Il ritorno della cronaca nera in TV: Il caso Garlasco accende di nuovo la prima serata
caso garlasco quarto grado ore 14

Il ritorno del crime in prima serata conquista quasi 1,7 milioni di spettatori tra Rai 2 e Rete 4: così la televisione riscopre la forza della cronaca nera.

Dopo anni in cui la cronaca nera sembrava essersi ritirata ai margini della televisione generalista, ecco che un caso giudiziario storico riporta il genere sotto i riflettori della prima serata. Gli sviluppi clamorosi sul delitto di Garlasco, legato alla morte di Chiara Poggi, hanno scosso non solo l’opinione pubblica ma anche i palinsesti. Rai 2 ha scelto di trasmettere eccezionalmente due sere consecutive Ore 14 Sera di Milo Infante, mentre Rete 4 ha confermato il suo consueto appuntamento del venerdì con Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi. Risultato? Una vera e propria “sfida crime” che ha portato davanti alla TV quasi 1,7 milioni di spettatori, un dato che racconta meglio di qualsiasi analisi quanto il pubblico sia ancora attratto – e quasi ipnotizzato – da questo tipo di racconto televisivo.

La cronaca nera torna protagonista

Negli ultimi giorni la televisione italiana ha dato una dimostrazione chiara di quanto la cronaca nera, dopo anni di relativo silenzio, sia tornata al centro dell’attenzione. Il caso Garlasco, con i nuovi sviluppi che hanno riaperto scenari clamorosi a distanza di quasi vent’anni dal delitto di Chiara Poggi, ha innescato una reazione immediata delle reti generaliste. Rai 2, ad esempio, ha spiazzato tutti decidendo di mandare in onda due sere consecutive una puntata di Ore 14 Sera, condotto da Milo Infante: prima nella sua collocazione tradizionale del giovedì e poi, straordinariamente, anche di venerdì, in piena concorrenza con Quarto Grado su Rete 4. Una scelta insolita, che racconta bene quanto forte fosse la spinta dell’attualità.

La mossa Rai 2: dal day-time al prime time in 24 ore

Rai 2 ha fatto la scelta più aggressiva: raddoppio di Ore 14 Sera (giovedì in collocazione abituale e venerdì “extra”) e ripresa immediata del caso con un parterre da speciale – l’avvocato di Stasi Antonio De Rensis, Salvo Sottile, Roberta Bruzzone, Piero Colaprico, Luca Fazzo – per dare peso editoriale e credibilità al racconto. È un segnale chiaro: quando la cronaca diventa breaking, la rete trasforma un brand diurno in veicolo d’urgenza serale.

La risposta di Rete 4 è la continuità

Sul fronte opposto, Rete 4 ha difeso il presidio storico del genere con Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi, format che da anni capitalizza i “casi-paese” con un pubblico molto fedele. Nessun stravolgimento: continuità di brand, linguaggio riconoscibile, community abituata all’appuntamento del venerdì.

I numeri: quanta attenzione ha spostato il “nuovo” Garlasco?

  • Ore 14 Sera (Rai 2): 734.000 spettatori, share 6,1%
  • Quarto Grado (Rete 4): 967.000 spettatori, share 7,6%

Totale: 1.701.000 persone incollate a due programmi “speculari” sullo stesso caso (anche se Quarto Grado ha riservato parte della sua puntata anche ad altri casi), pari a un share combinato del 13,7% dell’intera platea televisiva presente ieri davanti allo schermo. Tradotto: un italiano su otto che guardava la TV in quel momento lo faceva attraverso la lente della cronaca nera. È tanta roba per un venerdì di concorrenza frastagliata.

In più, c’è un ulteriore indicazione da far presente: sommare gli share ha senso qui perché parliamo della stessa fascia oraria e di scelte alternative; quel risultato fotografa quanto l’argomento sia riuscito a monopolizzare l’attenzione dei telespettatori.

Perché queste decisioni editoriali “stanno in piedi”?

Ci sono una serie di ragioni, ve le mettiamo bianco su nero:

  • Urgenza narrativa. Nuove carte = nuova storia. La TV generalista ‘vince’ quando può serializzare l’attualità: puntate ravvicinate, cliffhanger informativi, testimonianze inedite. Garlasco offre tutto: riapertura di frame, nuovi indagati, vecchi dubbi che tornano.
  • Costi/benefici favorevoli. Uno speciale d’approfondimento ha costi inferiori a una fiction o a un grande show, ma può portare rendimenti di attenzione molto alti, soprattutto se spinto dai notiziari e dal traffico social.
  • Brand extension. Ore 14 è un marchio credibile nel day-time: portarlo in prima serata crea continuità di linguaggio e “chiude il cerchio” fra ciò che hai seguito nel pomeriggio e il deep-dive serale.
  • Target e posizionamento. Rai 2 intercetta un pubblico più ibrido (curioso, social, info+storytelling), sfruttando l’evento e i suoi risvolti, mentre Rete 4 coltiva il suo zoccolo duro che riconosce Quarto Grado come appuntamento di riferimento.
  • Effetto moltiplicatore. Il crime d’attualità è social-native: clip, titoli, infografiche e timeline girano in fretta, alimentando engagement extra-broadcast e ritorno immediato sullo schermo (nuovi testimoni, nuovi documenti).

Dalle opportunità ai rischi, alle prospettive future

La vera notizia, però, è che la cronaca nera torna a dimostrare la sua capacità di catalizzare il pubblico. Dopo l’onda lunga di casi come quello di Sarah Scazzi, che nei primi anni 2010 aveva monopolizzato talk show e speciali, il genere sembrava aver perso centralità. Adesso, invece, i tempi sono maturi perché torni a essere una risorsa televisiva strategica.

Certo, c’è anche il rovescio della medaglia. Due programmi simili, nello stesso slot, rischiano di saturare il pubblico. Ma è evidente che il bisogno di capire e di seguire passo passo gli sviluppi di un caso così simbolico ha avuto la meglio. Il panorama è chiaro: se la TV generalista fatica a trovare titoli forti, il crime d’attualità torna a fare quello che sa fare meglio: trasformare la cronaca in evento collettivo.

Quello che è accaduto con il caso Garlasco potrebbe rappresentare un campanello, un segnale per i palinsesti futuri. Se la cronaca nera è in grado di mobilitare numeri così significativi, le reti potrebbero tornare a puntare con più decisione sul genere, creando spazi fissi o speciali d’urgenza da affiancare all’intrattenimento classico. Resta da capire se si tratterà di un fuoco di paglia legato alla forza di questo caso specifico, o se siamo davvero di fronte a un nuovo ciclo in cui la cronaca nera tornerà a essere un genere regnante della televisione italiana.

In questo articolo
Programmi relativi
Ultime notizie su TV