Quando un promo è già spettacolo: l’arte dei teaser
promo tv che tempo che fa affari tuoi

Basta un semplice “torniamo il…“? No. Tra pacchi, lavori in corso, sidecar e gag, Affari Tuoi e Che Tempo Che Fa trasformano i promo in mini-show.

Nell’epoca in cui ogni canale ha decine di titoli da lanciare e il pubblico è letteralmente bombardato da contenuti su ogni piattaforma, un promo televisivo rischia di essere percepito come semplice “rumore di fondo” spesso passando inosservato. Ma c’è chi ha capito che può essere molto di più: un assaggio dello spettacolo, una storia a sé, un momento di intrattenimento che si guarda volentieri, anche se non si è fan del programma. Dura poco? Fa nulla, pur sempre meglio di niente.

In Italia, due esempi recenti lo dimostrano con forza: Affari Tuoi con Stefano De Martino su Rai 1 e Che tempo che fa con Fabio Fazio sul NOVE. Due promo – teaser in gergo tecnico – che non si limitano a dire “ehi! sapete che torniamo in onda?” ma creano un racconto, strappano un sorriso, giocano con i simboli e i volti del programma.

Affari Tuoi, il telefono del Dottore e l’omaggio a Totò

Il promo che annuncia il ritorno di Affari Tuoi (dal 2 settembre) non è il classico montaggio di pacchi, sorrisi e vincite. Stefano De Martino entra in scena nel nuovo studio ancora in allestimento, prende in mano la celebre cornetta del Dottore e, in un dialogo surreale, richiama alla memoria una scena iconica di Totò, Peppino e la malafemmina.

La trovata è semplice, ma centrata. Dal richiamo alla tradizione del programma con un simbolo riconoscibile, alla connessione diretta con la cultura pop italiana, grazie al riferimento a Totò, il tutto scandito in un tono leggero e familiare.

Il promo diventa così una piccola scenetta che, in pochi secondi, trasmette tre aspetti indispensabili: il ritorno imminente, la familiarità con il pubblico e la volontà di giocare con loro. Ciliegina sulla torta: la citazione alla novità del pacco nero, elemento che incuriosisce e stimola il dibattito tra gli appassionati del game show, li vediamo già scatenati ancor prima che la stagione inizi.

Una curiosità che quest’anno si fa pure più grande in vista di quella che sarà la nuova sfida dell’access con La ruota della Fortuna su Canale 5.

Nell’attesa di Che tempo che fa, riprende il mini format

Da quando Fabio Fazio ha portato Che tempo che fa sul NOVE, la promozione del programma è diventata un mini format parallelo. Ogni estate non si limita a un singolo spot: crea una piccola serie di gag che accompagnano il conto alla rovescia verso la prima puntata.

Un passo indietro nel tempo? Riguardiamo all’estate 2023, quando Fazio e Luciana Littizzetto protagonisti di una giornata di pesca, preparavano il ritorno con battute e frecciatine ironiche alla Rai appena salutata.

Nell’estate 2024 si puntò su scenette surreali in esterna, dialoghi pungenti, e autoironia sulla loro stessa assenza dagli schermi.

Per il 2025 gli ‘inseparabili’ mantengono il mood da commedia slapstick. Li vediamo all’inizio delle vacanze, a bordo di una sidecar: lui raggiante proclama “Nulla ci potrà dividere”, lei decisamente meno entusiasta all’idea di passare l’estate insieme. Ma la realtà è ancora più beffarda: il gancio di traino della sidecar, evidentemente dimenticato, fa sì che la Littizzetto resti a terra già alla partenza, mentre Fazio prosegue ignaro fino a schiantarsi da qualche parte.

Il punto di forza sta nella coerenza: ogni anno il pubblico sa che ci sarà “la saga dell’attesa”, la aspetta come se fosse un contenuto a sé e il social media manager di CTCF lo sa: “Non è estate senza i promo di #CTCF“. È un caso raro in Italia di promozione seriale, che crea un’abitudine tra gli aficionados e tiene vivo il brand del programma.

Viva la creatività, oggi e domani

Entrambi i promo fanno della creatività narrativa il loro punto forte. Non limitano a comunicare orario e date: raccontano, virano sull’ironia, costruiscono un piccolo sketch. Mettono il cast al centro: De Martino e Fazio interpretano il promo come guidano il programma (o i loro interventi nel caso della Littizzetto).

Il pubblico televisivo è frammentato e distratto, conquistarlo passa anche per la capacità di intrattenerlo mentre si informa. Generano engagement: stimolano commenti, condivisioni, conversazioni prima ancora della messa in onda. Cosi si fa.

C’è ancora spazio per l’originalità

In un panorama dove tanti promo scivolano via come le notifiche silenziose, questi due spot dimostrano che raccontare l’attesa è già marketing, è intrattenimento, è identità di brand (basti pensare anche ai lanci di Masterchef Italia o Bake Off Italia, ben curati e pensati). E anche con budget limitati, si può fare marketing televisivo con stile e personalità.

Insegnano che un lancio può essere già show: un modo per coccolare il pubblico, fargli dire “non vedo l’ora“, magari con un sorriso. In un’epoca di scrolling compulsivo, fermarsi, ridere e curiosare è già un piccolo trionfo.

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