilanciato.
Uomini e Donne: regole e meccanismi
Uomini e Donne, quindi, è governato da un insieme di regole, meccanismi e rituali altamente codificati che strutturano la ricerca dell’amore e la trasformano in uno spettacolo televisivo. Questi elementi forniscono una cornice prevedibile all’interno della quale, però, si scatena l’imprevedibilità delle emozioni umane.
I due universi di Uomini e Donne sono il Trono Classico e il Trono Over.
Nel Trono Classico, un Tronista (o una Tronista) viene presentato ad un vasto gruppo di pretendenti, che vengono progressivamente eliminati sulla base dell’affinità dimostrata durante le cosiddette esterne. Il percorso culmina in un evento finale e catartico chiamato la Scelta.
Il cast più maturo che caratterizza il Trono Over, invece, è suddiviso in Cavalieri e Dame. Questo formato ha una struttura non lineare e aperta e somiglia maggiormente ad un salotto di incontri permanente, dove i partecipanti possono frequentare anche più persone contemporaneamente. Le relazioni nascono, si evolvono e si concludono all’interno dello studio, senza una scadenza predefinita. Le coppie decidono autonomamente di abbandonare il programma quando ritengono che la loro relazione sia diventata stabile e seria. In alcuni casi, però, la loro uscita viene un po’ forzata, soprattutto quando sovviene il dubbio che la coppia voglia “allungare il brodo”.
I rituali sacri del programma
La narrazione di Uomini e Donne è scandita da una serie di rituali che si ripetono in ogni puntata, diventando punti di riferimento anche rassicuranti per il pubblico:
– la Scalinata (sostituita con una passerella più lunga nelle ultime edizioni) vede l’ingresso del protagonista principale del blocco in questione del programma. Un rito di presentazione basato quasi esclusivamente sull’impatto visivo;
– l’Esterna è l’appuntamento filmato fuori dallo studio, il principale strumento per costruire intimità e conoscenza reciproca, quasi esclusivamente riservato al Trono Classico. Le esterne, che possono variare da un semplice caffè ad elaborate messe in scena romantiche, vengono poi trasmesse in studio e diventano materiale di discussione e analisi;
– il Ballo è un momento centrale in studio in cui Tronisti e Corteggiatori (o Dame e Cavalieri) possono ballare insieme ma il ballo, in realtà, è un pretesto per scambiarsi confidenze lontano dai microfoni (anche se, nei casi più seri, il contenuto delle conversazioni durante i balli viene reso pubblico), per un chiarimento o per lanciare segnali di interesse;
– il Centro Studio è quando una coppia, il più delle volte in conflitto, diventa il focus di quel blocco di trasmissione. I protagonisti vengono invitati a sedersi su delle sedie poste al centro dello studio e questo posizionamento li espone al fuoco incrociato di domande e critiche;
– la Scelta, come già anticipato, è il culmine drammaturgico del Trono Classico. Il tronista, di fronte agli ultimi due pretendenti rimasti, pronuncia ad entrambi un discorso per comunicare la propria decisione. Se la persona scelta risponde in modo affermativo, una cascata di petali di rosa rossi sancisce la nascita della nuova coppia.
Il glossario del programma include anche Segnalazione (ossia una soffiata che accusa un partecipante di comportamenti scorretti che violano le regole del programma), Appuntamento al Buio (primo incontro in assoluto tra Tronisti e Corteggiatori) e Parterre (insieme dei partecipanti seduti in studio, in particolare nel Trono Over).
Il programma, quindi, non si limita a raccontare storie d’amore ma trasforma il processo del corteggiamento in una liturgia quasi sacra.
Uomini e Donne: tronisti e corteggiatori che hanno fatto la storia
Nel corso della sua lunga storia, Uomini e Donne ha creato un vero e proprio pantheon di personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo italiano. Alcuni di loro hanno definito un’era, trasformando la partecipazione al programma anche in un trampolino di lancio personale per una carriera nel mondo dello spettacolo e dei media più ampia.
L’era di Costantino Vitagliano: la nascita del Tronista moderno
Costantino Vitagliano è universalmente riconosciuto come il Tronista che ha cambiato le regole del gioco: con lui, il ruolo del Tronista si trasformò in quello di una celebrità televisiva nazionale a tutti gli effetti.
La sua storia d’amore con la corteggiatrice Alessandra Pierelli divenne un caso mediatico, una vera e propria ossessione per il pubblico italiano, che uscì anche da Uomini e Donne dopo la Scelta, occupando uno spazio fisso a Buona Domenica.
L’impatto culturale di Vitagliano fu enorme e la sua figura inaugurò anche un nuovo modello di business: sfruttare la popolarità ottenuta nel programma per costruire una carriera basata su serate in discoteca, sponsorizzazioni e apparizioni televisive, monetizzando una fama basata più sul personaggio che su un talento specifico.
Tutte le altre leggende di Uomini e Donne
Oltre a Costantino, molti altri volti hanno lasciato una forte impronta nella storia del programma:
– Francesco Arca (2004-2005) fu dei primi tronisti a seguire le orme di Vitagliano ed è riuscito a compiere una transizione di successo verso una carriera di attore affermato, dimostrando che il programma poteva essere un trampolino di lancio anche per percorsi professionali più strutturati;
– Andrea Damante e Giulia De Lellis (2015-2016): soprannominati i Damellis, rappresentano sicuramente la coppia dell’era dei social media, con la loro storia che generò un seguito di milioni di fan, trasformando la loro relazione in un vero e proprio brand. Anche dopo la loro rottura, continuarono a capitalizzare sulla narrazione della loro storia d’amore, diventando un caso di studio su come costruire e monetizzare l’influenza digitale nata in tv;
– Gemma Galgani, come scritto in precedenza, è la regina indiscussa del Trono Over, con la sua interminabile e spesso tragicomica ricerca dell’amore che l’ha resa un personaggio fisso, amatissimo e non solo.
Il programma ha lanciato numerosi altri personaggi che hanno segnato le rispettive stagioni, come la coppia tormentata formata da Giovanni Conversano e Serena Enard, quella tra Francesco Monte e Teresanna Pugliese o quella tra Aldo Palmeri e Alessia Cammarota.
L’evoluzione di queste figure rivela una funzione fondamentale del programma.
I partecipanti entrano in scena con l’obiettivo dichiarato di trovare l’amore ma il successo all’interno della narrazione televisiva genera una nuova e più potente valuta: la celebrità che viene successivamente capitalizzata al di fuori degli studi televisivi.
La storia d’amore diventa il mito fondativo di un brand personale. In questo senso, il prodotto principale del programma sono una nuova classe di micro-celebrità e influencer il cui valore economico è direttamente proporzionale all’investimento emotivo del pubblico nelle loro vicende sentimentali televisive.
Uomini e Donne: i momenti cult
L’enorme popolarità di Uomini e Donne è alimentata da momenti di alta intensità emotiva che diventano virali, entrando a far parte della memoria collettiva del pubblico. Che si tratti di litigi furiosi, scene surreali o dichiarazioni d’amore struggenti, questi momenti rappresentano la vera essenza del programma.
Il conflitto è il motore principale della narrazione, con le discussioni accese tra partecipanti, opinionisti e, in sempre più rare occasioni, pubblico che sono all’ordine del giorno e costituiscono gran parte dell’attrattiva del programma.
Un esempio emblematico fu l’espulsione di Gian Battista dal Trono Over, con l’opinionista Gianni Sperti che lo accusò di aver aggredito verbalmente un membro della redazione. La tensione raggiunse l’apice quando Maria De Filippi chiamò la redattrice in questione, Ida, in studio per testimoniare, che confermò la versione di Sperti. Gian Battista fu così costretto a lasciare definitivamente il programma tra gli applausi del pubblico, in una scena da vero e proprio processo televisivo.
Gli scontri più celebri, però, restano quelli tra Tina Cipollari e Gemma Galgani. La loro rivalità decennale ha prodotto innumerevoli scene memorabili, fatte di insulti coloriti, secchiate d’acqua (tante secchiate d’acqua…), torte in faccia e uscite di scena plateali.
Le sfilate del Trono Over
Anche le sfilate a tema del Trono Over sono spesso fonte di momenti esilaranti e surreali.
Il caso più famoso è, senza alcun dubbio, la performance di Gemma Galgani nei panni di Marilyn Monroe. Durante una sfilata sul tema La più seducente del reame, Gemma, infatti, tentò di ricreare la celebre scena del film Quando la moglie è in vacanza, posizionandosi sopra una grata da cui un ventilatore le sollevava la gonna.
Il risultato fu un disastro comico: mentre conduttrice e opinionisti si contorcevano dalle risate, Gemma, in preda alla frustrazione, accusò Tina di averle rovinato l’esibizione.
Questa scena incarna perfettamente il mix del programma: alta tensione emotiva, comicità involontaria e spettacolo grottesco.
Le scelte memorabili
Oltre alle essenziali discussioni, i momenti di grande romanticismo rimangono altrettanto cruciali.
Le scelte del Trono Classico rappresentano l’apice emotivo del format. Quella tra Andrea Damante e Giulia De Lellis, ad esempio, è rimasta nella storia del programma per l’enorme coinvolgimento del pubblico.
Tuttavia, anche momenti meno convenzionali hanno lasciato il segno come la scelta di Giovanni Conversano che, invece che con il tradizionale discorso, si concluse con un lungo e silenzioso bacio con Serena Enardu.
Anche in questo caso, c’è la conferma che la struttura del programma è deliberatamente progettata per creare un ambiente ad alta pressione che favorisca queste esplosioni emotive, nel bene e nel male.
Uomini e Donne è lo specchio della società?
Ma Uomini e Donne è solo un programma di intrattenimento o è uno specchio che riflette, e al contempo modella, le norme sociali, i ruoli di genere e le ansie del nostro paese? È possibile analizzare, attraverso il programma, le dinamiche di potere e le contraddizioni della società?
Il programma tende a riprodurre e rinforzare stereotipi di genere tradizionali e a privilegiare dinamiche di corteggiamento classiche, in cui l’uomo è spesso il cacciatore e la donna, la preda.
Le discussioni in studio, incentrate su temi come la gelosia, il controllo e il possesso, invece, possono essere lette come una rappresentazione edulcorata di dinamiche di potere che, nella società reale, possono sfociare anche in fenomeni più gravi.
Una tensione fondamentale che attraversa l’intera narrazione del programma, poi, è il dubbio costante sulla sincerità dei partecipanti.
Da qui, è nato il tormentone di Tina Cipollari, “Business!”, che l’opinionista rivolge a chi è più interessato a ricavare dal programma visibilità e guadagni.
Questo dilemma riflette un’ansia sociale più ampia, tipica dell’era dei social media, riguardo l’autenticità delle relazioni e delle identità personali.
Il programma si è così trasformato in una meta-narrazione sulla sua stessa potenziale falsità, un dibattito continuo sulla natura della realtà, nell’era della sua riproducibilità mediatica.
Fenomeno di costume e linguaggio
In questi trent’anni, Uomini e Donne ha anche influenzato il modo di parlare, di vestire e di interagire di milioni di persone, creando un vocabolario e un insieme di riferimenti culturali.
Il programma, però, è anche oggetto di critiche costanti, venendo spesso etichettato come trash, per la sua tendenza a spettacolarizzare il conflitto e a promuovere una cultura considerata di basso livello.
Un’altra critica principale mossa al programma, ovvero la sua presunta falsità, è paradossalmente anche una delle chiavi del suo successo. Il pubblico, infatti, non è solo un consumatore passivo di una storia d’amore ma un partecipante attivo in una specie di indagine forense collettiva. L’intrattenimento non risiede tanto nel vedere nascere l’amore ma nel decifrarne la sincerità, nel dibattito infinito tra ciò che è “vero” e ciò che è “finto”.
In questo, Uomini e Donne ha saputo commercializzare la post-verità. Il suo prodotto principale non è tanto l’amore ma l’ambiguità che lo circonda. Il programma, quindi, prospera in un clima culturale in cui ogni “verità” è percepita come potenzialmente costruita e falsificabile. La sua forza non sta nel rappresentare la realtà, ma nel mettere in scena la difficoltà di distinguerla dalla sua rappresentazione.
Uomini e Donne: e vissero felici e contenti?
Al di là delle analisi sociologiche e mediatiche, rimane da capire se Uomini e Donne funziona nel suo scopo dichiarato ossia creare coppie durature.
Un numero significativo di coppie formatesi nel programma ha saputo costruire, fuori dallo studio, relazioni solide, culminate in matrimoni e nella nascita di figli. Questo successo, sebbene non universale, dimostra che il contesto artificiale del programma può, in alcuni casi, favorire la nascita di legami autentici.
In tal senso, sono da citare le coppie Aldo Palmeri e Alessia Cammarota (2014), Eugenio Colombo e Francesca Del Taglia (2013), Beatrice Valli e Marco Fantini (2014), Clarissa Marchese e Federico Gregucci (2016), Claudia Dionigi e Lorenzo Riccardi (2019) e Andrea Cerioli e Arianna Cirrincione (2019), tutte coppie che hanno allargato la famiglia.
Il numero di rotture, ovviamente, supera di gran lunga quello dei successi.
Perché Uomini e Donne è un fenomeno inesauribile
In definitiva, Uomini e Donne può essere interpretato come una moderna Commedia dell’Arte, con una galleria di maschere e personaggi fissi, trame prevedibili e dialoghi improvvisati all’interno di un canovaccio rigidamente controllato.
Il suo potere inesauribile risiede nella capacità di soddisfare un bisogno umano primordiale: osservare, commentare e giudicare le vicende sentimentali altrui.



