

L’informazione attesa da mezzo mondo arriva tramite segnali di fumo e con un’inquadratura fissa che trasuda tensione: un capolavoro analogico
Complice il ritardo dovuto alla logorrea del cardinale Cantalamessa e alle difficoltà degli elettori col latino, la prima fumata per il Conclave è arrivata con due ore di ritardo rispetto alla previsione fatta dal Vaticano stesso alla vigilia dell’Extra Omnes. Due ore di diretta coperte dalle tv di mezzo mondo. Due ore fatte da un’inquadratura fissa in attesa di un segnale di fumo.
Un capolavoro.
Un capolavoro analogico.
La ‘slow Tv’ vaticana è thriller
Di ‘slow’ tv’ abbiamo già parlato, sottolineando quella funzione rilassante, anti-ansia che può offrire, sia che si tratti di infiniti viaggi in treno tra paesaggi mozzafiato, sia che si tratti dell’asciugatura di una lastra di cemento. Il Vaticano, invece, offre un format tensivo sia pure in piena modalità di tv slow. Un format che tiene incollati milioni di telespettatori nel mondo nell’epoca del web, dell’Intelligenza Artificiale, del tutto e subito. E se ne fa beffe.
Quell’inquadratura fissa sul comignolo ‘fake’ della Cappella Sistina, montato dai Vigili del Fuoco qualche giorno prima del Conclave, è in realtà l’estremizzazione stessa della slow tv: l’immagine non cambia – se non per qualche rapida panoramica della regia che stacca sulla maestosità di Piazza San Pietro e sulla folla che attende il verdetto – e tutto si concentra sul dettaglio del comignolo. Unico movimento, quello dei gabbiani, veri protagonisti social (in mancanza di altro).
In questa diretta a telecamera fissa da fiato sospeso, anzi, ogni variazione è malvista, una distrazione del momento di cui tutti vogliono essere testimoni. In tempo reale. Fiato sospeso, dicevamo: ogni fotogramma è passibile di rivelare la ‘notizia’, l’evento, di renderci partecipi di un momento storico, al netto di qualsivoglia nostra credenza religiosa. È puro thriller. Sappiamo che qualcosa deve succedere, ma non sappiamo quando: e quindi tutti lì, fissi, a guardare un comignolo. Non c’è neanche il crepitio del fuoco nel camino virtuale che accende i salotti. C’è solo un vuoto che aspetta di essere riempito. E sia chiaro, l’attesa non è nel nome del Papa: l’attesa è nel voler essere testimoni.
È una delle grandi cerimonie dei media, cui si partecipa per vivere la storia in diretta, come spiegavano – ormai 30 anni fa – Dayan e Katz: e trent’anni dopo la loro analisi è ancora attualissima, in barba al web e all’AI.
A fumata in corso, però, la regia vaticana non rinuncia alla suggestione che la ‘scenografia (la Piazza e la Basilica di San Pietro) e il contesto (una Roma primaverile, dal cielo dipinto e dalla luce ‘celestiale’) offrono, cogliendone la bellezza con un drone a 4K (pure 5, secondo me…).
Un plauso alla “rhetorica exercitatio” di Mentana
Torniamo alla tv meno ‘celeste’ e più ‘laica’.
Come detto, le 19:00 previste per la prima fumata sono diventate le 21:00 di un mercoledì 7 maggio: televisivamente parlando, un vero smacco per Enrico Mentana che ha tenuto la parola in una diretta solitaria dalle 18:30 alle 20:40, confezionando una smozzicata edizione del Tg La7 a base di qualche servizio e di preghiere perché la fumata arrivasse nel suo speciale. E invece è stata Lilli Gruber a testimoniare la prima fumata, nera: è stato così cancellato anche l’annunciato ritorno di Mentana dopo la rubrica di access prime time.
A parte il soliloquio di Mentana – che vale la pena recuperare per la capacità retorica da cui non si può che imparare – lo speciale del Tg La7 ha evidenziato una volta di più la peculiarità comunicativo/televisiva del Conclave: non c’è griglia di palinsesto che tenga, non ci sono previsioni possibili, non c’è ancora di ‘salvezza’ nel tessere un live senza riferimenti. Non ci sono riti da seguire, non ci sono exit poll su cui ricamare, non ci sono ospiti che possano dare anticipazioni. L’attesa è una diretta difficile da governare e non tutti sono in grado di farlo. Mentana ha forse condotto ieri una dei suoi speciali più brevi, ma anche più difficili. E stasera si replica.
UPDATE: 8 maggio, 18:08 Fumata bianca dal comignolo della Sistina.
Breve storia triste: La diretta di Mentana è prevista dalle 18.30.
Il Vaticano non gli ha voluto bene. Ma lui interrompe la replica de La Torre di Babele ed entra alle 18:12 circa, pronto a seguire la presentazione del nuovo Pontefice, sempre da solo.
Un eroe della Fast Tv, nel momento più slow della comunicazione.