

Due donne apparentemente diverse ma legate dalla determinazione a rialzarsi sempre: Cristiana Capotondi e Lucia Mascino sono le protagoniste de La ricetta della felicità, la nuova serie tv di Rai 1 ambientata tra Milano e la Romagna
Metti la provincia italiana, una donna che deve per forza ricominciare da zero e una rete di solidarietà che si fa attiva proprio là dove non te l’aspetti. Le sensazioni che vuole comunicare la nuova fiction di Rai 1 La ricetta della felicità sono di resilienza e di capacità di scovare anche nei posti più inaspettati la forza per rialzarsi.
Proprio come fa la protagonista di questa nuova serie, interpretata da Cristiana Capotondi, che torna alla lunga serialità dopo la serie tratta da Le Fate Ignoranti (anche se è da segnalare che nel 2024 fu protagonista del film-tv Margherita delle stelle). A lei il compito di guidare il pubblico in una storia i cui personaggi sembrano essere tutti consapevoli che la felicità non capita, ma va… cucinata.
La scheda tecnica de La ricetta della felicità
Titolo | La Ricetta della Felicità |
Genere | ,Dramedy |
Rete | Rai 1 |
Piattaforma Streaming | RaiPlay |
Formato | Miniserie in 8 episodi da 50 minuti (quattro prime serate) |
Case di produzione | Stand by me e Rai Fiction |
Data di uscita | Dal 25 Settembre 2025 (in prima serata) |
Data di uscita Streaming | Dal 23 Settembre 2025 |
Regia | Giacomo Campiotti |
Head writer | Anna Mittone |
Team di scrittura | Anna Mittone, Annalena Benini, Simona Coppini, Daniela Delle Foglie; alla sceneggiatura anche Mauro Casiraghi |
La trama de La ricetta della felicità
Cosa fareste se scopriste che la persona a cui vi siete affidati per buona parte della vostra vita sparisse nel nulla? Chiedetelo a Marta Rampini (Cristiana Capotondi), giovane donna milanese che dalla vita sembra avere avuto tutto: salute, benessere e soprattutto una famiglia meravigliosa formata dal marito Enrico (Flavio Parenti), broker finanziario di successo e compagno amorevole, e dalla figlia Greta (Nicky Passerella), giovane, bella, piena di energia. Ma un giorno, improvvisamente, tutto crolla.
Quando suo marito scompare nel nulla, con sulla testa un’accusa di riciclaggio, per Marta il mondo crolla. Amici e conoscenti le voltano le spalle e lei si ritrova completamente al verde insieme alla figlia, sconvolta per la scomparsa del padre, e alla suocera Rosa (Valeria Fabrizi), una simpatica vecchietta con problemi di memoria.
Marta si rimbocca le maniche e decide di trasformare una possibile tragedia in un’avventura di rinascita, buonumore e speranza. E così, quando alcuni labili indizi le suggeriscono che dietro al mistero del marito scomparso ci potrebbe essere un fine settimana trascorso dall’uomo tanti anni prima in una località di mare, Marina di Romagna, Marta decide di recarsi sul posto portando con sé Greta e Rosa e iniziando a indagare, con la determinazione di chi non ha nulla da perdere.
Bloccata a Marina di Romagna a causa di un problema con l’automobile, si imbatte in una simpatica comunità di famigliari e amici che vivono in un luogo un po’ sgangherato, “La Rotonda”, una “pensione/piadineria/stazione di servizio” situata appena fuori dal tipico caos turistico della riviera romagnola e gestita da Susanna (Lucia Mascino) con la sua famiglia allargata: suo fratello Giacomo (interpretato da Eugenio Franceschini) e suo padre Giovà (Andrea Roncato).
In questo luogo Marta indaga per scoprire chi è veramente Enrico, con l’aiuto di Giacomo, affascinante carabiniere fresco di separazione, ma soprattutto ritrova sé stessa, la voglia di ridere, di coltivare amicizie, addirittura di amare. Le due famiglie, quella milanese e quella romagnola, non potrebbero essere più diverse, ma proprio per questo tra loro scatta un’attrazione fatale e un po’ magica che investirà tre generazioni: le madri, le figlie e i due nonni.
Il cast de La ricetta della felicità
Marta e Susanna: due mondi agli antipodi
Al centro della serie ci sono i personaggi Marta e Susanna. Due donne agli antipodi, con due storie differenti alle spalle, ma entrambe determinate a non restare a terra quando cadono, ma a rialzarsi, anche da sole.
- Marta Rampini (Cristiana Capotondi): all’inizio della storia, Marta è una donna apparentemente risolta. Ha un carattere positivo, solare, è intelligente e ironica, pratica e dolce a seconda delle situazioni. Sposata felicemente con Enrico (Flavio Parenti), ha una figlia sedicenne che adora, Greta (Nicky Passarella)), vive dentro una bolla di affetti, amicizie e benessere che crede indistruttibili. Ma a un certo punto la bolla esplode e le certezze svaniscono. Marta reagisce dimostrando una tempra notevole.
- Susanna Niccolai (Lucia Mascino): romagnola doc, coetanea di Marta, Susanna è una donna forte, schietta, a volte ruvida, ma sempre umana e con un solido senso etico. Leader nata, gestisce la stazione di servizio (con piadineria) di famiglia e non si tira indietro di fronte a nulla, dai conti della spesa alle riparazione di motori come meccanico. Ha una figlia studiosa che adora ma che non capisce, Asia (Emma Benini); un fratello carabiniere con il quale va d’accordissimo, Giacomo (Eugenio Franceschini); un padre inaffidabile che la fa penare, Giovà (Andrea Roncato). Si appoggiano tutti su di lei.
Il mondo di Marta e Susanna: il cast secondario
Il cast secondario è un assemblaggio equilibrato di attori affermati e talenti emergenti, pensato per garantire solidità artistica e un appeal trasversale. Lo scopo è quello di dare alla serie un universo composto da personaggi variegati, capaci di portare avanti la trama principale ma anche di creare sottotrame che possano agganciare fasce di pubblico differenti.
Gli uomini di Marta
- Giacomo Niccolai (Eugenio Franceschini): fratello di Susanna, Giacomo è un giovane carabiniere, bello, responsabile, pacato, rassicurante, con la testa sulle spalle. È stato sposato con Barbara, parrucchiera del paese, ma l’ha lasciata dopo aver scoperto che lei lo tradiva ed è tornato a vivere con la sorella, la nipote e il padre. L’arrivo di Marta è una ventata di aria fresca nella sua vita.
- Enrico Rampini (Flavio Parenti): marito di Marta, finanziere di successo, Enrico è un uomo attraente, brillante e fascinoso, molto stimato nella Milano che conta. È l’amministratore delegato di una società di investimenti creata con suo fratello minore Simone. Ama moltissimo la moglie e la figlia, ma nasconde un segreto che, riemergendo dal passato, sconvolge la sua vita e quella della sua famiglia.
La famiglia di Marta
- Rosa Rampini (Valeria Fabrizi): mamma di Enrico e Simone, Rosa è una signora elegante e con molto stile, una donna intelligente, ironica, intimamente libera e a tratti molto buffa. Affetta da un principio di Alzheimer, alterna momenti di lucidità ad altri di appannamento in cui non si ricorda le cose e non riconosce le persone. La sua malattia viene raccontata con delicatezza e con nuance da commedia.
- Greta Rampini (Nicky Passarella): figlia unica di una famiglia agiata, Greta è cresciuta adorata e viziata da suoi genitori. Stravede per suo padre ed è in polemica con sua madre, come capita spesso alla sua età. Carina, vestita alla moda, frequenta una compagnia di ragazzi di buona famiglia come lei. Sta con Tommaso, bello e superficiale, figlio dell’avvocato di suo padre. Tosta, orgogliosa, a volte sferzante, Greta nasconde delle fragilità caratteriali ed è molto più sensibile – e persino ingenua – di quanto sembri.
La famiglia di Susanna
- Asia Niccolai (Emma Benini): figlia di Susanna, Asia non ha mai conosciuto suo padre. Adora sua madre, ma ci bisticcia spesso, sono come il sole e la luna: mentre Susanna è una donna pratica e molto socievole, Asia è una ragazzina solitaria, riflessiva, un genio scolastico che sogna di studiare al Politecnico di Milano. Non ha delle vere e proprie amiche, è timida, ma nel corso della serie impara ad aprirsi e diventa amica di Greta.
- Giovà Niccolai (Andrea Roncato): papà di Susanna e Giacomo, Giovà è un romagnolo verace, simpatico, vitale, godereccio, gran ballerino, un eterno fanciullo che non vuole crescere e, per seguire le sue passioni, ne combina di tutti i colori. Giocatore incallito, perde parecchi soldi a carte (in questo trova un’alleata in Rosa) e per rifarsi mette nei guai Susanna e la stazione di servizio. Insomma, un’adorabile canaglia.
La stazione di servizio/bar/piadineria
- Ornella (Valentina Ruggeri): romagnola sino alla punta dei capelli, schietta, socievole, simpaticissima, Ornella è la cuoca sopraffina della piadineria e la mamma di Ahmed (Omar Diagne), avuto dal marito Fadi, che si trova temporaneamente nel suo Paese natio, il Senegal. Lavoratrice indefessa, sta addosso al figlio che ama, ma che la fa disperare.
- Ahmed (Omar Diagne): figlio di Ornella e di Fadi. Sveglio, simpatico, dolce, solare, molto carino, a scuola è un totale somaro. Gli piace divertirsi e fare motocross. Desiderato da Asia, desidera Greta. Questa è la situazione iniziale, ma le cose prenderanno una piega inattesa.
Una guest-star speciale

Orietta Berti
Un elemento di particolare interesse per il cast della serie è la partecipazione straordinaria di Orietta Berti, romagnola doc che interpreterà sé stessa nell’atto di inaugurare una discoteca, un’attività che svolgeva realmente in Romagna agli inizi della sua carriera.
Una scelta, quella di Orietta Berti nel cast de La ricetta della felicità, non casuale: negli ultimi anni, Orietta Berti ha vissuto una notevole rinascita di popolarità, trasformandosi in un’icona intergenerazionale capace di dialogare sia con il pubblico tradizionale che con i giovani attraverso i social media.
Il suo coinvolgimento, quindi, non solo omaggia l’autenticità romagnola, ma amplifica la visibilità mediatica della fiction, genera interesse nella sua vasta e variegata fan base e aggiunge un tocco di ironia e cultura pop al racconto. Curiosità: Berti è stata guest-star di altre due serie, Che Dio Ci Aiuti 7 e I Delitti del BarLume 11, che vedono nel cast Valeria Fabrizi e Lucia Mascino.
La regia di Giacomo Campiotti

Giacomo Campiotti con Cristiana Capotondi sul set di Chiara Lubich
La scelta di Giacomo Campiotti alla regia è una dichiarazione d’intenti. Con una filmografia che include successi di pubblico come Braccialetti rossi e acclamate biografie televisive (Giuseppe Moscati, Bakhita, Chiara Lubich), Campiotti si è affermato come un autore dalla spiccata sensibilità umanista.
Il suo stile è riconoscibile per la capacità di raccontare storie di fragilità, resilienza e speranza, mettendo in scena personaggi che affrontano grandi prove esistenziali con profondità emotiva. Il nome di Campiotti è diventato per il pubblico di Rai 1 un marchio di garanzia per una televisione emotivamente coinvolgente ma mai ricattatoria, profonda ma accessibile.
Non a caso è lo stesso Campiotti a dire di aver “cercato di raccontare questi personaggi, arricchendo le sceneggiature con affetto, senza giudizio, trovando in ognuno di essi un momento di verità e di profonda umanità per dimostrare che esiste la possibilità di vivere delle relazioni sincere, pulite, solidali e gioiose anche in mezzo al turbinio di avvenimenti complicati”.
Dov’è girato La ricetta della felicità?

Foto di Coralie Maneri
L’ambientazione principale della serie è la Riviera Romagnola, con il suo calore e la sua umanità, che diventa parte attiva del racconto. Le riprese, realizzate in località iconiche come Rimini, Riccione, Cervia, Cesenatico e Ravenna, attingono a un immaginario collettivo legato alla convivialità, all’estate e a uno stile di vita autentico. Perfetto per il tono della serie.
Il contrasto geografico tra Milano (da dove proviene la protagonista Marta) e la Romagna (dove vive e lavora Susanna) funge da potente metafora del viaggio interiore della protagonista. La storia ha inizio a Milano, città simbolo nell’immaginario italiano di efficienza, finanza e di una certa formalità, che qui rappresenta il luogo della “vita apparentemente perfetta” di Marta.
Questa perfezione, tuttavia, si rivela essere una facciata fragile, costruita su un crimine finanziario, che crolla lasciando la protagonista in uno stato di profondo isolamento. La Milano della narrazione diventa così emblema di apparenza, falsità e solitudine.

Foto di Coralie Maneri
La fuga di Marta la conduce in Romagna, un luogo che rappresenta l’antitesi di questo mondo: un ambiente solare, informale e comunitario. Non solo: il fulcro della sua nuova esistenza diventa una piadineria, simbolo per eccellenza della semplicità e della genuinità romagnola.
Di conseguenza, lo spostamento fisico non è un semplice cambio di scenario, ma un trasferimento simbolico da un mondo di apparenze fredde a un contesto di calore umano e autenticità, dove la Romagna stessa agisce come agente terapeutico per la sua rinascita.
La produzione di Stand By Me e Rai Fiction, inoltre, ha potuto godere del sostegno della Regione Emilia-Romagna tramite la Emilia-Romagna Film Commission e del contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo del MIC.
Il significato de La ricetta della felicità
Rinascita personale, resilienza femminile e solidarietà: questi sono i temi cardine al centro della serie, che offre uno sguardo dramedy su temi estremamente attuali e che interessano buona parte del pubblico. La storia esplora la capacità di una donna di ritrovare la propria forza interiore e un nuovo scopo esistenziale dopo aver perso tutto, grazie a legami inaspettati e sinceri. Il tutto, raccontando con leggerezza come si possa rinascere anche dai momenti più bui.
Questo approccio, tra ironia e profondità, è allineato con il gusto del pubblico di Rai 1, permettendo di affrontare argomenti complessi come la crisi economica, l’abbandono e il tradimento con un registro empatico e accessibile. Il titolo stesso, La ricetta della felicità, funge da leitmotiv per l’intera narrazione.
La felicità, suggerisce la serie, non è un singolo ingrediente magico, ma il risultato di un processo, un “impasto” di elementi diversi: amicizia, coraggio, amore e comunità. Il cuore pulsante della nuova vita di Marta è una piadineria, un luogo dove si preparano e condividono ricette semplici.
Come affermato dalla stessa Cristiana Capotondi, “ogni gesto in cucina sembra un passo verso la felicità ritrovata”. La serie propone quindi che la felicità, proprio come una buona ricetta, richieda pazienza, gli ingredienti giusti (le persone giuste) e la volontà di “mettere le mani in pasta” per ricominciare.
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Il cast di Vivi e lascia vivere
La ricetta della felicità è solo una delle varie proposte che Rai Fiction ha fatto in questi anni in termini di racconto di empowerment femminile, solidarietà e resilienza. Nello stesso periodo di messa in onda di questa fiction, Rai 1 sta proponendo Balene, dramedy che esplora la capacità delle donne di ricominciare da capo, anche quando tutti pensano siano giunte al capolinea delle loro vite.
Ma affini ai temi de La ricetta della felicità ci sono anche fiction come Braccialetti Rossi (di cui Campiotti è stato regista), Vivi e lascia vivere (con Elena Sofia Ricci), Non dirlo al mio capo (con Vanessa Incontrada e Lino Guanciale), Luisa Spagnoli (con Luisa Ranieri), Sorelle (con Anna Valle) e Sei donne (con Maya Sansa). Tutte recuperabili su RaiPlay.
Tutte serie in cui le protagoniste sono donne che, chi più chi meno, deve affrontare o ha affrontato un cambiamento inizialmente doloroso, ma necessario per scoprire o riscoprire una parte di loro stesse che non sapevano di avere. Tramite l’aiuto di altre donne, ciascuna di queste protagonista evolve, rendendosi conti di avere una forza dentro che permette loro di raggiungere i propri sogni, senza per forza avere qualcuno accanto, se non un gruppo di amiche pronte a sostenersi a vicenda.