

Per il secondo anno consecutivo, ZeroCalcare recensisce i film della Mostra del Cinema di Venezia e non ce n’è per nessuno…
Il miglior format di critica cinematografica (tv, teatrale, applicabile a tutto l’entertainment audiovisivo) è quello di ZeroCalcare per la Mostra del Cinema di Venezia. Punto.
Diretto, coinvolgente, divertente, competente, illuminante e aggiungerei anche dirompente con i suoi mille strati di racconto intrecciati e sovrapposti che permettono, in meno di due minuti, di muoversi in tutto l’universo di Michele Rech. Si va dall’analisi del film in sala alla filmografia del regista – vedi Bugonia di Lanthimos – , dallo sguardo consapevole alla prospettiva dello spettatore medio, dai temi narrati all’insostenibilità della loro leggerezza/pesantezza/inutilità/ripetitività, con tanto di analisi critica dei nostri tempi… Il tutto col suo stile, senza mai mollare di un passo. Del resto perché dovrebbe? E soprattutto con quella classe e quell’ironia che fanno sì che non trascenda mai. Sì, andate oltre al romanesco… scoprirete un mondo.
ZeroCalcare a Venezia è semplicemente ZeroCalcare
In quel “semplicemente” c’è tutta l’arte e la capacità di visione e di analisi proprie di Rech. Quello sguardo che descrive, anima e fa vivere le cronache sociali e politiche nelle sue opere – che siano un viaggio a Kobane o un racconto generazionale – è il taglio perfetto per portare il cinema della Mostra sui social. Si va oltre le interviste da tour promozionale, le recensioni più o meno competenti, i reportage da red carpet e si va sull’essenza stessa del cinema: la sua vocazione artistica e la sua dimensione intrattenitiva. Arte e intrattenimento sono le chiavi stesse dell’opera di Rech, con una sostanziale, necessaria e sempre più rara capacità di ironia e sarcasmo che sembrano l’ultima delle resistenze in un mondo appiattito dall’ottusità.
Un format che funziona
Meno di due minuti, un montaggio serrato, una carrellata di personaggi e di situazioni che si fanno tridimensionali con un tratto di penna e con una modulazione di voce (pare facile!), una materia considerata ‘snob’ come la Mostra in una forma decisamente pop: il mix funziona e lo rende un modello per il genere sui social. Ma di ZeroCalcare ce n’è uno: si sconsigliano le imitazioni. Di wannabe i social sono già pieni. L’ulteriore forza di ZeroCalcare è quella di avere una abilità trasmediale invidiabile: che sia fumetto, serie tv, reel-format da IG e TikTok, ZeroCalcare funziona sempre, non cede nulla, anzi per ciascun mezzo riesce a trovare una dimensione d’uso capace di esaltare le sue qualità e il suo punto di vista, riuscendo sempre a far arrivare la sua intenzione comunicativa. Non è da tutti.
@zerocalcarecringe venezia 2025 giorno 2 Jay Kelli Bugonia
♬ suono originale - ZerocalcareCringe
Format veneziani: il caso Blob a Venezia
Se ZeroCalcare è riuscito a declinare la critica cinematografica in una forma d’arte – facendo ‘semplicemente’ quello che sa fare, diciamo così – qualcuno prima di lui ha provato a fare sperimentazione televisiva con un’istituzione culturale che ultimamente ha recuperato il suo glamour (ma ricordiamo anche gli anni del ‘declino’) e ha sempre avuto la fama di prendersi ‘molto sul serio’. Se si parla di Venezia in tv il pensiero corre a Blob a Venezia, un tempo appuntamento quotidiano nei giorni della Mostra ormai diventato uno speciale, in onda quest’anno il 5 settembre in seconda serata. Una dimostrazione plastica di quanto sia il punto di vista che crea l’oggetto, il contesto che dà l’interpretazione, lo sguardo che ‘crea’ la realtà. Come sempre, da non perdere.