Con la sua scomparsa si chiude un’epoca in cui la musica in tv aveva ancora un volto riconoscibile, un suono che partiva dal podio e arrivava nei salotti. Restano le sue orchestrazioni, la voce e quella figura che, ogni volta che la bacchetta si alzava, sapeva mettere d’accordo – almeno per un istante – orecchio, cuore e televisione.
Dirige l’orchestra il Maestro Peppe Vessicchio

Dalla bacchetta di Sanremo al talent di Maria De Filippi, fino ai set comedy dei The Jackal: il direttore d’orchestra più amato d’Italia è diventato un’icona pop senza mai cercarlo
Per capire il peso che il Maestro Peppe Vessicchio aveva acquisito nel mondo dello spettacolo basta ricordare una frase: “Dirige l’orchestra il Maestro Peppe Vessicchio”. Un vero e proprio tormentone, nato dalle sue numerose partecipazioni al Festival di Sanremo, tanto da diventare notizia anche la sua assenza dalla kermesse canora. Perché Peppe Vessicchio, morto all’età di 69 anni, è stato uno di quei volti televisivi che è diventato famoso oltre il suo ambito professionale specifico, quello della musica.
Personalità istrionica ma mai sopra le righe, autoironico ma mai egoriferito, capace di divertirsi ma anche di fornire utili e preziosi consigli alle nuove generazioni: Vessicchio ha superato i confini delle proprie competenze per conquistare un posto nel piccolo schermo con una semplicità disarmante e, forse, senza neanche volerlo a tutti i costi.
La morte di Peppe Vessicchio
@unshow.it Peppe Vessicchio è morto: il maestro e direttore d’orchestra ci ha lasciati a 69 anni a causa del peggioramento di una polmonite. #tv ♬ suono originale - Unshow.it
Il Maestro Vessicchio è venuto a mancare improvvisamente sabato 8 novembre 2025, all’età di 69 anni. Ricoverato all’ospedale San Camillo, si è spento in seguito a una polmonite interstiziale che non gli ha lasciato scampo. I funerali, hanno fatto sapere dall’ospedale d’accordo con i famigliari, si svolgeranno in forma privata.
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Vessicchio aveva cominciato come arrangiatore per Gino Paoli, Peppino di Capri ed Edoardo Bennato, costruendo una carriera solida e discreta nella musica d’autore. Il grande pubblico lo ha scoperto sul palco di Sanremo: il debutto nel 1990 come direttore d’orchestra fino a diventare, nel corso degli anni, una presenza fissa al Festival, dove ha firmato quattro vittorie (nel 2000 con “Sentimento” degli Avion Travel, nel 2003 con “Per dire di no” di Alexia, nel 2010 con “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu e nel 2011 con “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni) e decine di direzioni memorabili. Nel 1994, 1997, 1998 e 2000 ha vinto anche il Premio come Miglior Arrangiatore. Sempre negli anni Novanta è stato direttore d’orchestra di otto edizioni di Trenta Ore per la Vita.
Da Sanremo alla tv di tutti
Quella frase, “Dirige l’orchestra il Maestro Peppe Vessicchio”, è diventata un rito collettivo, garanzia di eleganza e competenza anche per chi del Festival seguiva solo i momenti più leggeri. Un frase attesa a ogni Festival, con tanto di pubblico in ovazione non appena il conduttore la pronunciava.
Col tempo, però, la televisione non si è accontentata più di vederlo sul podio. Vessicchio è diventato ospite, insegnante, giudice tecnico, fino a trasformarsi in un personaggio televisivo vero e proprio. Una delle prime persone ad accorgersi dell’affetto del pubblico verso Vessicchio è stata Maria De Filippi, che lo ha voluto dal 2002 al 2012 (ovvero dalla prima all’undicesima edizione) come insegnante di canto ad Amici, lasciando che diventasse un volto sempre più televisivo ma sempre legato alla sua professione.
Un po’ come avvenuto con Prodigi – La musica è vita, talent a sfondo benefico composto da una sola serata in onda dal 2016 al 2021 su Rai 1. Qui la sua figura, sempre composta e gentile, diventa quella del giudice e non dell’insegnante per quattro edizioni, trasformando il Maestro Vessicchio quasi un marchio riconoscibile sempre di più dal pubblico.
L’icona pop Vessicchio
Difficile che la tv si accontentasse. La presenza di Vessicchio anche solo come ospite di programmi tv è diventata sempre più richiesta. E il Maestro spesso non si è tirato indietro, scegliendo di partecipare a programmi in cui potesse portare sia la sua competenza musicale che la sua voglia di divertirsi.
Vessicchio diventa così un volto tv a tutti gli effetti, di cui si accorgono anche i social network. In particolare, è il collettivo The Jackal a chiamarlo più volte: per commentare il Festival di Sanremo, per realizzare reel e, infine, per prendere parte alla serie tv Pesci Piccoli, su Prime Video. Nella seconda stagione, Vessicchio è guest-star, nei panni di Peppino, addetto alle pulizie dell’agenzia di comunicazione protagonista della serie nonché influencer molto seguito.
Tra ospitate tv, radio e un libro (“La musica fa crescere i pomodori”, scritto con Angelo Carotenuto ed edito da Rizzoli), Vessicchio è entrato così nella cultura pop italiana senza sgomitare. Il suo sguardo sempre sereno, la sua barba folta e curata, la sua voce ferma ma mai urlata sono diventati a loro volta elementi di unicità, che Vessicchio si è divertito a ribaltare in una delle sue ultime partecipazioni tv.

Nella prima puntata di Tu Sì Que Vales 2025 il Maestro ha preso parte alla Lip Synch Battle, cantando con Maria De Filippi “Mille” nei panni di Fedez. Per loro primo posto in puntata e seconda posizione tra i migliori duetti di lip synch della stagione.
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