Goldrake, boxset completo su RaiPlay: la storia in Italia del celebre anime

Proseguono le celebrazioni della Rai per i cinquant’anni di UFO Robot Goldrake, serie che tornerà in onda anche su Rai 2.

RaiPlay ha riservato un gradito regalo di Natale agli appassionati di anime. Dal 24 dicembre 2025, infatti, sulla piattaforma Rai è disponibile il boxset completo di UFO Robot Goldrake composto dai 71 episodi della serie classica più i 3 episodi inediti mai andati in onda.

Dal 29 dicembre, inoltre, l’anime televisivo, in versione completamente restaurata, tornerà in onda su Rai 2 in una nuova collocazione. Dopo essere andato in onda ogni domenica nella fascia preserale, dalla scorso 5 ottobre al 14 dicembre, UFO Robot Goldrake, infatti, andrà in onda di mattina a partire dalle ore 6:50, ripartendo dall’episodio numero 17 dal titolo La bufera di neve.

Rai 2 proporrà due episodi ogni mattina, dal lunedì al venerdì, ad eccezione delle mattine di venerdì 2 e lunedì 5 gennaio 2026 durante le quali andranno in onda quattro episodi. Prossimamente, la serie sarà visibile anche su Rai Gulp.

In Italia, l’anime arrivò nel 1978 ma la prima visione assoluta in Giappone risale al 1975, precisamente il 5 ottobre di quell’anno quando il primo episodio andò in onda sulla Fuji Television.

UFO Robot Goldrake, quindi, quest’anno ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni e, per questo motivo, ne ripercorriamo la storia nel nostro paese.

La storia in Italia di Goldrake

UFO Robot Goldrake (titolo originale, UFO Robo Gurendaizā), è una serie animata ideata da Gō Nagai, che si è basato sul suo omonimo anime, e prodotta dalla Toei Animation in collaborazione con Dynamic Planning.

Dopo essere stato trasmesso in prima visione in Giappone dal 1975 al 1977, la serie, inizialmente nota nel nostro paese anche con il titolo errato Atlas UFO Robot, arrivò in Italia nel 1978, debuttando sulla Rete 2 (l’attuale Rai 2), precisamente il 4 aprile di quell’anno, e segnando il debutto degli anime nella programmazione televisiva italiana.

L’anime andava in onda all’interno del contenitore pomeridiano Buonasera con…, condotto in quel periodo da Maria Giovanna Elmi che, prima della messa in onda della prima puntata, spiegò bene al pubblico italiano le caratteristiche della serie, la prima serie robotica giapponese ad andare in onda in Italia. Come riportato da Il Corriere della Sera, infatti, la dirigenza Rai era preoccupata da possibili accuse di violenza che la serie avrebbe potuto attirare e venne scelto, quindi, un volto rassicurante come quello della Elmi che, stando alle sue parole, presentò la serie animata come fosse una favola.

Il successo fu immediato e travolgente, con picchi di ascolto che raggiunsero i 10 milioni di spettatori. Come ogni prodotto di successo che si rispetti, Goldrake attirò consensi ma anche polemiche. Genitori, intellettuali e politici dell’epoca, infatti, accusarono la serie di essere troppo violenta, alienante e portatrice di valori estranei alla cultura italiana. A fare da contraltare, però, vi furono anche personaggi autorevoli che difesero il prodotto come Gianni Rodari.

Si scatenò anche il merchandising, con l’immagine di Goldrake che finì su una moltitudine di prodotti che riempirono i negozi del nostro paese.

Il titolo iniziale Atlas UFO Robot, invece, fu frutto di un malinteso, per la precisione, di un errore di traduzione della guida francese (dal titolo, appunto, Atlas UFO Robot) visionata dalla Rai (questa versione, però, non trovò mai una definitiva conferma). La versione italiana non fu acquistata direttamente dal Giappone, infatti, ma tramite la società francese di Bruno-René Huchez, IDDH, e ciò spiega anche il fatto perché alcuni nomi dell’edizione italiana ricalchino fedelmente quelli dell’edizione francese.

Non esiste una versione ufficiale anche per la scelta del nome Goldrake che potrebbe essere un’anglicizzazione del nome francese Goldoràk o una combinazione delle parole Gold e Drake, con citazione al pirata inglese Francis Drake vissuto nel XVI secolo.

Inizialmente, la Rai escluse dalla messa in onda gli episodi 15, 59 e 71. Pur essendo la terza parte di una trilogia con Mazinga Z e Il Grande Mazinga, inoltre, in Italia UFO Robot Goldrake fu mandata in onda prima delle altre due, non permettendo quindi la continuità tra le tre storie. Anche l’alterazione dei nomi finì per causare confusione (come nel caso del personaggio di Koji Kabuto).

La Rai trasmise la serie fino al 1984, repliche incluse. Dopodiché, la tv di Stato rinunciò ai diritti e la serie fu venduta ad emittenti locali, come i circuiti Junior TV e Supersix, dove andò in onda fino al 1998. A causa di controversie tra le due case produttrici, i diritti della serie restarono bloccati fino al 2007, anno in cui Goldrake fu ridistribuita da d/visual, Yamato Video e Koch Media.

Le sigle di Vince Tempera, Massimo Luca e Luigi Albertelli

Le due storiche sigle italiane di UFO Robot Goldrake, elemento fondamentale del successo della serie, composte da Vince Tempera e Massimo Luca e scritte da Luigi Albertelli, risultarono tra i singoli più venduti nel 1978. UFO Robot, la prima sigla, vendette un milione di copie vendute, raggiungendo la quarta posizione in classifica; Goldrake, invece, raggiunse il settimo posto, vendendo oltre settecentomila copie.

UFO Robot risultò anche il venticinquesimo singolo più venduto di quell’anno e si piazzò dietro solo a canzoni come Una donna per amico di Battisti, Tu di Tozzi, You’re the one that I want e Stayin’ Alive, Triangolo di Renato Zero, Figli delle stelle di Sorrenti, Gianna di Rino Gaetano, Pensiero Stupendo di Patty Pravo, Generale di De Gregori e Dedicato di Loredana Bertè.

Le sigle di Goldrake furono realizzate dagli Actarus, gruppo musicale (con lo stesso nome del protagonista della serie) diretto da Vince Tempera e composto da Massimo Luca, Ares Tavolazzi, Julius Farmer, Ellade Bandini e Renè Mantegna, con le voci soliste di Fabio Concato, Michel Tadini, Dominique Regazzoni e Gianpiero Scussel, dirette da Paola Orlandi.

Sempre nel 1978, la formazione pubblicò l’album Atlas UFO Robot, ristampato in formato CD nel 2005 e in formato vinile nel 2018 in occasione del quarantennale del disco.

Goldrake e la cover della sigla di Alessio Caraturo

Nel 2004, il cantautore napoletano Alessio Caraturo riuscì ad attirare l’attenzione su di sé grazie ad una cover acustica decisamente apprezzata di Goldrake, accompagnata da un elegante e raffinato videoclip in bianco e nero che entrò in rotazione nelle televisioni musicali dell’epoca (MTV su tutte).

I risultati di vendita furono ottimi: Goldrake di Alessio Caraturo rimase nella top 5 dei singoli più venduti per oltre 2 mesi, conquistando la certificazione di Disco di Platino. La canzone è inclusa nell’album d’esordio di Caraturo, uscito nel 2005, dal titolo Ciò che desidero.

Caraturo, nel 2025, cantò la sigla di Goldrake dal vivo durante una puntata di Splendida Cornice, programma di Rai 3 condotto da Geppi Cucciari, precisamente nella puntata andata in onda il 16 gennaio.

La sua versione della sigla fu utilizzata a sua volta come cover anche nel corso dell’ottava puntata della terza edizione di X Factor, cantata precisamente da Sofia, cantante che faceva parte del team 25+ di Claudia Mori.

Dopo quella di Alessio Caraturo, arrivò anche un’altra cover, eseguita sul palco del Teatro Ariston di Sanremo durante l’edizione 2016 del Festival. Nel corso della terza serata, dedicata al torneo delle cover, gli Zero Assoluto, accompagnati dal chitarrista Francesco Versace, si esibirono proprio con Goldrake.

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