Werewolves: per l’Italia c’è già il reality sulla scia di The Traitors
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Non ha ancora debuttato il reality game The Traitors Italia su Prime Video, prodotto da Fremantle, che già è in cantiere l’adattamento italiano del rivale Werewolves, format con gli stessi presupposti acquisito da Banijay per la televisione italiana. È iniziata la (rin)corsa a un sottogenere, quello dei buoni contro cattivi in incognito in una location da Conclave

La televisione, come tutte le industrie, segue le mode. Per anni sono scomparsi i reality game in stile La Talpa, quelli dove dei detective in erba lottavano per svelare le macchinazioni di furbastri sabotatori. È bastato un successo internazionale, The Traitors, la cui edizione italiana deve ancora debuttare su Prime Video (lo farà il 30 ottobre), che già emittenti e società di produzioni concorrenti si buttano a pesce nello stesso genere. Un po’ come il successo di Casa a prima vista seguito dall’esperimento concluso Casa contro casa. Il ferro si batte finché caldo, dice un abusato proverbio. E pazienza se il revival de La Talpa con Diletta Leotta non ha funzionato sulla generalista italiana, non certo per il suo meccanismo.

The Traitors e Werewolves si ispirano a loro volta a giochi di società con tante similitudini, dove personaggi cattivi si nascondono tra i buoni e vanno smascherati, i cosiddetti lupi travestiti da agnelli. Il programma nato in Francia su Canal+ lo scorso anno, il cui titolo locale è Loups-garous, si rifà al gioco da tavolo Les Loups-garous de Thiercelieux che a sua volta prende ispirazione da un altro gioco di gruppo, Mafia. Avete già notato l’effetto matriosca?

Il nome Mafia a molti di voi forse non dirà molto, perché Mafia nel tempo ha assunto tanti soprannomi: Strega, Lupi e contadini, Lupi e cittadini, Lupi del villaggio, Licantropi, Fortunella, Lupus in fabula, Lupus in tabula, Lupus, e così via. Varianti nate a seconda delle epoche, e delle nazioni in cui si giocava. Sembra di ricostruire un albero genealogico. E forse anche la difficoltà nell’attribuire l’effettiva paternità del gioco base contribuisce a creare una zona d’ombra in cui tutte le case di produzione possono muoversi per proporre una versione che differisca quel che basta in uno degli aspetti fondanti per non essere percepita come una copia carbone.

La notizia è che i diritti del format francese Loups-garous sono stati acquistati da Banijay per diversi territori. L’accordo è stato annunciato al MipCom con i produttori StudioCanal e Dreamspark. Il titolo internazionale è appunto Werewolves e arriverà in Italia. Oltre che in Australia, Brasile, India, Israele, Messico, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, paesi scandinavi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti d’America. Lo sviluppo dell’adattamento italiano è dunque in fase embrionale, e lo sbarco su un nostro canale avverrà con tutta probabilità nella seconda metà del prossimo anno.

Come funziona il reality

In una foresta appositamente ricostruita, e che farà da set per alcune delle altre edizioni estere, 13 giocatori abitano in un villaggio per 13 giorni. Tra loro però si nascondono 3 lupi mannari, che ogni notte divorano un povero cittadino. La scoperta da parte dei sopravvissuti viene fatta il mattino seguente, quando qualcuno risulterà scomparso.

Di giorno si svolgono delle missioni. Se completate, gli abitanti ricevono degli aiuti per identificare il lupo. È dunque interesse dei lupi sabotare i compiti assegnati agli abitanti del villaggio, senza dare troppo nell’occhio o seminando zizzania. I partecipanti infatti, sia buoni sia finti buoni, si riuniscono in assemblea per votare il sospettato ed eliminarlo, sperando di non commettere un errore. Il capo dell’assemblea, che può essere sia un cittadino sia un lupo sotto mentite spoglie, viene eletto a maggioranza da tutti e ha il potere di decidere l’eliminazione in caso di parità di voti.

Il ruolo del cittadino o del lupo è determinato casualmente dalla scelta di alcune scatole sparse sul set, scatole che contengono delle carte con l’identità da assumere. Tra i 10 comuni abitanti esistono dei ruoli speciali, caratteristica questa che a The Traitors è solo accennata, dove ad esempio c’è uno Scudo in grado di proteggere dall’eventuale uccisione, oppure aggiunta in edizione successive con ruoli circoscritti. Le identità speciali possono essere svelate o determinate nel corso delle puntate su indicazione degli autori. A differenza di The Traitors, inoltre, le identità non sono tutte palesi al pubblico a casa.

In Werewolves i ruoli aggiuntivi sono:

  • Bambina – Può sbirciare di notte, da una sottile apertura, e se fortunata capire l’identità di un lupo.
  • Veggente – Ha la facoltà, per due volte soltanto, di scoprire i ruoli degli altri partecipanti indicando la persona su cui vuole indagare.
  • Volpe – Ha la facoltà di sacrificarsi al posto di un altro cittadino, e in cambio indicare tre giocatori il cui ruolo sarà svelato, sperando che almeno uno sia un lupo.
  • Strega – Ha il potere di resuscitare uno degli abitanti morti (sempre che non muoia prima lei…).

Chi riesce a “restare in piedi” per ultimo, che sia un gruppo di lupi o di cittadini, porta a casa il montepremi finale.

Oltre al primo episodio in chiaro su YouTube e alla clip che vi abbiamo mostrato qui, il secondo episodio di Werewolves è offerto gratuitamente sul portale di Canal+, previa registrazione, senza alcun bisogno di vpn.

The Traitors vs. Werewolves

Riepiloghiamo alcune delle principali differenze tra i due format. Ricordando che la prima edizione di The Traitors, andata in onda nei Paesi Bassi come De Verraders, è datata 13 marzo 2021. Invece, il debutto di Loups-garous è avvenuto l’11 ottobre 2024. Di mezzo, tra il 2021 e il 2024, è esploso il successo internazionale di The Traitors con numerose localizzazioni e anche dei premi vinti (BAFTA ed Emmy).

  • The Traitors si svolge all’interno di un castello e nelle immediate vicinanze per le prove. Werewolves è ambientato in una foresta dove è stato ricostruito un piccolo villaggio di casette in legno.
  • In The Traitors il ruolo dei traditori è determinato a monte tramite il conduttore che toccherà la persona che assumerà il ruolo. In Werewolves l’identità da assumere è abbinata al ritrovamento di alcune scatole sparse per la foresta.
  • In The Traitors il pubblico a casa conosce immediatamente i ruoli assunti dai concorrenti. Werewolves preferisce tenere coperte le carte e svelare mano mano le identità agli spettatori.
  • In The Traitors i traditori non sabotano le prove, vi partecipano come tutti gli altri in quanto determinano l’accumulo di un montepremi in comune. In Werewolves le prove vengono sabotate dai lupi per impedire ai cittadini di ricevere indizi.
  • Werewolves conta su molti ruoli speciali con abilità particolari, al contrario di The Traitors.
  • The Traitors mette subito al centro le dinamiche e le strategie di gioco. Werewolves preferisce concedersi più tempo per esplorare e mostrare il profilo psicologico di tutti i concorrenti sottoposti a una sorta di casting.
  • The Traitors mostra prevalentemente l’attività diurna dei “leali”. Werewolves si concede molto di più di entrare nelle stanze dei cittadini per capire cosa fanno appena vanno a dormire.
  • Il montaggio è più rilassato in The Traitors rispetto al ritmo frenetico di Werewolves, che spinge molto sulla narrazione cinematografica.
  • The Traitors prevede una conduzione più tradizionale, al contrario di Werewolves dove c’è un narratore e quelli che potremmo definire “osservatori”, Fary e Panayotis Pascot, utili sopratutto per le parti dedicate allo studio del profilo psicologico dei concorrenti.
  • I concorrenti di Werewolves sono sia vip sia persone comuni. La prima versione olandese di The Traitors era composta da persone già note, mentre l’adattamento britannico si distingue per la versione nip (con cui la BBC ha debuttato) e la versione vip intitolata The Celebrity Traitors. In Italia, la prima edizione di The Traitors sarà con cast vip.

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In Italia dove si vedrà?

Trattandosi di un reality game, Werewolves potrebbe sì andare in onda su un tradizionale canale televisivo, ma anche su una piattaforma streaming. Dando per scontato che Prime Video non ne ha bisogno perché in portfolio possiede già il suo The Traitors Italia, alcuni degli altri candidati potrebbero avere buone ragioni per assicurarselo. Vediamo qual è il quadro ipotetico.

  • Netflix – La piattaforma non ha ancora sfondato in Italia con i reality e si concentra più su quelli di genere sentimentale, come L’amore è cieco, oppure preferisce i talent musicali come Nuova scena. Banijay per Netflix ha prodotto il reality Summer Job condotto da Matilde Gioli e produrrà, appunto, L’amore è cieco.
  • Disney+ – Il gioco di società su cui si basa il format piace ad adolescenti e ad adulti e questo genere di reality game è perfetto per il coinvolgimento delle famiglie. Per il momento a livello d’intrattenimento, inteso come show, l’unico tentativo degno di nota è Italia’s got talent.
  • Sky – Sono tanti i format d’eccellenza in mano a Sky, che probabilmente non ha bisogno di ulteriori aggiunte, visto anche che l’ultima integrazione è recentissima con Money road.
  • Rai – Per la tv pubblica potrebbe essere l’occasione di trovare e sviluppare un reality solido che per Rai2 manca da un po’. Dopo il revival de Il Collegio, anche grazie all’aiuto di RaiPlay, Werewolves potrebbe configurarsi come un buon tentativo di trovare il sostituto al fu Pechino Express (ora su Sky). In tal senso, ci proverà prima The Unknown – L’ignoto, già girato, preconfezionato freddo con la guida di Elettra Lamborghini, nome in ascesa alla voce conduttrici.
  • Mediaset – Il gruppo di Cologno Monzese ha ancora in mano La Talpa, da cui è rimasto scottato. Sarebbe davvero strano vedere in onda un format similare come Werewolves, anche se Mediaset ha disperatamente bisogno di trovare dei sostituti a Grande Fratello e L’Isola dei Famosi, che necessitano di una pausa per rinfrescare il prodotto e tornare ad avere abbondanti ascolti.
  • Warner Bros. Discovery – Avere Werewolves tra i programmi del Nove potrebbe essere una svolta interessante per un canale che finora si è distinto per la sua linea tradizionalista (CTCF, Corrida, Chissà chi è, prodotti che sono “da Rai”) e la cui parte pop è associata quasi esclusivamente alla comicità (Fratelli di Crozza, Only fun, Comedy match, Comedy club). Approfondire altri generi televisivi servirebbe, quantomeno, ad ampliare gli orizzonti. Si potrebbe inoltre studiare un abbinamento con la “nuova” HBO Max, dove poter riversare clip esclusive, retroscena e altro materiale utile alla promozione.

La caccia al gruppo televisivo che ospiterà Werewolves è aperta. Così come sarà curioso capire quale famoso riceverà la… carta del conduttore-osservatore. A seconda di dove il format cadrà.

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