Stranger Things: la musica

La musica è uno dei personaggi principali di Stranger Things

La musica è un pilastro fondamentale nell’esperienza di Stranger Things. Nostalgia, motore narrativo, commento tematico, colonna sonora di scene cult. Ci sono tutte le funzioni possibili e immaginabili della musica nella serie. Se penso al momento musicale più iconico e rappresentativo della serie e del suo potere sul mondo culturale, non ho dubbi: l’assolo di Eddie Munson (interpretato da Joseph Quinn) nel finale della quarta stagione. Eddie è insieme a Dustin e viene ritenuto da mezza Hawkins colpevole di omicidio. Le ragioni? Be’, nessuna in particolare, se non che Eddie è un metallaro e gioca a Dungeons and Dragons. Eddie – gli appassionati metal non si saranno fatti sfuggire il fatto che si chiama come Eddie The Head, la mascotte degli Iron Maiden – entra a far parte dell’improbabile gruppo di amici che combatte Vecna e i mostri del sottosopra. E lo fa a modo suo, sul tetto del suo camper, dentro al Sottosopra, suonando la chitarra in Master of Puppets dei Metallica per attirare i demobats.

La scena è epica e memorabile, probabilmente la cosa più metal che si sia mai vista in una serie tv; accompagnata da un montaggio che mostra tutti i personaggi impegnati in una delle tante azioni corali che caratterizzano Stranger Things, è la colonna sonora perfetta per la gioia dei nerd-metallari di tutto il mondo.

La scelta della canzone è azzeccatissima dal punto di vista diegetico e della coerenza narrativa: un metallaro come Eddie, appassionato di chitarra, suonerebbe senza dubbio un album che all’epoca era una delle più grandi uscite del genere metal. Ma è perfetta anche tematicamente: la canzone parla della dipendenza dalle sostanze che controllano le persone come un master controlla i burattini. Il master è anche il narratore di Dungeons & Dragons. Ma qui il riferimeto è anche a Vecna, un burattinaio che controlla le creature del Sottosopra e le sue vittime.

I Metallica hanno adorato la performance e pubblicato un video su TikTok in cui duettano virtualmente con Eddie. Dopo l’uso di Master Of Puppets nel season finale di Stranger Things  il singolo del 1986 è entrato per la in classifica  del Regno Unito al numero 47, per poi salire alla ventitresima posizione. È il primo luglio 2022 quando tutti gli appassionati di Stranger Things possono gustarsi la performance di Eddie. Il 27 luglio dello stesso anno, appena trentasei anni dopo l’uscita di Master of Puppets come singolo, i Metallica pubblicano un video della canzone!

Secondo Billboard, nella settimana di monitoraggio dal 1° al 7 luglio 2022, “Master” ha totalizzato 9,6 milioni di stream ufficiali negli Stati Uniti e ha venduto 7.000 download. Queste cifre riflettono rispettivamente un aumento del 603% e del 3.722% rispetto al periodo precedente. “Master” diventa anche il primo brano dei Metallica a raggiungere la prima posizione nella classifica Hot Hard Rock Songs (iniziata nel 2020), superando il picco al numero 4 di “All Within My Hands” del gruppo, con la San Francisco Symphony, a settembre 2020. “Master” raggiunge anche rispettivamente il numero 4 e il numero 6 nelle classifiche Hot Rock Songs e Hot Rock & Alternative Songs, nuovi picchi per la band in entrambe le classifiche.

Ma siccome i fratelli Duffer la sanno lunga, non hanno mica accontentato soltanto i metallari.

La colonna sonora originale: un battito cardiaco sintetico degli anni ’80

I fratelli Duffer, creatori della serie,  avevano scoperto il duo di compositori Kyle Dixon e Michael Stein dopo aver ascoltato il loro lavoro sulla colonna sonora del film thriller del 2014, The Guest, con la loro band elettronica S U R V I V E. I Duffer cercavano un sound specifico. Per testarne l’efficacia, hanno realizzato un finto trailer combinando venticinque clip di film che li avevano ispirati, sovrapponendovi una delle canzoni dei S U R V I V E. L’esperimento funzionò così bene che, una volta ottenuto il via libera da Netflix, Dixon e Stein furono la prima scelta per la composizione della colonna sonora di Stranger Things e furono assunti addirittura prima ancora che il processo di casting fosse completato. Le loro demo musicali, che essi stessi chiamavano “schizzi” a causa dei loro titoli eccentrici, furono persino riprodotte sui nastri delle audizioni degli attori per aiutare i Duffer a selezionare il cast. Questa integrazione della musica fin dalle prime fasi di produzione dimostra un legame intrinseco tra il sound e la narrativa, dove la musica non era semplicemente un accompagnamento, ma una componente che contribuiva a plasmare l’atmosfera. Il tema principale dello show, in particolare, è nato da un demo che Stein aveva creato in precedenza per i S U R V I V E, una composizione che difficilmente avrebbe visto la luce ma che i Duffer hanno riconosciuto come il pezzo giusto per il mood della serie.   

La colonna sonora è un omaggio deliberato e profondo all’estetica sonora degli anni ’80. Dixon e Stein hanno fatto ampio uso di sintetizzatori vintage, non solo per emulare il suono dell’epoca, ma per infonderlo di una qualità rinfrescante e moderna.  Jean-Michel Jarre, Tangerine Dream, Vangelis, Goblin, John Carpenter, Giorgio Moroder e Fabio Frizzi sono alcune delle ispirazioni del duo (come si vede c’è tanta Italia!). Per ottenere autenticità, i compositori hanno utilizzato una vasta gamma di sintetizzatori d’epoca, tra cui il Roland JUPITER-8, il Sequential Pro-One e il Roland SH-2. L’uso di questi specifici strumenti ha permesso loro di catturare la vibrazione retro-futuristica che definisce l’identità sonora dello show. Il brano principale, ad esempio, presenta un arpeggio pulsante suonato a mano su un Oberheim e le percussioni “a battito cardiaco” suonate su un Sequential Pro-One, con un assolo inquietante suonato su un JUPITER-8.  

Questa emulazione stilistica è stata ampiamente elogiata, con molti critici che hanno notato come la musica potrebbe essere facilmente scambiata per un prodotto dell’epoca. Jonathan Broxton, popolarissimo critico musicale britannico, ha rimproverato a Dixon e Stein una totale mancanza di profondità compositiva: sound impeccabile che però si traduce in un “nulla ambientale”. Per Broxton, il tema principale di Stranger Things è “poco più di una serie di accordi e pulsazioni senza una vera melodia”. Nonostante questa critica, la colonna sonora ha ottenuto un vasto successo, vincendo il premio “Outstanding Original Main Title Theme Music” ai 69° Primetime Creative Arts Emmy Awards. Ed è parecchio nota in tutto il mondo. 2. Il Suono di un’Epoca: La Musica Pop su Licenza come Motore Narrativo

Le canzoni non originali di Stranger Things

Parallelamente alla colonna sonora originale, la playlist di canzoni pop su licenza è altrettanto importante per l’identità di Stranger Things. La selezione dei brani è curata dal supervisore musicale Nora Felder, vincitrice di un Emmy, che considera la musica alla stregua di “un personaggio principale” in un’opera audiovisiva. Come darle torto?
La sua filosofia è quella di scegliere canzoni che non solo siano appropriate all’epoca, ma che amplifichino l’emozione e accelerino l’azione.
 Durante la prima stagione, un periodo in cui la serie era ancora sconosciuta, Felder ha dovuto fornire spiegazioni molto dettagliate ai detentori dei diritti per convincerli a concedere le licenze, un processo che sottolinea l’importanza di ogni singola scelta. Poi, be’, con il successo è stato tutto più facile. 

Alcune canzoni popolari, in particolare, svolgono un ruolo fondamentale nella narrazione, fungendo da veri e propri catalizzatori di trama e psicologia dei personaggi.

“Should I Stay or Should I Go” dei Clash

Questo brano, caposaldo della prima stagione, è stato scelto specificamente per essere riprodotto in momenti fondamentali della serie. La canzone, ascoltata da Will Byers sul suo walkman, diventa il mezzo di comunicazione principale tra Will e sua madre Joyce, che cerca disperatamente di mettersi in contatto con lui. Il brano non è solo un ponte sonoro tra le dimensioni, ma un commentario lirico sulla situazione di Will: le parole “If I go, there will be trouble / And if I stay, it will be double” riflettono perfettamente la sua prigionia e il suo dilemma. L’uso di questa canzone è così profondo che ha alimentato le teorie dei fan, che vedono nel testo un’allegoria della lotta di Will con la sua identità e dei suoi sentimenti irrisolti verso Mike (che si espliciteranno nelle stagioni successive alla prima), con versi come “This indecision’s bugging me / If you don’t want me, set me free“.   

“The NeverEnding Story” di Limahl

Nella terza stagione, il brano tratto dal film omonimo del 1984 viene utilizzato in un momento di estrema tensione per un inaspettato interludio di leggerezza e comicità. Quando Suzie (la fidanzatina di Dustin) si rifiuta di fornire un codice fondamentale per disattivare la macchina russa a meno che Dustin non canti con lei la canzone, il brano diventa a tutti gli effetti una necessità… narrativa. È interessante notare come la scelta di questa canzone non sia stata la prima opzione. I creatori avevano inizialmente pensato di usare un brano da Il Signore degli Anelli, ma hanno cambiato idea sapendo che Amazon Studios stava sviluppando la propria serie basata sull’opera di Tolkien. Questo svela un aspetto pragmatico del processo creativo, dove le decisioni artistiche sono influenzate anche da considerazioni di marketing e proprietà intellettuale, dimostrando che anche i momenti più spontanei dello show sono il risultato di una pianificazione meticolosa.  

“Running Up That Hill” di Kate Bush

Il brano è l’elemento musicale più iconico della quarta stagione, fungendo da vero e proprio salvagente per il personaggio di Max. Stabilita come la sua canzone preferita, la melodia diventa una “ancora” psicologica che le permette di fuggire dalla trappola di Vecna. L’utilizzo della canzone ha risonanza su molteplici livelli tematici. L’analisi dei testi (“scambiare i nostri posti con Dio”) è stata interpretata dai fan come una metafora della lotta di Max con il senso di colpa del sopravvissuto e il suo desiderio inconscio di scambiare il suo posto con quello del fratello Billy. La scena è stata ampiamente vista come una potente allegoria della battaglia contro la depressione e i pensieri suicidi. Come ha raccontato Nora Felder, la sequenza allude in modo più ampio alle “lotte interiori con i demoni privati che molti adolescenti affrontano nei momenti difficili”. L’uso di questa canzone ha mostrato come un brano pop possa diventare uno strumento profondo per esplorare temi complessi e delicati.   

Material Girl” di Madonna

Nella terza stagione Max convince Undici a fare shopping al centro commerciale Starcourt. È un momento leggero e catartico per Undici, che scopre finalmente i suoi gusti. La “materialità” qui è molto più che superficiale adesione ai valori consumistici e capitalistici: è espressione dell’identità. Un’identità al femminile che si emancipa dal maschile, peraltro, visto che in quel momento Max e Eleven si distaccano dai rispettivi fidanzati.

E ovviamente abbiamo già parlato di Master of Puppets.

Titolo del brano Artista Stagione Contesto diegetico e significato narrativo
“Should I Stay or Should I Go” The Clash 1

La canzone preferita di Will, usata come mezzo di comunicazione tra il Sottosopra e il mondo reale. I testi riflettono il suo dilemma.

“Africa” Toto 1, 2

Suonata nel finale della prima stagione e nuovamente nella seconda, stabilisce un’atmosfera nostalgica e accogliente.

“Hazy Shade of Winter” The Bangles 1

Un brano uptempo che accompagna una scena di tensione, usato per creare un’atmosfera carica di energia.

“The Ghost in You” The Psychedelic Furs 2

Viene suonata in un momento intimo tra Nancy e Jonathan, sottolineando la loro connessione.

“Every Breath You Take” The Police 2, 4

Suonata al ballo di fine anno “Snow Ball” nella seconda stagione, riaffiora nella quarta stagione in una versione distorta usata da Vecna per torturare Max, dimostrando il suo potere.

“Rock You Like a Hurricane” Scorpions 2

Accompagna l’ingresso di Billy, il nuovo arrivato, che si presenta a scuola con la sua auto. La canzone sottolinea la sua arroganza e il suo atteggiamento ribelle.

“The NeverEnding Story” Limahl 3

Dustin e Suzie la cantano in una scena cruciale per ottenere il codice segreto, trasformando un momento di pericolo in una sequenza comica e indimenticabile.

“Material Girl” Madonna 3

Max convince Undici a fare shopping al centro commerciale Starcourt, e questa canzone definisce la loro esperienza spensierata.

“Running Up That Hill” Kate Bush 4

La canzone preferita di Max, usata come “ancora” per farla evadere dal controllo psicologico di Vecna. È un’allegoria delle sue lotte interiori e del suo senso di colpa.

“Master of Puppets” Metallica 4

Eddie Munson suona la chitarra nel Sottosopra per attirare i demobats. I testi del brano riflettono il ruolo di Vecna come un “burattinaio”.

“Separate Ways (Worlds Apart)” Journey 4

Usata in una scena di montaggio che illustra i vari percorsi intrapresi dai personaggi, sottolineando la loro separazione e la loro determinazione.

 

Il revival e la nostalgia fanno classifica

L’impatto culturale e commerciale della musica di Stranger Things è stato senza precedenti. L’uso strategico di canzoni di decenni fa ha innescato una risorgenza fenomenale nelle classifiche musicali globali. Dopo la sua apparizione nella quarta stagione, “Running Up That Hill” di Kate Bush ha raggiunto il numero 1 su iTunes e si è piazzata tra le prime 200 su Spotify negli Stati Uniti, generando un massiccio revival di streaming su tutte le piattaforme. Allo stesso modo, “The NeverEnding Story” ha registrato un aumento dell’800% nelle richieste di streaming e visualizzazioni su YouTube e Spotify nei giorni successivi alla trasmissione della terza stagione, riportando brevemente l’artista Limahl sotto i riflettori. Questo fenomeno non è casuale. Non si tratta semplicemente di roba vecchia che viene riscoperta. È il risultato diretto della sua collocazione in una scena emotivamente potente e acclamata dalla critica. La scena della fuga di Max, ad esempio, è diventata un evento culturale virale che ha alimentato la riscoperta del brano di Kate Bush (che infatti ci ritroviamo colonna sonora di migliaia di reel). Il peso emotivo della scena si è tradotto in successo commerciale, dimostrando il potere che una sequenza visiva può avere sul consumo musicale. 

Stranger Things ha inaugurato un nuovo modello di business nell’industria musicale. Le case discografiche, come BMG e Warner Music Group, hanno riconosciuto che le serie TV, in particolare sulle piattaforme di streaming, sono diventate un nuovo terreno di caccia per la promozione e la riscoperta di vecchi brani. Questo ha portato a una strategia commerciale attiva per incoraggiare le tendenze sociali e riportare in auge cataloghi musicali a lungo dimenticati. Si è creato un ecosistema reciprocamente vantaggioso: lo show ottiene una colonna sonora avvincente e momenti “magici” , mentre gli artisti e le etichette beneficiano di un massiccio revival commerciale decenni dopo le loro uscite originali.   

I premi

La colonna sonora originale di Kyle Dixon e Michael Stein ha ricevuto numerose nomination e premi, tra cui un Emmy per il tema principale e diverse candidature ai Grammy. Ancora più significativo è il riconoscimento del lavoro di Nora Felder, che ha vinto il premio per la “Miglior Supervisione Musicale” agli Hollywood Music in Media Awards, un riconoscimento che valida il ruolo artistico e narrativo della curatela musicale nella narrazione visiva.   

La musica e la quinta stagione di Stranger Things

 

Se servissero conferme dell’importanza della musica in Stranger Things, ecco la quinta stagione che introduce una cornice diegetica perfetta per fare ancor più usica: una radio libera locale, la WSQK, con Robin e Steve come DJ. La radio è una ribellione contro l’occupazione militare di Hawkins ma è anche il mezzo per inviare messaggi in codice agli amici. Fra i brani della stagione.

  • “Rockin’ Robin” (Michael Jackson): utilizzato per la presentazione del personaggio di Robin nell’episodio 1.

  • “Pretty in Pink” (The Psychedelic Furs): Una colonna sonora per l’amore saffico di Robin

  • “Fernando” (ABBA): Presente nel secondo episodio, ha visto un aumento del 335% negli streaming.

  • “Mr. Sandman” (The Chordettes): Usato nei titoli di coda dell’episodio 2, per evocare un’atmosfera onirica e inquietante.

  • “Another Brick in the Wall, Pt. 2” (Pink Floyd): Parte della “WSQK Collection”, riflette il clima di ribellione contro l’occupazione militare della città.

  • “Bicycle Race” (Queen) & “Wheel in the Sky” (Journey): Inclusi nella collezione speciale della stazione radio locale.

  • “When It’s Cold I’d Like to Die” (Moby): Il brano torna nel settimo episodio (“The Bridge”), richiamando il futuro della serie stessa (essendo un brano del 1995, viene utilizzato in questo caso per un impatto emotivo atemporale).

Ritorna, ovviamente, Kate Bush,

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