

In Buongiorno Mamma 3 i personaggi di Michele e Jacopo cambiano volto, con nuovi attori al posto di Marco Valerio Bartocci e Matteo Oscar Giuggioli. Ma non è la prima volta che il recasting colpisce nelle serie tv italiane…
Immaginate di dovervi incontrare con un amico per un aperitivo, ma quando vi sedete al tavolino del bar davanti a voi vi si presenta una persona sconosciuta che insiste a dirvi che in realtà è il vostro caro amico, solo che ha cambiato volto. La sensazione non deve essere delle più piacevoli, ed è più o meno la stessa che proviamo quando ci mettiamo davanti alla tv per vedere una delle nostre serie preferite e scopriamo che è stato fatto un recasting.
In altre parole, la produzione ha dovuto rimediare all’assenza di un interprete del cast, che ha dovuto o voluto lasciare quel set (le ragioni possono essere varie: dall’incompatibilità con altri impegni a dissapori con il gruppo di lavoro o, in casi tragici, anche la scomparsa improvvisa), sostituendolo con un altro. A questo, l’arduo compito di cercare di fare breccia nel cuore del pubblico dando il proprio volto a un personaggio già noto.
Un corto circuito di volti
Proprio per quel fastidio a spaesamento a cui accennavamo sopra, le produzioni evitano il più possibile di effettuare dei recasting. Dare un volto nuovo a un vecchio personaggio, parte del cast fisso di una serie, è una sorta di ultima spiaggia, a cui si deve ricorrere quando quel personaggio è ancora necessario allo sviluppo del racconto e non può essere allontanato con una scusa qualsiasi.
Bisogna quindi fare attenzione a scegliere il giusto interprete, che sappia entrare in punta di piedi nelle case dei telespettatori e, soprattutto, riesca a far dimenticare il suo predecessore il prima possibile, mantenendo quella sospensione dell’incredulità necessaria a tutte le serie tv di fantasia affinché siano “accettate” dal pubblico. Ma perché ne stiamo parlando?
Buongiorno… Jacopo!
L’occasione è il caso recente, o meglio attualissimo, di Buongiorno Mamma 3. La fiction targata Lux Vide, in onda su Canale 5 e Mediaset Infinity dal 17 settembre, ha dovuto affrontare non uno, ma due recasting, uno dei quali particolarmente importante. In un caso, si è dovuti intervenire per sostituire l’attore del piccolo Michele, ora interpretato da Andrea Condè.
Una sostituzione necessaria, dal momento che la storia ha fatto un salto temporale e l’attore che ha vestito i panni del piccolo di casa Borghi non aveva più l’età corrispondente al suo personaggio all’interno della narrazione. Nell’altro caso, invece, la situazione è andata diversamente.
Il personaggio di Jacopo, il figlio maschio del protagonista Guido (Raoul Bova), nelle prime due stagioni è stato interpretato da Matteo Oscar Giuggioli, giovane attore esploso grazie alla sua fantastica interpretazione di Mauro Repetto in Hanno Ucciso l’Uomo Ragno.
Proprio le riprese del sequel della serie dedicata alla “leggendaria storia degli 883”, ovvero Nord Sud Ovest Est -prossimamente su Sky-, hanno costretto Giuggioli a lasciare la fiction Mediaset. Nessuno screzio, quindi, ma solo un’incompatibilità di set, che ha costretto Lux Vide a cercare un”nuovo Jacopo”.
Ecco che, a dargli volto, sarà Thomas Bergen Christensen. Il suo compito sarà alleviato dalla trama: Jacopo, infatti, rientrerà in Italia dopo un periodo all’estero, contribuendo così a dare l’impressione che l’esperienza fuori casa lo abbia… “trasformato”.
Il caso di Rocco Schiavone
Seppur rari, i casi di recasting nelle fiction italiane non sono mancati. È accaduto di recente, ad esempio, in Rocco Schiavone, serie cult di Rai 2 prodotta da Cross Productions e tratta dalla saga di romanzi di Antonio Manzini. Se nelle prime quattro stagioni a dare volto al fantasma di Marina, compianta moglie del protagonista interpretato da Massimo Giallini, è stata Isabella Ragonese, dalla quinta l’attrice ha deciso di lasciare la serie.
Il ruolo è stato quindi ri-assegnato ad un’altra attrice, Miriam Dalmazio. Un recasting a tutti gli effetti che, grazie al lavoro dei produttori e di Dalmazio, ha permesso al personaggio di non perdere credibilità e di trovare nuova sintonia con il pubblico.
Le molteplici figlie di Cecchini

Giusy Buscemi in Don Matteo
Cosa succede se una serie tv dura per anni e i personaggi più piccoli crescono sul set? O gli attori che li interpretano mantengono il ruolo anche da adolescenti e poi da adulti (come successo in Un Posto al Sole con Niko, dal 1999 interpretato da Luca Turco, o con Eleonora Careddu e la sua Annuccia Martini in Un Medico in Famiglia), o con il passare degli anni si cambiano i loro interpreti, anche a seconda delle esigenze di copione.
Un esempio? Il più lampante è Don Matteo: nel corso di quattordici stagioni e 20 anni, il Maresciallo Cecchini (Nino Frassica) ha cambiato figlia… tre volte. Il ruolo di Assunta Cecchini, infatti, ha avuto tre differenti attrici: fino alla dodicesima stagione è toccato a Simona Di Bella, ma fino all’ottava sul set c’era Giada Arena e, nella nona, Giusy Buscemi, che cominciava a muovere i primi passi nella recitazione.
Le mogli di Montalbano, siamo!
Anche una serie-evento come Il Commissario Montalbano non è riuscita a blindare uno dei personaggi storici della serie. La moglie del protagonista (Luca Zingaretti) ha infatti cambiato volto tre volte lungo le sue quindici stagioni. La prima Livia era interpretata dall’austriaca Katharina Böhm, in carica fino alla quarta stagione.
Dopo qualche stagione in cui Livia non è comparsa on screen, nella nona stagione la sceneggiatura ha richiesto la sua presenza, ma Böhm era ormai presa da altri impegni. Si è scelta così la svedese Lina Perned, che però ha recitato nella serie per una sola stagione. Dall’undicesima stagione, infatti, il ruolo di Livia è andato a un’italiana, Sonia Bergamasco, che ha ricoperto il ruolo fino all’ultimo (finora) episodio prodotto.



