Diario dei miei due di picche: il pellegrinaggio sentimentale di Amanda, una ‘red flag’ vivente (recensione)

Recensione della serie tv “Diario dei miei due di picche” in streaming su Netflix dall’11 settembre 2025: Amanda è la protagonista del racconto, una ragazza quasi trentenne alla ricerca disperata di un fidanzato.

Diario dei miei due di picche è una serie svedese disponibile su Netflix a partire dallo scorso 11 settembre 2025. Composta da 7 episodi (e in attesa che venga rinnovata con una seconda stagione), vede protagonista Amanda, una ragazza sulla soglia dei trent’anni, disperatamente – avverbio più adatto che mai – di una relazione che funzioni e che duri. Insieme alla sorella Adina e alla madre Monika, gestisce un’attività di famiglia legata alle installazioni, con diverse difficoltà economiche e una soddisfazione che tarda ad arrivare. Ma quello è solo il secondo ‘lavoro’ di Amanda che, invece, è concentrata h24 a cercare un compagno che la possa far sentire realizzata e completa e che possa avere il benestare e la benedizione di tutte le persone che la circondano. E la serie tv svedese, ovviamente, focalizza il racconto proprio su questa spasmodica caccia all’uomo giusto.

Diario dei miei due di picche, recensione

La serie tv è certamente scorrevole e leggera, adatta ad un binge watching che può durare comodamente un weekend. La sorella di Amanda, Adina, è fidanzata con Filip, amorevolmente attento ai bisogni (e alla manie) della compagna. La madre Monika, invece, è divorziata e – anche lei – confusionaria e irrequieta a livello sentimentale.

La serie originale si intitola “Halva Malmö består av killar som dumpat mig” e significa letteralmente “Metà di Malmö è composta da ragazzi che mi hanno lasciata”. Ed è il punto di vista di Amanda che, nel corso di questi 7 episodi, non nasconde il suo bisogno di sentirsi desiderata, voluta e coinvolta in una relazione. Inizia a cercare freneticamente un ragazzo ma lo fa in un modo decisamente t0ssico.

Il primo potenziale compagno lo incontra in una serata con amiche, va a casa sua, passa una notte di sess0 piuttosto acrobatico e dimenticabile per poi esprimere già il bisogno di una continuazione. Sogna di fermarsi a dormire da lui, che quell’incontro abbia un seguito e, addirittura, si fa prestare un libro che nemmeno le interessa per avere un aggancio con un uomo che, probabilmente, scomparirà nel nulla non appena lei varcherà la porta. E questo, infatti, accade. Lui cerca anche di uscirne dignitosamente parlando di un periodo confuso e di una ex che non riesce a dimenticare. Un passaggio che farebbe correre via chiunque, gambe in spalla, mentre lei no, lei accetterebbe anche quello e finge che non sia un problema, chiosando con un “Quando ci vediamo?” che non avrà mai risposta.

Il secondo oggetto dei suoi desideri è un barman ex Scientology che la ghosta e riappare a suo comodo e piacimento. Poi c’è un ex compagno di scuola che l’aveva rimbalzata ai tempi e che invece oggi sembra aver cambiato idea. Ma anche questo incontro non vede un iniziale lieto fine. Poi, quando i due si rivedono, il mancato arrivo del ragazzo ad una festa dove era atteso, crea una frattura apparentemente insanabile.

C’è anche un vicino di casa gentile che si ritrova ‘braccato’ dalle sue insistenti avances e che, si ritrova costretto a riportare Amanda in una friendzone salvifica per se stesso.

Ma quello che vediamo col personaggio di Amanda non sono fondamentalmente i due di picche (anche perché, in tutto questo, spesso un incontro e la passione tra le lenzuola non mancano…) ma l’impossibilità di poter iniziare una conoscenza o una frequentazione. Ed è sicuramente una tema attuale che molti di noi (se single) potranno (ri)conoscere molto bene.

Amanda è sfortunata e incontra uomini sbagliati? Sì, sicuramente, ma solo in parte. Perché per lo spettatore, il caso umano inizia ad essere proprio lei, Amanda. Sbaglia ogni mossa e trasuda disperazione nelle sue scelte. E sono tante le decisioni sbagliate che prende e che fanno pensare – anche cinicamente – come tutti quei potenziali fidanzati in realtà non siano str0nzi ma abbiano, saggiamente, scansato un fosso.

Amanda chiede libri in prestito ad uno sconosciuto con il quale ha fatto sess0 occasionale in una serata qualsiasi. Scrive messaggi che gridano ricerca di attenzioni, spesso anche ‘sbagliati’ e comunque spesso non gradevoli ma cringe. Appare insistente, famelica di attenzioni, invadente, appiccicosa. Videochiama (!) un ragazzo che aspetta arrivi ad una festa, poi lo chiama, poi va a letto con un altro perché si sente sola e viene nuovamente ghostata. Invita il vicino di casa alla sua festa di compleanno in famiglia, si autoinvita a vedere un film con lui, lascia il suo numero a chiunque possa mostrare un minimo di educazione o gentilezza nei suoi confronti. Non sembra avere pace fino a quando non si vedrà accompagnata, sognando un po quell’ideale rapporto che sembra avere la sorella Adina con Filip.

Il pubblico tifa per Amanda? Non particolarmente. Piuttosto si ritrova a vedere e contare tutte le mosse sbagliate e le decisioni irrazionali che prende, per capire fino a che punto può arrivare. Non scatta quell’empatia alla ‘Bridget Jones’ o alla ‘Carrie Bradshaw’ nello sperare che incontrino l’uomo dei loro sogni. Con la protagonista del “Diario dei miei due di picche” si osserva il suo peregrinare sentimentale senza senso, come una farfalla impazzita in una campana di vetro, sbattendo da un angolo all’altro. E, in più occasioni, ci si ritrova a chiedersi “Ma cosa ca*zo sta dicendo/facendo?!“. E viene quasi da socchiudere gli occhi o coprirli con una mano, come quando c’è una scena ‘impressionante’ in arrivo. Ma qui, quello che ‘impressiona’ sono tutte le scelte errate che fa e quella disperazione sempre costante che l’accompagna.

La serie tv è anche terapeutica, da un lato, perché ti rendi conto di non essere mai arrivato a simili livelli di avvilimento. O che se hai solamente sfiorato quel livello, è decisamente una red flag.

Ma sei tu, in questo caso.

Diario dei miei due di picche, come finisce

Dopo tutti i suoi appuntamenti ‘sbagliati’, Amanda comprende di essere stata troppo dura con Emil, il suo ex compagno di scuola. Capisce che può superare il fatto che lui sia sparito la sera della festa in maschera e decide di piombare a casa sua, senza avvertirlo, per dirgli che vuole continuare a frequentarlo. E lui accetta.

La prima stagione si chiude con Amanda circondata dalla sorella e dalle amiche, questa volta non più da sola ma accompagnata da Emil. Il ragazzo si alza per andare a prendere da bere per tutti ma, mentre è al bancone, nel locale entra il barista che Amanda aveva visto un paio di volte. E, l’ultima, era proprio la sera della festa quando, sentendosi nuovamente rifiutata, gli ha scritto e i due sono andati a letto insieme. Ma lei non ha raccontato questo particolare ad Emil e, quando vede i due parlare insieme al bancone, teme il peggio e che possa scoprirlo.

La serie si chiude con Emil che sorride apertamente ed Emil che, invece, si volta verso Amanda, scuro in volto.

Cosa accadrà lo scopriremo solamente in una ipotetica seconda stagione che deve essere ancora confermata ufficialmente.

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