

Su Rai 2, stanno andando in onda le nuove puntate de Lo Spaesato, con Teo Mammucari. La recensione di Unshow
Lo Spaesato è un programma che presenta vari registri, così tanti che, sommati, ne vanno a creare uno quasi originale e a sé stante: un po’ comedy show, un po’ stand up comedy, un po’ docu-reality, un po’ mockumentary. Il programma di Teo Mammucari giunto alla seconda stagione segue la scia di una delle tante trasmissioni dedicate al territorio, come Linea Verde o Melaverde, ma, per ovvi motivi, imbocca anche altre direzioni.
Il fine de Lo Spaesato, infatti, non è tanto quello di offrire uno spaccato del paese protagonista della puntata che, per sommi capi, viene comunque fornito al telespettatore. L’obiettivo del comedy show è quello di creare una narrazione, di costruire e raccontare una o più storie, anche dove non ce ne sono, e di far nascere dei personaggi, camminando di continuo su quella terra di mezzo che separa l’unscripted e lo scripted.
Quello che si nota più di tutto ne Lo Spaesato, infatti, è la mano decisa della post-produzione che, per quanto concerne la resa finale, toglie forse un po’ troppa spontaneità al prodotto. L’eccessiva pulizia formale di ogni puntata, con risate “rinforzate” e costanti primi piani a spettatori divertiti e compiaciuti, priva Lo Spaesato di quelle imperfezioni che lo renderebbero più reale. Con questa velatura attorno, infatti, anche i fuori programma che si vedono non sembrano poi così tanto “fuori”.
Teo Mammucari, invece, ormai da anni, si è sdoganato come showman e mattatore trasversale, adatto a tutte le età. I tempi del politicamente scorretto, delle gag trasgressive, degli scherzi telefonici e della tv anticonformista alla Libero sono passati. La sensibilità comune è cambiata e anche Mammucari sembra esserne consapevole.
La sua ironia, paragonabile a quella di Paolo Bonolis ad Avanti un Altro, con il conduttore che necessità del concorrente o del personaggio sui generis che gli serva gag e battute su un piatto d’argento, qui è meno accentuata.
Le spalle principali di Teo Mammucari sono soprattutto gli abitanti più anziani dei paesi da lui passati in rassegna. Mammucari, coerente alla mission del programma che è chiaramente quella di creare un programma comico per famiglie, non è più così cattivo e caustico come un tempo. Nella sua ironia e nelle sue bonarie prese in giro, c’è soprattutto amorevolezza.
Chi rimpiange il Mammucari dei primi anni 2000 deve fare i conti con questo nuovo Mammucari e accettarlo.