

Paolo Brosio, a BellaMa’, ha annunciato il suo nuovo progetto televisivo, dal titolo decisamente particolare…
Paese che vai, Madonna che trovi dovrebbe essere il titolo del nuovo progetto televisivo di Paolo Brosio, annunciato dal diretto interessato nel corso di un’intervista concessa a Pierluigi Diaco durante la puntata di BellaMa’, andata in onda su Rai 2 martedì 16 dicembre 2025.
Paolo Brosio, oltre ad essere stato ingaggiato da BellaMa’ come commentatore del prossimo Festival di Sanremo, ha fornito ulteriori dettagli riguardo questo nuovo programma, un viaggio attraverso i percorsi storici, naturalistici e spirituali del nostro paese che vedrà il giornalista ex Tg4, appunto, come protagonista. Il programma, ideato da Brosio e che dovrebbe avere anche la firma di Carlo Conti, dovrebbe essere lanciato sui social e successivamente adattato per la televisione.
Il titolo del programma, Paese che vai, Madonna che trovi, senza offendere nessuno, ha già scatenato un po’ di ilarità. Verrà mantenuto o verrà cambiato in corso d’opera?
In attesa di vedere Brosio in questo nuovo progetto, andiamo a ricordare alcuni tra i titoli televisivi più strani della storia recente della tv.
125 milioni di caz..te
Solo Adriano Celentano poteva mettere una bella parolaccia nel titolo di uno show televisivo in grande stile, andato in onda su Rai 1 precisamente nel 2001.
Programma dai costi imponenti (23 miliardi di lire), il Molleggiato optò per il suddetto titolo, ispirandosi, stando alle sue dichiarazioni, a tutte le brutte notizie provenienti dal mondo (“Perché 125 milioni? Le ho contate…”).
Condotto insieme ad Asia Argento, all’epoca incinta della figlia Anna Lou Castoldi, il programma seguì la scia del precedente Francamente me ne fischio, unendo musica e temi sociali. Nel corso della seconda puntata, Celentano si ruppe il piede destro e condusse le restanti due puntate su una sedia a rotelle.
Mio fratello è pakistano
Teo Mammucari, nel 2005, provò a rielaborare la formula vincente di Libero, il programma televisivo di scherzi telefonici che lo lanciò agli inizi degli anni 2000, con Mio fratello è pakistano, andato in onda in seconda serata su Canale 5 per una sola edizione.
Il comedy show aveva il fine di ironizzare sui pregiudizi e gli stereotipi degli italiani nei confronti degli immigrati. Al contempo, un gruppo di stranieri residenti in Italia aveva il compito di commentare e giudicare persone, fatti e comportamenti tipicamente italiani.
Il titolo non è una boutade nonsense ma corrisponde a verità: Sandro Mammucari, fratello di Teo e apparso come ospite anche a Ballando con le Stelle 2023, anno in cui lo showman fu concorrente del programma di Milly Carlucci, è di origini pakistane per via di suo padre. I due fratelli hanno la madre in comune e Sandro è nato dal secondo matrimonio di quest’ultima.
Uno due tre stalla
Il reality show, andato in onda nel 2007 su Canale 5, può essere descritto come una via di mezzo tra La Fattoria e La Pupa e il Secchione, anche se, col trascorrere delle puntate, Uno due tre stalla, chiarissima citazione al tradizione gioco per bambini Un, due, tre, stella!, tornato in auge grazie a Squid Game, prese una piega che tradì in parte le intenzioni originarie.
All’inizio, infatti, il programma prevedeva la convivenza tra reali contadini e showgirl, in 6 squadre formate da un contadino e due vallette. Gli ascolti insoddisfacenti delle prime puntate, però, portarono ad una rivoluzione (firmata dal gruppo di lavoro di Maria De Filippi) ossia una gara tra due fazioni, con la squadra delle vallette capitanata da Luca Dorigo, ex tronista di Uomini e Donne.
Il programma prese una piega trash e fu ampiamente criticato da Codacons e Confederazione Italiana Agricoltori.
La papera non fa l’eco
La papera non fa l’eco fu un programma andato in onda nel 2014 su Rai 2, condotto da Max Giusti. Il programma univa intrattenimento ed esperimenti scientifici sulla scia di programmi simili come Brainiac: Science Abuse di Discovery Channel o La gaia scienza, andato in onda su La7.
La trasmissione proponeva ai telespettatori una serie di esperimenti scientifici e altre curiosità provenienti dal mondo della scienza che venivano testati in studio con l’ausilio degli ospiti.
Il titolo cita un falso mito, quello, appunto, delle papere che non producono eco. La leggenda metropolitana in questione è stata smentita, ad esempio, da Trevor Cox, ricercatore presso l’Università di Manchester.
Non sparate sul pianista
Dopo una puntata pilota andata in onda nel 2010 e condotta da Carlo Conti, Fabrizio Frizzi, nel 2012, presentò la prima e unica edizione di Non sparate sul pianista, game show musicale di Rai 1, adattamento italiano del format irlandese The Lyrics Board.
Il cuore dello show era una sfida tra due squadre, entrambe composte da personaggi famosi e ognuna capitanata da un pianista d’eccezione. Le due squadre si sfidavano in diverse prove legate alla storia della musica italiana e internazionale.
Il titolo era un chiaro riferimento ironico alla celebre frase presente nei saloon del vecchio West dove erano presenti musicisti che, spesso, rimanevano vittime di risse e sparatorie (“Don’t shoot the pianist, he is doing his best”). Questi cartelli diventarono celebri grazie ai film western.






