

Negli Stati Uniti e in Canada l’episodio finale di Stranger Things sarà anche proiettato nelle sale cinematografiche. Si assottiglia il divario tra cinema e serie tv, ma soprattuto cresce l’idea di un’esperienza condivisa davanti a una storia nata sul piccolo schermo. E in Italia? Gli esempi di serie italiane finite al cinema non mancano…
Il gran finale di Stranger Things non sarà solo un episodio: sarà un evento mondiale. Le date di distribuzione sono già da loro un evento nell’evento: Netflix ha infatti deciso di metterli a disposizione in tre parti -cosa più unica che rara-, il 27 novembre, il 25 dicembre (rispettivamente quattro e tre episodi) e il gran finale il 1° gennaio 2026.
Un evento che supererà i confini dello streaming, almeno negli Stati Uniti e in Canada; qui, infatti, Netflix ha annunciato che l’ultimo capitolo della serie dei fratelli Duffer uscirà anche al cinema, in contemporanea con la distribuzione sulla piattaforma. Un addio collettivo, come non se ne vedevano da tempo.
Un’operazione che, è vero, riguarda poco il pubblico italiano (nessuna proiezione è prevista nelle nostre sale). Ma il messaggio che arriva da Hawkins parla anche a noi: il confine tra serie tv e cinema si è fatto sottile, e sempre più spesso la serialità si concede un palco più grande. E gli esempi, anche nel nostro Paese, non mancano.
Stranger Things 5, durata extralarge? Non proprio
La decisione di portare al cinema l’ultimo episodio della saga più popolare di sempre di Netflix è dovuta sia all’enorme attesta che c’è dietro di essa, ma è stata anche resa possibile dalla quantità di girato dai fratelli Duffer, che permetterà di avere un finale dalla durata degna di un lungometraggio.
O almeno così dovrebbe essere, stando ai rumors secondo cui più ci si avvicinerà al gran finale più gli episodi avranno una durata extralarge. Di sicuro, la Parte 1 (e quindi i primi quattro episodi) non avrà durate esagerate: come rivelato dallo stesso Ross Duffer, il primo episodio, intitolato “La missione”, durerà un’ora e otto minuti; il secondo, “La scomparsa di…”, avrà una durata di cinquantaquattro minuti; il terzo, “La trappola”, si fermerà a un’ora e sei minuti; mentre il quarto, “Il mago”, sarà di un’ora e ventitré minuti.
Se le voci fossero confermate, però, l’ultimo episodio, “The Rightside Up”, si candida ad avere una meritata durata maggiore, tanto da giustificare una proiezione cinematografica e una degna chiusura da evento di una serie che dal 2016 tiene incollati allo schermo milioni di persone nel mondo.
Un’esperienza tra pop e arte
L’operazione Netflix di portare al cinema Stranger Things è solo l’ultima di una serie di mosse curate all’insegna del marketing per promuovere e conferire maggiore hype alla serie stessa. La logica è semplice: fare in modo che un contenuto che ha debuttato come serie tv chiuda il suo percorso (parliamo della serie madre, dal momento che l’universo creato dai fratelli Duffer è certo che avrà nuove derivazioni) diventando altro, qualcosa che possa segnare una pagina nella Storia di Netflix e in generale, della serialità.
Stranger Things non è più solo una serie, ma un simbolo generazionale. Per molti spettatori, chiuderla non al chiuso della propria casa ma in una sala cinematografica con altre persone significa condividere un’esperienza che da singola è diventata a tutti gli effetti collettiva. Non ci si accontenta più dei gruppi di ascolti davanti alla tv: andare al cinema rappresenta un’esperienza che unisce pop e arte nel pieno del suo significato.
Netflix, nata come piattaforma anti-cinema, oggi sembra voler recuperare l’esperienza collettiva che lo streaming aveva fatto evaporare. Un modo per dire: “guardare insieme, anche solo per un’ultima volta, conta ancora”. E chissà che l’idea non arrivi presto anche da noi. O, meglio, che non sia riproposta…
Le serie tv italiane al cinema
Per noi italiani andare a vedere una serie tv al cinema non è affatto una novità. Succede quando produttori e broadcaster puntano su un titolo specifico, dandogli quella forma di evento che secondo loro merita maggiore spazio oltre ad una prestigiosa collocazione in palinsesto.
E’ accaduto, ad esempio, a L’Amica Geniale, che ha potuto vantare un’anteprima cinematografia sia per la prima che per la seconda stagione, nel 2018 e nel 2020, quando i primi episodi furono proiettati in sala per qualche giorno. Nel 2020 anche l’episodio “Salvo amato, Livia mia” de Il Commissario Montalbano ha avuto una programmazione cinematografica, il cui esito non è stato quello auspicato a causa dell’insorgere proprio nei giorni predisposti per l’uscita della pandemia da Coronavirus. Dopo alcuni slittamenti, l’episodio uscì nel marzo 2020, ma per pochissimi giorni, complici le restrizioni che stavano entrando in vigore.
A dicembre 2023 è invece toccato ai primi episodi di Doc-Nelle tue mani 3, usciti al cinema a dicembre, con qualche settimana di anticipo rispetto alla messa in onda televisiva. Insomma, Netflix non ha nulla da insegnare alla Rai, che molto prima della piattaforma ha saputo valorizzare i giusti prodotti con i giusti eventi, rendendolo, come detto, un’esperienza extra catodica.
Le serie tv straniere al cinema
Se guardiamo oltre i nostri confini, anche in quel caso non mancano gli esempi. L’episodio speciale “L’abominevole sposa” della serie cult Sherlock fu distribuita al cinema nel 2016, per mano della Bbc. Quest’ultima fu artefice, nel 2013, anche della proiezione in sala dello speciale “The Day of the Doctor”, puntata di Doctor Who che ha celebrato i 50 anni della serie britannica.
Ma per trovare il primo caso di serie tv finita al cinema dobbiamo andare fino al 1978, quando anche i cinema italiani proiettarono “Galactica”, film di fantascienza che altro non era che il pilot dell’omonima serie tv, durata solo una stagione (da cui poi è derivato il più fortunato Battlestar Galactica degli anni Duemila). Per rientrare nei costi di produzione, si decise di condensare i primi tre episodi della serie in un lungometraggio.
Un appuntamento da condividere
Questi esperimenti, ma anche strategie di marketing, hanno dimostrato che il pubblico risponde quando la tv si trasforma in appuntamento da condividere: sale piene, hashtag che rimbalzano sui social, fan pronti a vivere la storia con altri fan. Stranger Things chiuderà davvero i conti con il Sottosopra a Capodanno, potremmo farlo anche noi — magari sul divano, ma con lo stesso spirito da prima fila.




