

Con oltre 13 milioni di spettatori a puntata, La versione celebrity di The Traitors UK è diventata un fenomeno televisivo. Il reality psicologico che mescola tensione, mistero e umanità, fa gongolare anche la BBC.
The Celebrity Traitors – la versione VIP di The Traitors – sta letteralmente spopolando nel Regno Unito: secondo i dati ufficiali, un adulto su quattro sta guardando il reality della BBC. Il programma, condotto da Claudia Winkleman, ha conquistato il pubblico britannico con la sua versione stellare del format già collaudato, confermando che anche in tempi di binge-watching, la TV lineare può ancora creare eventi collettivi.
Finora, 14 milioni di spettatori (su una platea totale che ne conta 55mln) hanno seguito ogni episodio dall’inizio della serie, partita a inizio ottobre. La puntata di lancio è stata vista in diretta da 6,5 milioni di spettatori, ma con il recupero on-demand ha raggiunto i 14,3 milioni totali. A seguire, 13,8 milioni hanno visto l’episodio due, 13,4 milioni il terzo e 13,1 milioni il quarto, secondo quanto riportato da The Sun.
Un successo oltre le aspettative
Si può serenamente parlare di dominio assoluto davanti a numeri che hanno superato persino il colosso del sabato sera Strictly Come Dancing (trasmissione in cui la Winkleman è co-conduttrice), fermo rispettivamente a 7,3 e 6,8 milioni. In pratica, il reality ha quasi raddoppiato gli ascolti del talent più longevo e amato del network.
Celebrity Traitors is nearly double the viewers of Strictly Come Dancing. Astonishing. https://t.co/zSGmPRnnoK
— Scott Bryan (@scottygb) November 3, 2025
Il successo del programma non è solo numerico, ma anche culturale. Il format – chi più, chi meno – lo si conosce: una gara psicologica di alleanze, tradimenti e strategie, con un tono teatrale e noir. Elementi che hanno saputo unire lo spettacolo all’intensità emotiva. La versione celebrity ha portato nel cast nomi come Alan Carr, Jonathan Ross, Kate Garraway e Nick Mohammed, creando una dinamica unica tra ironia, tensione e intrattenimento puro.
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L’elemento psicologico
E mentre i fan cercano di intuire chi sopravviverà al prossimo “omicidio” grazie agli indizi nascosti nei trailer, la BBC si è preparata a gestire il lato più delicato del format: la pressione psicologica sui partecipanti. L’emittente ha infatti ingaggiato psicologi e psicoterapeuti per seguire il cast 24 ore su 24, a conferma di quanto il gioco possa risultare intenso anche per le star.
Qualcuno tra di voi è scettico? La BBC è stata chiara sin dall’inizio, non ha perso occasione nemmeno di ribadirlo in una nota ufficiale:
Fin dalla prima edizione del 2022, abbiamo una squadra dedicata al benessere dei partecipanti e un supporto psicologico costante, disponibile in ogni fase del progetto. La nostra priorità resta la salute mentale e il comfort del cast, prima, durante e dopo le riprese.
I dati alla mano immortalano una realtà: The Celebrity Traitors è oggi il simbolo di una TV che riesce ancora a unire milioni di spettatori intorno a un evento, fondendo reality, mystery e storytelling con una regia impeccabile.
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Perché funziona così bene
Il segreto del successo di The Celebrity Traitors sta nell’equilibrio perfetto tra tensione narrativa e intrattenimento puro. A differenza dei reality tradizionali, lo show non punta sull’esibizione o sul talento, ma sulla psicologia e sul comportamento umano, con dinamiche che ricordano il teatro e il gioco di ruolo. Ogni episodio è costruito come un thriller: colpi di scena, montaggio cinematografico e dialoghi studiati per mantenere lo spettatore costantemente sospeso.
La presenza dei VIP chiaramente amplifica il coinvolgimento emotivo: il pubblico non osserva solo dei concorrenti, ma persone già familiari alle quali viene chiesto di mentire, manipolare e fidarsi. The Celebrity Traitors funziona perché ribalta letteralmente il concetto di verità e di fiducia.
Infine, la BBC ha saputo trasformare un format in un evento culturale, con una produzione curata, una conduzione impeccabile e una strategia di comunicazione che ha creato hype senza eccessi. Un modello che dimostra come la TV pubblica britannica riesca ancora a innovare mantenendo la sua identità: unire il grande pubblico attraverso lo storytelling.
Il metodo Traitors
The Celebrity Traitors segue la formula del The Traitors originale, vincitore ai Bafta e lanciato nel 2022, che la Winkleman ha descritto come “il gioco psicologico d’inganno definitivo“. Tre traditori, scelti segretamente, tramano per eliminare i fedeli, mentre questi ultimi cercano di smascherarli durante il celebre tavolo rotondo. Se, alla fine della finale, uno o più traditori rimangono in gioco, vincono l’intero montepremi – fino a 100.000 sterline raccolte attraverso missioni – da devolvere in beneficenza.
Lo show rappresenta il ritorno della cosiddetta appointment television, quella capace di riportare il pubblico davanti allo schermo in diretta, generando conversazioni collettive. La sua forza è nella messa in scena teatrale e nella capacità di alternare ironia, tensione e pathos. The Traitors mescola reality e fiction, psicologia e spettacolo, portando il pubblico dentro un vero esperimento sociale dove la fiducia è un’arma a doppio taglio.
Ambientato nel castello di Ardross, nelle Highlands scozzesi, con la regia che evoca atmosfere gotiche e misteriose, il programma nasce in realtà dal format olandese De Verraders (2021), a sua volta ispirato al gioco di ruolo Mafia ideato dallo studente russo Dimma Davidoff. Il creatore olandese Marc Pos lo definì “un esperimento sociale”, spiegando: “Volevo solo osservare persone che non si fidano l’una dell’altra”. A volte l’ingenuità evidentemente ripaga e pure bene.
Negli anni, The Traitors è diventato un brand globale, con versioni in USA, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Irlanda, India, Polonia, Repubblica Ceca e anche Italia. La sua diffusione internazionale conferma che l’idea di fondo mostra la sua forza.
Molti network hanno cercato di replicarne il successo con show simili, come:
- The Fortune Hotel (ITV1) – 10 coppie di concorrenti arrivare nel lussuoso Fortune Hotel ai Caraibi, dove in ogni stanza c’è una valigetta identica. Solo una contiene un premio in denaro di 250.000 sterline, otto sono vuote e l’ultima nasconde la temuta Early Checkout Card. La coppia che alla fine di ogni episodio resta con quesa valigetta è costretta a un’uscita anticipata dal gioco. La tensione cresce nel corso della serie mentre le squadre affrontano prove avvincenti per cercare di scoprire chi ha quella valigetta…
- The Inheritance (Channel 5) – 13 concorrenti competono per vincere una fortuna lasciata da un “benefattore defunto“, ma prima devono collaborare per completare le sue ultime richieste.
- Million Dollar Secret (Netflix) – 12 sconosciuti in una villa sul lago ricevono una scatola: solo una nasconde 1 milione. Chi ha i soldi deve bluffare e proteggerli, gli altri provano a smascherarlo. Tra prove, indizi e manipolazioni, vince chi inganna meglio o chi scova il vero milionario.
- The Genius Game (ITV1) – 11 giocatori dalla mente strategica partecipano a una serie di giochi mai visti, progettati per mettere alla prova il loro intelletto, mentre usano l’arte della manipolazione per ingannare gli avversari e vincere un premio in denaro. Il programma – curiosamente – è stato cancellato per bassi ascolti.
Di questi, nessuno è riuscito a riprodurre la stessa alchimia. Perché? Perché The Traitors non è solo un gioco: è un laboratorio sociale, un racconto umano mascherato da reality. Come ha spiegato Stephen Lambert, fondatore della casa di produzione Studio Lambert, al Festival della TV di Edimburgo: “Vedere i fedeli prendere decisioni basate su pochissime prove mi ha fatto perdere fiducia nel sistema della giuria britannica“.
La fiducia, in fondo, è sempre lo spettacolo più pericoloso.
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Cosa insegna The Traitors alla TV di oggi
The Traitors è un promemoria di quanto la televisione, quando scritta e prodotta con intelligenza, possa ancora riflettere il mondo reale meglio di qualunque social. La chiave del suo successo è la semplicità della sua idea unita alla complessità delle emozioni che suscita: paura, sospetto, empatia, tradimento. C’è tutto ciò che fa parte della natura umana, ma raccontato con ritmo e ironia. Così questo format ha ricordato alla TV che non servono effetti speciali o scandali per creare coinvolgimento: basta un’idea potente, un cast ben costruito e la capacità di far riflettere mentre si intrattiene.





