

Dall’11 dicembre su Sky Uno e NOW torna MasterChef Italia con la stagione 15. La ricetta della stagione? Tradizione incontra innovazione. E venti aspiranti chef racconteranno le loro storie di rivalsa, amore e sogni bollenti
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C’è un periodo preciso dell’anno in cui le famiglie italiane si piazzano davanti alla televisione in cerca di emozioni e gusti: quello in cui Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli potrebbero urlare un “sì” che cambia la vita. Accade nel cooking show più amato, più temuto e più desiderato del nostro Paese: MasterChef Italia, che da giovedì 11 dicembre (alle 21.15 su Sky Uno e NOW) ha riacceso i fornelli della stagione numero quindici con i tre chef stellati nuovamente in giuria.
Dove eravamo rimasti?
Ma prima di raccontarvi cosa vi aspetta in questa edizione 2025 che promette di essere una vera e propria rivoluzione culinaria, facciamo un passo indietro. L’anno scorso è stata Anna Zhang a vincere il titolo di Masterchef: per lei 100mila euro in gettoni d’oro, il primo libro di ricette pubblicato da Baldini+Castoldi e un corso di alta formazione all’ALMA, la più prestigiosa scuola di cucina italiana. Ora quella sorte potrebbe toccare a uno (o una) dei nuovi aspiranti chef della Masterclass 2025. Venti persone diverse, venti storie diverse, venti vite che un grembiule bianco cambierebbe per sempre. E che conoscerete andando avanti a leggere.
La ricetta di questa stagione: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma»
Cosa cambia rispetto al solito format che già conosciamo? Tutto e niente, nel migliore dei modi possibili. I tre giudici questa volta hanno infatti deciso di lanciare un manifesto culinario pronto a far tremare le cucine d’Italia: per essere degni di entrare in Masterclass, gli aspiranti chef devono conoscere la tradizione a menadito ma guardare anche oltre.
In altre parole, devono essere pronti a innovare partendo da fondamenta solide. È il principio di Lavoisier applicate alle pentole: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Perché se non conosci da dove vieni, non sai dove andare. E come cucinare.
Il meccanismo di Masterchef Italia 2025: i Live Cooking
Nei primi due episodi di questa stagione (giovedì 11 e giovedì 18 dicembre), gli aspiranti MasterChef hanno affrontato i Live Cooking: per loro, 45 minuti dietro le quinte per impostare il piatto, e poi 5 minuti davanti ai giudici per ultimarlo e raccontarsi. Una sorta di audition da talent show, ma dietro i fornelli e con molta più adrenalina.
Le regole? Semplicissime, ma implacabili:
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Tre sì: grembiule bianco (sei dentro, ufficialmente).
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Due sì: grembiule grigio (sei in stand-by, affronterai il Creative Test).
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Un sì o nessuno: torni a casa.
Ma c’è una carta da giocare: l’all-in. Se il concorrente vuole rischiare tutto, può chiedere 5 minuti supplementari (10 minuti totali) per ultimare il piatto. La controindicazione? Deve convincere tutti e tre i giudici. O grembiule bianco, o arrivederci.
A supporto dei tre giudici in giuria è tornata Chiara Pavan, la migliore chef donna italiana (secondo le Guide de L’Espresso 2019 e Identità Golose), che durante i 45 minuti di preparazione ha sorvegliato il lavoro, aiutato e consigliato. Poi ha raccontato ai giudici cosa ha visto dietro le quinte. È come avere una spia simpatica e competente.
Le prove di Masterchef Italia 2025
Una volta formata la Masterclass, da giovedì 25 dicembre comincia la gara. Un bel regalo di Natale per tutti i fan del programma e per gli aspiranti Masterchef che, però, devono subito mettersi al lavoro e dimostrare di aver meritato il posto.
Le Mystery Box ora sono colorate di… tutto
Oltre alle Mystery Box classiche (quella rossa e quella dorata), ecco la Green Mystery Box, creata per parlare di sostenibilità, cibo consapevole e attenzione allo spreco. Ai fornelli torna Chiara Pavan, la guru della cucina sostenibile del suo ristorante Venissa, che ha la Stella Verde Michelin dal 2022. Poi ci sono gli Invention Test, i Pressure Test e gli Skill Test (gli stessi di sempre, ma resi ancora più sorprendenti e imprevedibili).
Le Esterne: Dal Parmigiano Reggiano alla Norvegia
Immancabili le prove in esterna, vero pezzo forte del programma, che permette anche di offrire un’importante vetrina alle numerose location che lo ospitano. La Masterclass viaggerà per l’Italia anche in questa edizione, toccando varie località:
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Food Valley in Emilia-Romagna, in particolare in provincia di Parma, dove il Parmigiano Reggiano è quasi una religione;
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a Cagliari, per scoprire gli chef innovatori della Sardegna che lavorano nella scia della tradizione isolana;
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a Bra (provincia di Cuneo), patria della salsiccia conosciuta in tutto il mondo;
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allo Juventus Stadium di Torino, per una prova che coinvolgerà direttamente la “Vecchia Signora”;
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in Norvegia, per scoprire la cucina nordica, che negli ultimi anni ha conquistato il mondo.
Gli ospiti di Masterchef Italia 2025
Se non bastasse, ai fornelli arriveranno figure di altissimo livello:
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Jeremy Chan, chef e co-fondatore di Ikoyi a Londra (già visto nel programma in passato);
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Ciccio Sultano, 2 Stelle Michelin al ristorante Duomo di Ragusa;
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Iginio e Debora Massari, presenze ormai fisse, che getteranno ancora scompiglio con la loro temutissima prova di pasticceria;
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Jessica Rosval, allieva di Massimo Bottura, con le donne del suo progetto Roots (che dà lavoro nel mondo della ristorazione alle donne migranti);
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Ángel León, 3 Stelle Michelin al ristorante Aponiente di Cadice (Spagna).
La Masterclass 2025: 20 storie e altrettanti sogni
Passiamo ai concorrenti di questa edizione. Venti concorrenti, venti personalità, venti ragioni per stare col fiato sospeso ogni giovedì sera.
Alessandro Segantini, 44 anni – Genova, odontoiatra
Parte da una famiglia di “studenti dotati”. Alessandro voleva fare il chirurgo come suo padre, poi si è orientato verso l’Odontoiatria, aprendo lo studio a 25 anni. Giocava a calcio a livello agonistico (finché un incidente in macchina non lo ha fermato). La cucina è nata come interesse personale, approfondendo piano piano. Se la cava bene, ma sa che deve curare di più l’estetica dei piatti. MasterChef per lui è un’evasione dal lavoro.
Antonio Senise, 24 anni – Lungro (Cosenza), studente di Giurisprudenza
Famiglia Arbereshe (albanesi di Cosenza, da 400 anni). Antonio si è appassionato alla cucina in tre step: le nonne, il padre (guardavano programmi di cucina insieme), e poi, a 11 anni, la prima edizione di MasterChef Italia, durante la quale promise a tutti che avrebbe partecipato. Oggi studia Giurisprudenza a Pisa, lavora come cameriere per pagarsi l’affitto, e vuole far conoscere la cucina Arbereshe a tutta Italia. Promessa mantenuta? Manca solo il grembiule bianco.
Carlotta Bertin, 25 anni – Candelo (Biella), disoccupata
Adolescenza segnata dal divorzio dei genitori. Carlotta ha smesso di studiare al quinto anno del Liceo (praticava nuoto pinnato a livelli agonistici). Ha fatto cameriera, commessa, ha lavorato in varie aziende. Oggi è disoccupata, ma trascorre le giornate in cucina, facendo borse all’uncinetto e allenarsi in OCR. Ha un’idea di cucina tradizionale con elementi di altre etnie (messicana, indiana). È fidanzata con Nicolò (amici per 8 anni, poi è scoppiato l’amore). Sogna di aprire un Home Restaurant dove lei cucina e il compagno sta a contatto con la clientela. MasterChef è una sfida con se stessa.
Dorella Del Giudice, 57 anni – Taranto, impiegata in una agenzia finanziaria
La storia di Dorella è struggente e vera. Due grandi passioni: cucina e musica (trasmessale dal padre Luigi, che aveva un’azienda di pianoforti artigianali). Ha abbandonato gli studi universitari in Pedagogia a 3 esami dalla laurea (aveva il diploma al Conservatorio in pianoforte). Con la crisi del 2008, la famiglia ha dovuto chiudere l’azienda. Dorella è passata dall’arte alle carte in una banca. Racconta: “Sono passata dall’arte alle carte, che amarezza”. Ora lavora in un’agenzia finanziaria e non sopporta più il suo lavoro. Ha frequentato il corso da sommelier, adora gli oggetti della mise-en-place (possiede 107 tovaglie, dice con orgoglio), ha barbecue, impastatrice, essiccatore, kamado. MasterChef per lei è cambiare vita.
Dounia Zirari, 28 anni – Bassano del Grappa (Vicenza), OSS
Nata in Marocco, si è trasferita in Veneto a 9 anni. Si è formata come OSS (Operatore Socio-Sanitario) e ha lavorato in RSA. A 23 anni è stata colpita da tre ischemie, ha perso i ricordi delle prime due settimane di ricovero e ha dimenticate gran parte delle lingue che conosceva. Nel decorso post-operatorio l’ha aiutata Simone, che poi è diventato suo marito (sposati dal 2024). Con lui ha riscoperto la passione per la cucina. Partecipa a MasterChef per aumentare la sua autostima e riconquistare la sua famiglia, che non sempre approva le sue scelte (soprattutto il distanziarsi parzialmente dalle tradizioni marocchine).
Eros Monforte, 27 anni – Mascalucia (Catania), impiegato
Eros (i genitori lo hanno chiamato così per la loro comune passione per Eros Ramazzotti) ha una voglia immensa di rivalsa. Nato in un paesino della provincia di Catania, i suoi genitori hanno divorziato quando era adolescente. Ha dovuto cimentarsi con la cucina da solo, provvedendo ai suoi pasti. Cresciuto con diffidenza nei confronti degli altri, è stato “ammorbidito” dall’arrivo di Adriana, sua moglie, che rimane incinta proprio poco prima del suo ingresso nella Masterclass. Pratica taekwondo e alleva pulcini in casa. Per lui MasterChef è l’occasione della vita: il suo unico obiettivo è “dare a mio figlio tutto ciò che è stato tolto a me”. Sogna di aprire un agriturismo alle pendici dell’Etna.
Franco Agyekum, 31 anni – Santa Lucia di Piave (Treviso), consulente tecnico
Cresciuto in Veneto da genitori ghanesi. Racconta: “Siamo stati i primi ad arrivare a Conegliano, sono sempre stati tutti molto gentili”. La passione per la cucina nasce da nonna Bruna, che ha lavorato tutta la vita tra mense e ristoranti ed è stata “la mia più grande critica”. Laurea in Economia e in Ingegneria gestionale, lavora come consulente tecnico in diverse aziende. In cucina è determinato, ordinato, organizzato. Ha deciso di partecipare a MasterChef dopo una cena di capodanno: “Una signora che non conoscevo si è commossa assaggiando il mio tiramisù”. Non ha dimenticato quella gratificazione e la vuole riprovare.
Gaetano Pullara, 52 anni – San Michele di Ganzaria (Catania), architetto
Il film della vita di Gaetano è puro intrattenimento. Vivace adolescente in Sicilia (ha ricevuto 260 note a scuola, anche due al giorno; ai colloqui portava finti nonni: andava al bar, offriva caffè ai vecchi del paese per corromperli!), arrivato a Palermo per l’Università con intenzione di studiare Ingegneria, incontra una ragazza bellissima che si iscrive ad Architettura e si iscrive anche lui ad Architettura. Oggi ama il suo lavoro da architetto, ha lavorato per importanti società, visitato 81 Paesi, costruito il Canale di Panama, il più grande telescopio del mondo, lo stadio per i Mondiali di Calcio di Doha (Qatar), alberghi e ristoranti di lusso. Ha deciso di prendersi sei mesi sabbatici per partecipare a MasterChef. La cucina lo aiuta a tener vivo il ricordo delle origini siciliane e “mi aiuta a corteggiare le donne”. Vuole vincere, non gli piace arrivare secondo.
Georgina Martinelli, 26 anni – Mogliano Veneto (Treviso), hostess per eventi fieristici
Sua madre è figlia di un emigrato napoletano, ex chef presso un ristorante stellato; il padre di origini cipriote (con cui non ha rapporti). Quando i genitori divorziano, lei e la madre da Londra si trasferiscono dai nonni a Mogliano Veneto. Lì frequenta il Liceo Scientifico e conosce Jordan, il suo attuale fidanzato. La passione per la cucina arriva da nonno Mario. Si è iscritta a MasterChef per dimostrare che anche gli inglesi sanno cucinare. Obiettivo nella vita: viaggiare, conoscere culture (soprattutto quella francese) e aprire il suo ristorante.
Giuliana Capursi, 36 anni – Manfredonia (Foggia), studentessa di scienze enogastronomiche
Ultima di tredici figli (è addirittura più piccola di alcuni nipoti), è molto legata alla famiglia, il suo porto sicuro, specialmente dopo la perdita di entrambi i genitori. La morte della mamma l’ha spinta a lasciare l’Istituto Magistrale per iniziare a lavorare. Ha fatto la commessa e la cameriera, ma negli ultimi anni ha coltivato la passione per la cucina, ottenendo il diploma all’Istituto Alberghiero (in cucina e pasticceria) e iscrivendosi a Scienze Enogastronomiche online. Nel 2003 conosce Saverio, “il mio unico ragazzo”, che diventa suo marito. È stato lui a iscriverla a MasterChef a sua insaputa, ma ora anche lei vuole vincere. Se ci riuscisse, preleverebbe un ristorante con sua sorella.
Iolanda Marinho, 56 anni – Rende (Cosenza), ex insegnante, ora disoccupata
Brasiliana doc, settima di otto fratelli (il padre ha avuto altri sei figli con un’altra donna), è cresciuta in contesto agiato: a Rio frequentava la migliore scuola per l’insegnamento dell’America Latina. Ha iniziato a insegnare nelle scuole serali a 18 anni e si è laureata in Storia. Ha sposato un uomo calabrese che l’ha portata in Italia a 22 anni, innamorandosi nel nostro Paese. Si è trasferita la madre fino alla sua morte. Il lutto la riporta in Brasile, dove conosce Carlos, secondo marito, con cui torna in Calabria. È una donna super attiva: insegna, dipinge, si laurea anche in Giurisprudenza, fonda un’associazione benefica (le dedicano un murales a Cosenza). Cucina moltissimo, contaminando le ricette del Sud Italia con sapori latini. La competizione non la spaventa: “Sono molto zen e non dico nemmeno le parolacce”. Sogna di trasformare la sua casa in un agriturismo.
Irene Rescifina, 20 anni – Bologna, studentessa di Giurisprudenza
Figlia di Lilia Malaja, campionessa di basket della Bielorussia, è nata a Pamplona perché la madre giocava lì. Frequenta il primo anno di elementari in Spagna, poi la famiglia si trasferisce a Messina. Fino a poco tempo fa giocava a basket (è arrivata in Serie B), poi un grave infortunio l’ha costretta al ritiro. Oggi è arbitro di Serie C maschile e vive a Bologna. Studia Giurisprudenza con l’obiettivo di approfondire la legislazione sul copyright culinario. Si è appassionata alla cucina per i molti viaggi nella sua vita.
Jonny Pescaglini, 25 anni – Borgo a Mozzano (Lucca), operaio
Genitori divorziati quando era piccolissimo, è stato cresciuto da sua sorella Jamilah. Ha frequentato una scuola per elettricisti e da giovanissimo ha scoperto la passione per i cocktail, diventando barman. Successivamente ha iniziato a lavorare come elettricista: oggi di giorno lavora alla guardiania su una diga, di sera fa il barista. Il suo percorso è un lungo viaggio di scoperta di sé: era chiuso e introverso, ora è solare ed espansivo. Ama vestirsi in maniera eccentrica (camicie a maniche corte con fantasie bizzarre). È fidanzato con Valentina: andavano all’asilo insieme, poi erano fidanzatini, infine si sono innamorati “da adulti”. Si esercita con la cucina nella casetta che hanno vicino alla diga. Vuole cambiare vita.
Katia Mauro, 32 anni – Genova, responsabile di una pokeria
Cresciuta con sua madre, è stata un’adolescente chiusa e introversa. Al terzo anno dell’Istituto Alberghiero ha lasciato la scuola e ha subito iniziato a lavorare. La passione per la cucina è nata grazie al nuovo compagno della madre, Vito, con cui condivide l’amore per la pasticceria. Racconta: “Preparava dolci per tutti, sono stata ispirata dalla prima volta che ho preparato un tiramisù”. Non ha un piatto forte ma prova sempre ricette diverse, aggiungendo un tocco personale. Partecipa a MasterChef per uscire dalla comfort zone e trovare nuovi stimoli. Non pensa alla vittoria ma vuole dimostrare a tutti quanto vale.
Matteo Canzi, 23 anni – Molgora (Lecco), studente di International Marketing
Nato e cresciuto in Brianza, è appassionato di cucina fin da giovanissimo. Quattro anni fa ha preparato un filetto alla Wellington: “È stata la mia prima ricetta tecnicamente complessa ed era riuscita molto bene, quindi questa è la mia strada”. Da allora non si è mai fermato. La cucina è il centro del suo mondo: “Studio marketing ma mi chiedo perché lo sto facendo, io voglio cucinare”, anche se i suoi genitori non sono molto d’accordo. Ha praticato parecchi sport (prima di un infortunio). MasterChef per lui è il sogno di diventare private chef, con tre obiettivi: accrescere le esperienze, farsi conoscere, vincere.
Matteo Lee, 27 anni – Bologna, Retail Investor
Il nome originario è Lee Chock Yun. Si definisce “un ragazzo di poche parole”, nato a Bologna da genitori cinesi. Ha trascorso gran parte della vita in solitudine, circondato da “poche persone ma buone”. È perfettamente bilingue (ma parla il cantonese solo con i genitori). Dopo il Liceo Scientifico Internazionale, si dedica al trading online. La cucina è lo strumento tramite il quale può permettere alla sua famiglia di viaggiare: prepara ricette da tutto il mondo che scopre su internet. Sogna di aprire un ristorante con cucina variegata, non riconducibile a una cultura specifica. Si è iscritto a MasterChef perché “sono sempre stato molto tranquillo e ho vissuto senza stress, ma ora mi sento pronto a uscire dalla mia bolla”.
Matteo Rinaldi, 28 anni – Boltiere (Bergamo), graphic designer
Nato da mamma di Noto e papà di Salerno, non ha sviluppato un senso di appartenenza a un luogo specifico, si sente libero di approfondire luoghi e radici. È diplomato in Grafica e Comunicazione e laureato in Design della Comunicazione. La passione per la cucina nasce dalla famiglia paterna (che lavorava nella ristorazione). A 12 anni “sentivo un senso di solitudine e quindi sperimentavo in cucina per occupare il tempo, ero grassottello e quindi venivo isolato”. Single (si definisce sfortunato in amore) è un “tuttologo”. La cucina è un mezzo di comunicazione importante. Partecipa a MasterChef perché “ho la necessità di dimostrare che valgo qualcosa”. Sogna di aprire una piccola bakery con pochi posti a sedere.
Niccolò Mazzanti, 35 anni – Massa, controllista
Tenerone dal cuore buono e molto determinato. Dopo aver abbandonato il Liceo Scientifico, ha seguito un amico in un istituto tecnico, diplomandosi come elettrotecnico. Si appassiona al controllo delle turbine. Ha lavorato a Firenze, torna a Massa come controllista (ora è a capo di un team). Profondamente legato alla famiglia e alle tradizioni, vive in una casa a tre piani: lui al piano più basso, mamma sopra, zia all’ultimo piano. Quando non lavora, invita gli amici a cena per “vedere lo sguardo di godimento nei loro occhi”. A lavoro lo chiamano sempre “chef”. Si è iscritto a MasterChef perché “la mia vita è un po’ piatta, quando parlo di cucina invece mi brillano gli occhi”. Vorrebbe aprire una palafitta sul mare con massimo 15 posti.
Andrea “Piponzio” Sonnati, 26 anni – Foiana della Chiana (Arezzo), addetto al sistema tintometrico
Per tutti è Piponzio (il soprannome non significa nulla), è cresciuto in un “ambiente ricco d’amore”. Dopo il diploma fa il barman nel bar del paese, poi entra nell’azienda di famiglia. Si è iscritto a MasterChef dopo la scomparsa della madre: “Lei mi ha sempre spronato, quindi lo faccio per me ma anche per lei: quando cucino penso sempre a lei”. Molto legato a sua sorella Silvia (molto materna). Da piccolo osservava la nonna cucinare (soprattutto piatti di cacciagione) senza mettersi all’opera, poi ha scoperto di avere una passione fortissima. Sogna di aprire un locale simile a un’oasi, un ambiente rilassante di pochi posti che “possa far tirare un sospiro di sollievo a chi entra”.
Vittoria Lombardo, 36 anni – Reggio Emilia, impiegata
La famiglia di Vittoria non è mai stata unita: i genitori hanno divorziato quando era adolescente. Lei, la figlia più grande, è stata un po’ la madre delle sue sorelle. Ha vissuto con la madre e il nuovo compagno di lei, con cui non aveva un buon rapporto. Spesso era fuori casa, “ero una ragazza ribelle ma ho conosciuto tante persone meravigliose”. Ha iniziato a lavorare subito dopo il Liceo, rimbalzando da un lavoro all’altro. Alla fine ha aperto una società insieme alla madre e alle sorelle, di cui è titolare. Fidanzata con Cosimo (vecchio amico): “Forse tra noi funziona perché ha un carattere forte come il mio: ho frequentato ‘principi azzurri’ ma alla lunga mi annoiavano”. Hanno un figlio, Samuele (4 anni). Proprio grazie alla sua nascita ha ricostruito il rapporto col padre, poco prima che venisse a mancare tre anni fa. Molto determinata e sicura: “Merito di vincere, voglio essere un esempio per mio figlio”.
MasterChef Magazine, il dietro le quinte quotidiano
Dal 19 dicembre, ogni giorno alle 19:35, torna il consueto appuntamento con MasterChef Magazine su Sky e NOW. Una trasmissione dove chef e aspiranti chef parlano di food, realizzano ricette a tema diverso ogni volta. Torneranno ai fornelli anche alcuni personaggi amati della scorsa stagione: la vincitrice Anna Zhang (con cucinate eco-sostenibili) e Jack Canevali (protagonista della finalissima), che incontrerà colleghi influencer del mondo food.
MasterChef e la sostenibilità, cucinare anche con la coscienza

C’è un tema che MasterChef ha portato avanti per anni e che continua a portare con serietà: la sostenibilità ambientale e sociale. La produzione adotta un approccio plastic free ed eco-friendly, con tutti i prodotti di consumo legati al cibo compostabili ed ecosostenibili.
Inoltre, collabora con Last Minute Market per recuperare le eccedenze rimaste inutilizzate durante la registrazione a favore della Onlus “Opera Cardinal Ferrari”, che gestisce una mensa per persone in difficoltà a Milano. Non solo: MasterChef Italia ha ottenuto per prima al mondo la certificazione “Food Waste Management System” da Bureau Veritas, presente globalmente e accreditata da oltre 60 organismi internazionali.
Ha certificato anche la corretta applicazione del protocollo “Green Audiovisual”, che attesta la capacità nella gestione della sostenibilità ambientale, diminuendo consumi e impatto, riducendo trasporti, adottando corretto smaltimento di rifiuti.










