

Veronica Pivetti e Carla Signoris, inedito duo per la fiction di Rai 1 grazie a Balene, nuova serie tv dall’omonimo libro di Barbara Cappi e Grazia Giardiello che unisce giallo, drama e comedy familiare
Due amiche, un giallo da risolvere e nodi che vengono al pettine in una fase della vita che non è più da considerare il via verso il tramonto. Balene è la nuova fiction di Rai 1 che porta sul piccolo schermo una coppia di attrici versatili come Veronica Pivetti e Carla Signoris, alle prese con due personaggi estremamente differenti l’una dall’altra ma accomunate dal desiderio di riprendersi quello che hanno ceduto nel corso degli anni, ovvero la libertà di essere loro stesse.
Una miniserie che unisce giallo, commedia familiare e drama, che guarda a un pubblico soprattutto femminile facendosi portavoce di quei sogni che spesso restano nel cassetto ma che non è mai troppo tardi per tirarli nuovamente fuori e realizzarli.
La scheda tecnica di Balene
- Titolo: Balene – Amiche per sempre
- Genere: Dramedy con venature gialle
- Formato: niniserie tv da 8 episodi da 50 minuti (quattro prime serate)
- Messa in onda: Rai 1 da domenica 21 settembre 2025, anche in streaming su RaiPlay
- Cast Principale: Veronica Pivetti (Evelina), Carla Signoris (Milla), Giorgio Tirabassi (Riccardo), Paolo Sassanelli (Walter), Laura Adriani (Flaminia), Filippo Scicchitano (Emanuele), Vittoria Morizzo (Zina)
- Regia: Alessandro Casale (Un Professore 2, Il Metodo Fenoglio e Vostro Onore)
- Sceneggiatura: Fabrizia Midulla (Costanza), Barbara Cappi (Finalmente Soli, Amiche davvero), Grazia Giardiello (Nebbie e Delitti) e Giorgio Nerone (Squadra Antimafia e Rosy Abate)
- Produzione: Co-produzione Rai Fiction e Fastfilm Srl. I produttori sono Maurizio Tini e Massimo Rocchi per Fastfilm. Fastfilm si è distinta recentemente per la produzione di Per Elisa – Il Caso Claps.
La trama di Balene: un giallo che diventa dramedy
Balene prende il via da un evento tragico e misterioso: la morte di Adriana (Manuela Mandracchia), un’ambientalista e attivista per la protezione delle balene, avvenuta durante un’immersione in circostanze apparentemente accidentali. Questo evento funge da catalizzatore per riunire, dopo oltre un decennio di silenzio e lontananza, le sue due migliori amiche d’un tempo: Evelina (Veronica Pivetti) e Milla (Carla Signoris).
Le due protagoniste hanno sessant’anni e ormai conducono vite antitetiche, nonostante siano state migliori amiche a lungo. Tanto è borghese, conformista e apparentemente perfetta la vita di Milla, quanto è fricchettona, creativa e scombinata quella di Evelina.
Il sospetto che la morte di Adriana non sia stata una fatalità, ma un omicidio, innesca un’indagine non ufficiale condotta dalle due amiche. Elementi classici del genere giallo, come la scomparsa del computer della vittima, la figura ambigua del vedovo e la scoperta di documenti cancellati, trasformano il mistero in un potente motore narrativo. Tuttavia, l’inchiesta diventa presto qualcosa di più profondo: uno specchio che costringe le protagoniste a confrontarsi con le proprie verità taciute, i compromessi accettati e le zone d’ombra delle loro esistenze.
Milla, infatti, scopre che suo marito Walter (Paolo Sassanelli), al quale ha dedicato trent’anni e per il quale ha sacrificato le sue ambizioni professionali, la tradisce. Così, prima lo lascia e lo caccia di casa e poi, appena si riprende dal lutto, si presenta nell’azienda di famiglia per reclamare il ruolo che fino a quel momento è stato suo solo sulla carta: quello di presidente.
Evelina, invece, incontra Riccardo Villa (Giorgio Tirabassi), il nuovo presidente dell’Accademia di Belle Arti nella quale insegna, o meglio si scontra con lui. Riccardo incarna, in apparenza, la tipologia di uomo più distante dal mondo di Evelina. I cambiamenti nelle loro vite travolgono anche i rispettivi figli: Flaminia (Laura Adriani), figlia di Milla ed Emanuele (Filippo Scicchitano), figlio di Evelina, anche loro distanti da anni e pronti a riavvicinarsi e riscoprirsi.
La serie si sviluppa così su un doppio binario narrativo: da un lato, la risoluzione del giallo legato alla morte dell’amica; dall’altro, il percorso di riscoperta personale e relazionale di Evelina e Milla, due donne che, arrivate alla soglia dei sessant’anni, si trovano costrette a rimettere in discussione tutto e a riscrivere il proprio futuro.
Un cast all’altezza del genere
Le protagoniste a confronto: due facce della stessa medaglia
Il centro nevralgico della serie è la dinamica tra le due protagoniste, Evelina e Milla, concepite come personaggi speculari e complementari.
- Evelina (Veronica Pivetti): un’ex pittrice afflitta da un blocco creativo, ora insegnante d’arte eccentrica, refrattaria alla tecnologia e madre single. Incarna il mondo dell’arte, dell’introspezione e di un potenziale inespresso. Il suo arco narrativo la vedrà costretta a confrontarsi con il proprio passato per riscoprire la sua vena emotiva e artistica, rimettendosi finalmente in gioco.
- Milla (Carla Signoris): rappresenta l’esatto opposto. È una donna borghese, ex casalinga, che ha dedicato la vita a sostenere la carriera del marito, soffocando le proprie ambizioni. Simboleggia il pragmatismo, la convenzione e la repressione. Il suo percorso è di pura emancipazione: si libera da un matrimonio ormai sterile e prende coraggiosamente le redini dell’azienda di famiglia, rischiando tutto per affermare la propria indipendenza.
Il loro riavvicinamento non è una nostalgica rimpatriata, ma un confronto serrato e talvolta doloroso con le scelte che le hanno definite. La ricostruzione della loro amicizia, basata su una nuova onestà, è il vero motore emotivo della serie, un legame che si rivelerà più forte delle divergenze e del tempo.
Le alleanze familiari
Attorno al duo principale si muove un universo di personaggi secondari appartenenti alle rispettive famiglie.
- I figli: Emanuele (Filippo Scicchitano), figlio di Evelina, è un ingegnere pragmatico e padre single alla ricerca di stabilità, in contrasto con l’animo bohémien della madre. Flaminia (Laura Adriani), figlia di Milla, è una donna in carriera di successo che, tuttavia, si rivela incapace di costruire relazioni autentiche, come se l’efficienza professionale avesse inaridito la sua vulnerabilità. Entrambi i personaggi riflettono le luci e le ombre delle loro madri e sono costretti, parallelamente a loro, a intraprendere un percorso di crescita personale.
- La nipote: Zina (Vittoria Morizzo), nipote di Evelina, rappresenta lo sguardo della nuova generazione. La sua passione per la danza, coltivata con il sostegno segreto della nonna, diventa un piccolo ma significativo atto di ribellione e un simbolo di speranza, suggerendo la trasmissione di un’eredità di indipendenza e coraggio femminile.
Il centro del mistero
- Adriana (Manuela Mandracchia): rappresenta il fulcro del mistero della serie, il giallo da risolvere e che riavvicina le due protagoniste. Terza “balena” del trio, Adriana ha dedicato la vita all’associazione Sos Balene. Delle tre, lei è quella che c’è sempre stata per tutte, anche quando le altre due avevano litigato fra loro. Sarà proprio la sua morte improvvisa a riunire Evelina e Milla, che vogliono scoprire la verità sulla sua scomparsa.
Gli uomini delle “Balene”
In una serie che punta a un target prevalentemente femminile, non mancano i personaggi maschili che, con i loro gesti e punti di vista, servono a sottolineare la differenza tra due mondi, ma anche la capacità di essi di avvicinarsi e, con il giusto confronto, comprendersi.
- Walter (Paolo Sassanelli): presidente del pastificio, marito di Milla e padre di Flaminia, Walter è sempre stato un uomo solido, anche se ultimamente naviga nell’incertezza. Prima i conti in rosso del pastificio, poi la crisi matrimoniale con Milla, infine il rischio sempre più concreto di perdere l’azienda e con essa il frutto di anni di sacrifici. Ma, a volte, è proprio a un passo dal perdere tutto che ci si rende conto di quello che conta davvero.
- Riccardo (Giorgio Tirabassi): schietto, moderno e determinato a innovare l’Accademia, il nuovo presidente Riccardo si scontra subito con Evelina. Da un lato lui le chiede di adattarsi alle nuove disposizioni, dall’altro lei vive quelle richieste come una vera e propria provocazione. Sin dall’inizio, quindi, è guerra aperta ma poi, piano piano, presidente e professoressa deporranno le armi.
Balene e l’adattamento dal libro
La serie è tratta dal romanzo omonimo di Barbara Cappi e Grazia Giardiello (edito da Giunti). Il libro si concentra quasi esclusivamente sulla figura di Evelina, una donna over 60 che, dopo una cocente delusione d’amore, intraprende un viaggio catartico in solitaria alle Azzorre per realizzare il sogno di una vita: vedere le balene. Il libro è un racconto intimo e ironico, un “inno al non è mai troppo tardi” focalizzato sulla rinascita individuale.
L’adattamento televisivo compie invece una brillante operazione di “ingegneria narrativa”. Mantiene intatto il nucleo tematico della rinascita in età matura, ma lo innesta in una struttura più dinamica e televisivamente efficace. L’introduzione del personaggio di Milla come co-protagonista crea una dinamica di coppia che genera dialogo, conflitto e commedia.
L’aggiunta della trama gialla fornisce inoltre una solida spina dorsale all’intera narrazione, garantendo tensione, ritmo e appuntamenti fissi per lo spettatore. Questa trasformazione non tradisce lo spirito del libro, ma lo potenzia per il medium televisivo, ampliandone in modo esponenziale il potenziale di pubblico e allineandolo perfettamente alle aspettative del target di Raiuno.
Le Marche, dov’è girato Balene
La scelta di girare l’intera serie nelle Marche, tra le location suggestive di Ancona e della Riviera del Conero, non è puramente logistica, ma profondamente narrativa. Il “contesto ricco di contrasti” della regione funge da specchio per le dinamiche interiori dei personaggi. La bellezza dei paesaggi, ampiamente elogiata dal cast durante le riprese, garantisce un’estetica visiva di alta qualità, in linea con le più prestigiose produzioni Rai.
La produzione (il set è stato aperto tra l’ottobre 2024 e il febbraio 2025) ha inoltre beneficiato del supporto strategico della Regione Marche, della Fondazione Marche Cultura e della Marche Film Commission. Questa forte sinergia con il territorio rappresenta un’opportunità promozionale aggiuntiva, legando la serie a un’immagine di bellezza, cultura e autenticità italiana, con potenziali ricadute positive anche in termini di cineturismo.
Amicizia, reinvenzione e verità: i temi di Balene
Balene affronta temi universali attraverso una lente specifica, garantendo un alto potenziale di identificazione per il pubblico.
- Amicizia femminile matura: è il cuore pulsante della storia. La serie esplora la resilienza, la complessità e la profondità dei legami femminili, capaci di superare decenni di silenzio, incomprensioni e percorsi di vita divergenti.
- Reinventarsi a sessant’anni: la serie è un manifesto di “empowerment maturo”. Le protagoniste non sono figure rassegnate che guardano al passato con nostalgia, ma donne proattive, pronte a riprendersi la scena e a lottare per la propria felicità. Come sottolineato da Carla Signoris, la serie vuole raccontare la “maturità, non la vecchiaia”, perché “i sessant’anni di oggi sono i quaranta di una volta”.
- Verità vs. apparenza: il mistero della morte di Adriana funge da metafora per le verità nascoste nelle vite di tutti i personaggi. L’indagine le costringe a smantellare le facciate costruite negli anni e a confrontarsi con la propria autenticità.
Perché il titolo Balene? I significati celati
Chiamare una fiction Balene è una scelta insolita, ma in questo caso azzeccata. Non solo perché il mistero ruota intorno all’omicidio di una donna che ha fatto della salvaguardia delle balena la sua vita, ma anche perché la sceneggiatura cerca dei parallelismi tra i comportamenti dei cetacei e degli esseri umani.
- Legami complessi e altruismo: gli studi dimostrano che balene e delfini intrattengono interazioni sociali complesse, spesso amichevoli. Comunicano attraverso un linguaggio sofisticato, composto da canti, click e posture, e trasmettono comportamenti essenziali ai piccoli, mostrando segni di una vera e propria cultura. Questo rispecchia la profondità del legame tra Evelina, Milla e Adriana. Inoltre, è stato osservato che le megattere mettono in atto comportamenti altruistici, proteggendo attivamente altre specie marine, come le foche, dagli attacchi delle orche. Questo istinto protettivo è un parallelo diretto della missione che le protagoniste intraprendono per ottenere giustizia per la loro amica.
- Longevità e potenziale inespresso: Una recente scoperta scientifica ha svelato che, se non minacciate dalle attività umane, molte specie di balene possono superare i 130 anni di vita. Questa incredibile longevità diventa una potente metafora per la condizione delle protagoniste: a sessant’anni, non sono affatto alla fine del loro viaggio, ma possiedono ancora decenni di potenziale inespresso, proprio come questi maestosi mammiferi marini.



