

Perché in tv sono in onda quasi a ogni ora trasmissioni televisive dedicate alla cronaca nera? Come si compone il palinsesto tra programmi, conduttori, opinionisti e inviati? Video cult di situazioni tragicomiche accadute.
La cronaca nera ha contaminato ormai quasi tutta la televisione italiana. Al punto che si può “costruire” un palinsesto giornaliero nel quale c’è la certezza di trovare quasi a ogni ora e almeno in un canale generalista un programma, un conduttore, un giornalista, un opinionista, un criminologo, un consulente tecnico, un avvocato, un giudice, un inviato, un testimone oculare, un parente della vittima e/o dell’accusato, a volte lo stesso accusato per disquisire di intercettazioni, movimenti bancari, atti di perquisizione, sopralluoghi, scena del crimine, depistaggi e sentenze (anche se non passate in giudicato).
Addirittura in alcune fasce orarie l’eventuale notizia dello scoppio di una guerra tra Paesi o della firma del tanto auspicato trattato di pace tra gli stessi oppure le breaking news su un bombardamento o su un attentato terroristico cedono sicuramente il passo rispetto al dibattito sul femminicidio “ics” o alle ultime dichiarazioni “esclusive” di un personaggio coinvolto nella vicenda di sangue “ypsilon”. Il motivo? Non perdere il pubblico di “affezionati” specialmente se in una rete concorrente si sta parlando dello stesso argomento.
E, allora, lo scenario in onda è abbastanza simile: clip con musiche di sottofondo ansiogene, servizi con brevi ricostruzioni, collegamenti in diretta dalla scena del crimine, ultimi sviluppi e/o interviste a personaggi coinvolti e poi ampi dibattiti in studio con la stessa “compagnia di giro” che permette di rappresentare in scena più opinioni possibili e tutti i toni concessi, da quello accusatorio a quello assolutorio. Un’overdose di informazioni che finisce con il disorientare anche il telespettatore più attento. Con il risultato finale che non è più facile distinguere il verosimile dal “falsissimo” (ops!).
Tutta la cronaca nera minuto per minuto
Esclusi i telegiornali, dal lunedì al venerdì al mattino è sufficiente sintonizzarsi dalle 8.40 su Canale 5 per Mattino Cinque affidato a Francesco Vecchi a Federica Panicucci e dalle 9.50 su Rai1 per Storie vere con Eleonora Daniele, la quale in alcuni mesi dell’anno “raddoppia” il lunedì in seconda serata con Storie di sera. Fino a mezzogiorno, dunque, il genere è ampiamente coperto… con possibili “incursioni” anche da parte de I fatti vostri, che prosegue fino alle 13 su Rai2 con Flavio Montrucchio.
Si ricomincia un’ora dopo con Ore 14 sulla stessa rete: Milo Infante ha saputo conquistarsi uno zoccolo duro di “aficionados” al punto da meritarsi – in alcuni mesi dell’anno – anche un appuntamento in prime time, il giovedì, con Ore 14 sera. I dati Auditel premiano spesso anche Diario del giorno, in onda dalle 15.30 su Rete 4 con Sabrina Scampini (“nata” a Quarto grado), che spesso è dedicato alla cronaca nera.
Dalle 17 – minuto più minuto meno – la sovrapposizione di fatti, collegamenti, intervistati è quasi sempre “rispettata” se si decide di seguire su due distinti monitor La vita in diretta, su Rai1 con Alberto Matano, e Dentro la notizia, su Canale 5 con Gianluigi Nuzzi, il quale poi torna sugli stessi temi (possibilmente con l’aggiunta di esclusive ad hoc) il venerdì in prima serata su Rete 4 con Quarto grado. La7, che era rimasta più defilata in questo ambito a scapito della politica anche alla luce dei risultati poco positivi di due trasmissioni in prime time (Bianco e nero con Luca Telese nel 2017 e ancora prima Linea gialla con Salvo Sottile nel 2012-2013), ha deciso di occupare l’unica fascia oraria ancora “vergine”, quella del preserale, affidandola dalle 18.30 alle 20 a Pino Rinaldi (già a Chi l’ha visto?) con Ignoto x.
In access prime time, sia pure di rado, possono entrare in scena 4 di sera, dalle 20.30 su Rete 4 con Paolo Del Debbio, e/o Tg2 post, dalle 21 su Rai2 con Monica Giandotti.
Quindi in prima serata c’è solo “l’imbarazzo della scelta”. Il lunedì, spesso in contemporanea, è la volta de Lo stato delle cose, su Rai3 con Massimo Giletti, e di Quarta repubblica, su Rete 4 con Nicola Porro. Il martedì sono frequenti le incursioni di Bianca Berlinguer in È sempre Cartabianca su Rete 4, sporadiche (trattandosi finora di one shot dopo la stagione classica di Belve) quelle di Francesca Fagnani in Belve crime su Rai2, con interviste a testimoni e colpevoli di vicende cult, mentre gli appuntamenti monotematici de Le Iene presentano: Inside su Italia 1 sono a volte dedicati ai più famosi omicidi con ricostruzioni talvolta contrastanti con le sentenze e/o con altre trasmissioni (e le inevitabili polemiche che ne conseguono). Il mercoledì è il giorno di Chi l’ha visto? su Rai3 con Federica Sciarelli, la quale alterna gli appelli sugli scomparsi alle analisi dei casi irrisolti, ma nell’estate 2025 nella stessa rete e stesso giorno è stato sperimentato Il caso, il programma true crime con Stefano Nazzi che ha ripercorso alcune tra le vicende giudiziarie più discusse della storia italiana contemporanea. Il giovedì, oltre a Ore 14 sera, anche Del Debbio può dedicare Dritto e rovescio su Rete 4 alla “nera”. Il venerdì a Quarto grado di Rete 4 “risponde” Far west, su Rai3 con Salvo Sottile (con cui nacque proprio Quarto grado), che si occupa anche di vicende giudiziarie, mentre sul Nove Maurizio Crozza in Crozza delle meraviglie si trasforma in Giansalma Sminuzzi (parodia di Nuzzi), padrone di casa di Grado zero.
In seconda serata resistono, sia pure in modo più esiguo rispetto al passato, i “plastici” di Bruno Vespa a Porta a porta su Rai1 mentre Roberta Bruzzone, già ospite fissa a Ore 14 e spesso a La vita in diretta, ha portato il martedì e il giovedì su Rai2 Nella mente di Narciso dopo il passaggio su Rai Play.
Il weekend si “respira” un po’ di più anche se non mancano le aperture al tema da parte di programmi “per famiglie” come Domenica In, su Rai1 con i talk affidati a Mara Venier, o Verissimo, su Canale 5 con le interviste di Silvia Toffanin, mentre la domenica, dalle 21.25 a Le Iene Show su Italia 1 con Veronica Gentili e dopo su le 23 su Rai3 in Un giorno in pretura con Roberta Petrelluzzi, sono raccontati gli ultimi processi e i clamorosi sviluppi dei casi irrisolti.
Intervistato in onda in contemporanea in due programmi (video cult)
La rincorsa all’ospite può “regalare” momenti tragicomici, ossia la fuga di un intervistato da una trasmissione per parlare in un’altra in onda nello stesso momento (con l’inevitabile disappunto di chi se lo è visto “scippare”) oppure un legale “a reti unificate” che risponde però soltanto a una conduttrice (e l’altra ci rimane male…).
Cura di fosforo per @albmatano e @vitaindiretta quando rubarono l’ospite addirittura in piena intervista in diretta tv.
Ai tempi, la conduzione era di @francodimare e @peregopaola, proprio la moglie di quello che parla dell’hard trash altrui… #lavitaindiretta #pomeriggio5 pic.twitter.com/4JtyZ2yUL9— Francesco (@CIAfra73) January 5, 2022
📺 Clamoroso in tv! L’avv. Antonio De Renzis in diretta contemporaneamente su Rai 1 e Canale 5. Durante l’intervento, si è rivolto a #FedericaPanicucci, lasciando sorpresa #EleonoraDaniele. Un vero cortocircuito televisivo!#Garlasco #StorieItaliane #Mattino5 pic.twitter.com/6p566Iwn9Y
— MaccheTiVu (@macchetivu) September 27, 2025
Perché la cronaca nera attira molti telespettatori
Il tema dell’invasione della cronaca nera in televisione è stato sviscerato durante Circo massimo, in onda mercoledì 15 ottobre sul Nove con Massimo Giannini. Cosa dice di noi e del nostro Paese questa tendenza? Il crime è diventato un’arma di distrazione di massa?
Francesca Fagnani non ha dubbi:
Garlasco è un caso eclatante, capisco che attragga tanto. La tv e gli autori rispondono a una richiesta: le persone si identificano di più nei fatti di provincia e di cronaca che a quelli del Palazzo. Gli avvocati sono diventati protagonisti in televisione, questo aspetto mi spaventa perché la difesa va preservata dall’opinionismo.
Secondo lo scrittore Maurizio De Giovanni
Il delitto di fatto succede molto vicino a noi, a volte così vicino da sentirne l’onda d’urto. È lo stesso motivo per cui quando c’è un incidente mortale in autostrada si fa la fila dall’altra parte, la gente si ferma a guardare. La gelosia, l’invidia, l’ossessione, la vendetta, la paura, la prevaricazione sono sentimenti che proviamo tutti molte volte al giorno. In qualche modo – è terribile dirlo – ci riconosciamo nei delitti, nella vittima, nel testimone, nell’assassino, nel famigliare ed è questo che ci attrae: la familiarità di ciò che è accaduto.
Il commento della scrittrice Gabriella Genisi?
La grande attrazione degli italiani verso la cronaca nera dipende dal fascino che subiamo verso la giustizia, il mistero. Oggi i libri si leggono di meno, è molto più comodo fare il detective ‘da salotto’ in modo approssimato, senza conoscere bene gli elementi processuali. Giudichiamo i casi in modo emotivo.