

Da semplice format sperimentale a generatore di spin-off e speciali: LOL-Chi ride è fuori, di cui è stata appena annunciato il cast della stagione 6 e uno speciale di Halloween con la Gialappa’s Band, ha superato le sue premesse iniziali ed è diventato un universo comico made in Italy
C’è stato un tempo in cui guardavamo LOL: Chi ride è fuori come ciò per cui è nato, ovvero un divertente intrattenimento comico in formato gioco, con tanto di eliminazioni e vittoria finale. Oggi, a distanza di quattro anni dalla prima edizione, l’adattamento italiano del format giapponese è diventato un piccolo universo narrativo, con spin-off, ricorrenze e un’identità di marca riconoscibile quanto quella di un reality vero e proprio.
Il prossimo passo, tra LOL 6 e lo speciale di Halloween
@unshow.it Il cast di LOL 6 è stato svelato: ecco chi non dovrà ridere nella prossima edizione! E ci sarà anche uno speciale di Halloween condotto da… #tv
In occasione dell’annuncio del cast della sesta stagione (che sarà composto da Carlo Amleto, Valentina Barbieri, Giovanni Esposito, Barbara Foria, Sergio Friscia, Francesco Mandelli, Paola Minaccioni, Scintilla, UfoZero2 e Yoko Yamada), Prime Video ha anche annunciato l’arrivo di un’edizione speciale, a tema Halloween. Non cambia il regolamente, ma studio e battute saranno evidentemente a tema, e soprattuto ci sarà la Gialappa’s Band a tenere le redini della gara dalla Control Room.
LOL è diventato un format modulare
Lo speciale di Halloween (in uscita nel 2026, così come la sesta stagione), è solo l’ultimo di una serie di speciali generali dalla serie madre, e che hanno reso LOL un format modulare, capace di adattarsi alle occasioni e ai pubblici senza snaturarsi.
Ogni aggiunta –quella natalizia, il talent Chi ride è dentro, l’edizione riservata ai social Generazione LOL e lo speciale di Halloween– aggiunge un tassello a un racconto più grande, creando una specie di universo narrativo comico. Proprio come per i i film della Marvel, c’è chi torna, chi viene citato dai nuovi concorrenti, chi diventa giudice del talent per trovare uno dei nuovi comici del cast e chi diventa meme ricorrente: un linguaggio interno che lo spettatore riconosce e riutilizza anche fuori dal format, che inevitabilmente ne beneficia e si rafforza.
La Marvel della risata
Da semplice divertissement dello streaming, LOL è diventato -con le dovute differenze- una Marvel della comicità italiana, tra personaggi ricorrenti, rituali stagionali ed “eventi speciali” legati alle festività. Alle spalle, in fondo, c’è la stessa logica: costruire fedeltà di pubblico, più che semplice ascolto, spettatori pronti a seguire ogni evoluzione dell’idea originale, purché l’impronta originale -ridere, ridere e ancora ridere- sia rispettata. E così Prime Video ha sapientemente costruito un mondo che non propone solo risate, ma una raccolta di momenti in cui riconoscersi, anno dopo anno.
Ogni spin-off serve a tenere vivo il brand e, insieme, a espandere il suo tono: dal gioco da camera all’evento da calendario. Il pubblico, ormai, non aspetta più solo “la prossima edizione”, ma il prossimo capitolo, sia esso la gara regina o uno degli speciali confezionati ad hoc.
Il franchising della risata
Quante volte in questi anni abbiamo sentito dire che LOL non faceva più ridere come nelle prime edizioni? La verità è che il casting è andato a pescare volti sempre più nuovi e meno legati alla comicità dei decenni passati, con l’obiettivo di avvicinare al programma generazioni di giovani che cercano le risate sullo smartphone e non in tv.
Le battute sono inevitabilmente cambiate, e i gusti del pubblico si sono diversificati. Anche questo dimostra come il lavoro dietro LOL non sia casuale ma frutto di un’evoluzione che vuole rendere questo marchio ancora più duraturo. L’effetto è che la risata è diventata un franchising, ma non per questo meno autentica. E in un panorama televisivo in cui i format spesso si consumano in una stagione, LOL è riuscito a trasformare la leggerezza in struttura: un piccolo caso di longevità, costruito con la precisione di un universo comico condiviso.