

Il fenomeno tv dell’estate (ma anche oltre) non pone limiti al suo successo, tranne uno: tutto deve finire entro il 31 luglio. Ma perché?
Definitelo evento, specchio della società odierna, semplice divertissment voyeuristico, ma una cosa non la potete negare: Temptation Island è un successo. Non solo sul fronte degli ascolti estivi, ma di tutto l’anno. Ad oggi, trovare un programma in onda da così tanti anni (siamo a quattordici edizioni) e con una tenuta del genere è un po’ come cercare il Sacro Graal.
I numeri non solo tengono, ma aumentano, sfondando nelle ultime puntate di questa edizione 2025 i 4 milioni di telespettatori e il 30% di share (non abbiamo i numeri di views su WittyTv, ma immaginiamo che anche lì stiano esultando). C’è però un dettaglio su cui ci vogliamo soffermare in questa sede, che molti di voi fedeli dei falò di confronto in questi anni avranno sicuramente notato e che si può riassumere in questa semplice domanda: “Perché Temptation Island deve finire per forza a luglio?”.
A farci caso, ogni edizione di TI ha una data di scadenza: 31 luglio, guai ad andare oltre. Capitò solo una volta, nel 2018, quando il gran finale fu mandato in onda… il 1° agosto (con lo speciale “Un mese dopo” in onda il 6). Ma come mai a Mediaset hanno tutta questa fretta? La risposta, ancora una volta, sta nelle logiche del mercato pubblicitario.
Gli ascolti parlo chiaro: ad agosto, vuoi per le vacanze, vuoi le le giornate più lunghe, vuoi per la maggiore possibilità di stare all’aperto, la voglia di stare la sera davanti alla tv è poca. E il bacino di telespettatori cala. Ora, Publitalia (la concessionaria di Mediaset per la pubblicità) ovviamente sa molto bene di questa decrescita, e per proteggere un titolo forte come Temptation Island preferisce che finisca entro la fine di luglio, rendendolo forte sul fronte delle medie di ascolto e, quindi, molto più appetibile agli inserzionisti.
Da qui, la necessità -in accordo con l’azienda- di chiudere sempre entro l’inizio di agosto. Nessun trucco, nessuna strategia particolare, ma solo un’intelligente osservazione che permette di massimizzare uno dei pochi (in tutta la tv) veri successi delle ultime stagioni. Quest’anno poi, ci si è giocati la carta della “trilogia”, con tre puntate in onda una sera dietro l’altra, da martedì a giovedì.
Inizialmente la stagione in corso di TI sarebbe dovuta durare sei puntate, ma consapevoli del successo del programma in corso d’opera si era deciso di aggiungere prima una puntata in più, poi due, cosa mai successa fino ad oggi nella storia del viaggio nei sentimenti più seguito in Italia. Ovviamente, con il benestare della mente dietro alla trasmissione, la queen Maria De Filippi.
Proprio per questo motivo, lo avrete notato, le ultime tre puntate hanno avuto una durata inferiore alle altre, per fare in modo di ottenere dal girato complessivo (il programma è registrato e chiuso poco prima della messa in onda) il giusto materiale per costruire le puntate in più, senza far calare la qualità del racconto. E direi che, visto i colpi di scena di questa trilogia, gli autori hanno lavorato molto bene. E, forse, Maria De Filippi il Sacro Graal degli ascolti non solo l’ha trovato, ma lo custodisce gelosamente.