Com’è stata la tv di (e per) Ornella? Storia di un’icona
Ornella Vanoni

Dagli esordi negli anni ’60 agli show che l’hanno vista conduttrice, fino alla nuova vita virale e alle ospitate cult: un viaggio completo nella televisione di Ornella Vanoni

Voce inconfondibile, ironia affilata, sguardo pieno di storie: Ornella Vanoni è stata molto più di una cantante. È stata una presenza, un modo di stare al mondo. E dentro questo modo – di classe, a tratti tagliente, sempre autentico – c’è anche la sua televisione, fatta di varietà, di show costruiti su di lei, di conduzioni rare ma preziose, di apparizioni che diventavano istanti iconici.

Omaggiamo quella parte della sua vita che spesso passa in secondo piano, ma che racconta molto bene chi fosse Ornella Vanoni davanti a una telecamera. 

Anni ’60

Iniziamo questo viaggio, non a caso, con i suoi esordi. La RAI in questo decennio lo dovete immaginare come un laboratorio permanente, Ornella entra ed esce dagli studi da interprete, ospite, presenza elegante. Parte da programmi come Giardino d’inverno, Spettacolo a Milano, Studio Uno: non conduce, ma ogni volta porta qualcosa che gli altri non hanno. È la fase in cui l’Italia intera si accorge che sì, può essere una cantante incredibile, ma davanti a una telecamera buca lo schermo senza fare nulla di forzato.

Qualcuno ai piani alti si convince che c’è altra stoffa, oltre a quella di ottima performer. Il vero salto arriva con Ornella Vanoni Show (1964), il suo primo programma da conduttrice. Uno show che, portando il suo nome, la mette in una posizione chiara: è lì per guidare lo spettacolo, presentare, introdurre, interpretare.

Pochi artisti dell’epoca hanno una centralità così definita.

Tre anni dopo, nel 1967, arriva Ornella Uno, un altro varietà interamente costruito su di lei con un titolo che gioca con la grandezza dello spettacolo che è stato Studio Uno fino all’anno prima. Per Ornella è la stagione televisivamente più libera: canta, presenta, si racconta, gioca con lo schema del varietà senza mai essere prevedibile.

Gli anni ’70

Negli anni ’70 la TV cambia e Ornella cambia con lei. Compaiono speciali, serate dedicate, monografie che ne celebrano l’immagine e la voce come l’iconico Senza Rete del 1972. Ma il momento più iconico di questo decennio arriva nel 1973 con L’appuntamento, quattro puntate condotte insieme a Walter Chiari e con la regia firmata da Antonello Falqui.

Il programma va in onda in un ciclo breve (tra febbraio e marzo di quell’anno) ma memorabile di quattro puntate ben conservate da Rai Teche e visibili su Rai Play. Dietro le quinte c’è una squadra d’eccezione: la scrittura brillante di Leo Chiosso e Gustavo Palazio, le coreografie di Don Lurio e l’orchestra guidata dal maestro Bruno Canfora, una delle firme musicali più importanti della televisione italiana dell’epoca.

L’appuntamento è un vero ritratto della Rai dei suoi anni d’oro: elegante, calibrato, pieno di gusto. Chiari e Vanoni tengono insieme la serata con una sintonia naturale. Lui porta in scena barzellette, sketch, monologhi e alcuni dei suoi cavalli di battaglia più famosi; lei risponde con il suo stile inconfondibile, interpretando classici della canzone italiana e internazionale con un mix di dolcezza e ironia che era suo marchio di fabbrica.

Il programma alterna gag, momenti comici, numeri in costume e performance musicali, in un ritmo tipico del varietà in bianco e nero. È uno di quei format che oggi sembrano appartenere a un altro mondo, e che proprio per questo continuano ad avere un fascino enorme.

Per Ornella questo programma rappresenta una delle sue prove televisive più compiute: non solo cantante, non solo presenza scenica, ma co-conduttrice a pieno titolo, padrona dei suoi tempi e perfettamente a suo agio nel cuore del sabato sera italiano.

Nel 1975 firma un’altra esperienza televisiva importante: Fatti e fattacci, varietà in quattro puntate andato in onda sul Programma Nazionale (ora Rai 1). Un progetto ambizioso e molto diverso dai format classici dell’epoca, realizzato ancora una volta sotto la guida di Antonello Falqui, con la collaborazione autorale di Falqui stesso insieme a Roberto Lerici. La regia è sempre di Falqui, mentre le musiche originali portano la firma del maestro Bruno Canfora, e le scenografie sono curate da Carlo Cesarini.

Questa volta Ornella non è sola: con lei sul palco c’è Gigi Proietti, in un incontro artistico sorprendente e perfettamente riuscito. I due interpretano la parte di cantastorie itineranti che attraversano l’Italia insieme a una compagnia di saltimbanchi, fermandosi ogni settimana in una diversa piazza del Paese. Ogni puntata è dedicata a una città – Roma, Milano, Napoli e Palermo – raccontata e rivisitata attraverso canzoni popolari, brani della mala, numeri artistici e piccoli quadri teatrali.

Ornella e Proietti costruiscono intorno a sé un’atmosfera poetica e allo stesso tempo vivace, sostenuti da un cast in cui spicca Giustino Durano, interprete brillante e perfetto per il tono del programma. Pur essendo stato registrato a colori — un dettaglio moderno per l’epoca — Fatti e fattacci fu trasmesso comunque in bianco e nero, dato che la RAI avrebbe introdotto ufficialmente il colore solo due anni dopo.

Nel 1977 arriva Ritratto di Ornella, speciale monografico trasmesso da Rai 2 – allora si chiamava Rete 2 – dove la cantante è al centro della scena. Non è una conduzione in senso stretto, ma è una televisione costruita intorno a lei, alla sua immagine e alla sua personalità.

Alla fine degli anni ’70 arriva un altro titolo: Due come noi (1979), varietà in cui Ornella condivide la conduzione con Pino Caruso. Programma elegante, adulto, molto lontano dal varietà rumoroso della stessa epoca. Anche questo ebbe la regia di Antonello Falqui. Gli autori erano lo stesso Falqui, Pino Caruso, Michele Guardì e Enzo Di Pisa. Il costumista era Corrado Colabucci. Musica, dialoghi, momenti ironici e atmosfere curate nei dettagli. Ornella è ormai rodatissima conduttrice perfettamente a suo agio: introduce, racconta, si muove nel ritmo della serata con naturalezza assoluta.

 

Anni ’80

A partire dagli anni ’80 la televisione di Ornella cambia registro. Conduce di rado, ma è ovunque dove serve una presenza elegante e incisiva: diventa ospite fissa in Risatissima trasmesso nel 1984 su Canale 5. Per lei vengono organizzati diversi speciali, serate monografiche ed eventi dedicati alla sua musica. Pensiamo a Insieme Vanoni-Paoli del 1985, sempre sulla rete ammiraglia Fininvest, Ornella &… del 1986 (Rai 1), concerti televisivi tra cui Ornella Vanoni in concerto del 1988 e 1991.

È la fase in cui la sua immagine diventa un’icona a sé: basta che entri in scena e la trasmissione assume un tono diverso.

Anni ’90 e i 2000

Non si conta il numero delle ospitate, la lista sarebbe infinita. Il 20 dicembre 2008 Rai 1 però Ornella è tornata protagonista da conduttrice per celebrare i suoi 50 anni di carriera. Nella serata evento: Ornella… ancora più di me c’è l’abbraccio collettivo a una delle voci più importanti della musica italiana, ma anche un ritorno in grande stile nel prime time dopo anni di presenze più rarefatte.

Prima della messa in onda, Ornella lo presenta così: “Penso sarà uno show un po’ meno imbalsamato dei soliti“. Una frase che riassume perfettamente il suo modo di vivere la televisione: niente formalismi, niente autocelebrazioni rigide, solo spontaneità e buona musica.

Durante la serata Ornella esegue molti brani del suo repertorio storico, ma soprattutto condivide il palco con alcuni dei nomi più amati della musica italiana: Gianni Morandi, Lucio Dalla, Giusy Ferreri, i Pooh, Mario Lavezzi, Claudio Cecchetto e Biagio Antonacci. Sono duetti che attraversano generazioni diverse, a dimostrazione di quanto la sua figura fosse – e sia rimasta – trasversale, moderna, capace di dialogare con artisti lontanissimi per età e stile.

Una serata che oggi assume ancora più valore, perché racconta Ornella così com’era: presente, viva, autoironica e piena di luce.

La tv di Ornella dagli anni ’60 in poi

Programma Anno Rete Ruolo
Giardino d’inverno 1961 Programma Nazionale Ospite
Stasera Tango 1964 Programma Nazionale Ospite
Ornella Vanoni Show 1964 Secondo Programma Conduttrice
Senza fine 1965 Programma Nazionale Conduttrice
Spettacolo a Milano 1965 Programma Nazionale Ospite
Studio Uno 1966 Programma Nazionale Ospite
Ornella Uno 1967 Programma Nazionale Conduttrice
Senza rete 1968 Programma Nazionale Interprete
Io ci provo 1970 Programma Nazionale Ospite
Senza rete 1970 Programma Nazionale Interprete
Serata d’onore 1971 Programma Nazionale Co-conduzione
Senza rete 1972 Programma Nazionale Interprete
L’appuntamento 1973 Rai 1 Co-conduttrice
Ritratto di Ornella 1977 Rete 2 Protagonista
Fatti e fattacci 1975 Programma Nazionale Co-conduttrice
Due come noi 1979 Rete 1 Co-conduttrice
Il favoloso Fred 1980 Rete 2 Ospite
Risatissima 1984 Canale 5 Ospite fissa
Insieme Vanoni-Paoli 1985 Canale 5 Co-protagonista
Ornella &… 1986 Rai 1 Protagonista
Ornella Vanoni in concerto 1988 Rai 1 Protagonista
Ornella Vanoni in concerto 1991 TMC Protagonista
CantaNapoli e non solo 1993 Rai 2 Ospite
Ornella… ancora più di me 2008 Rai 1 Protagonista
Star Academy 2011 Rai 2 Giudice
Ora o mai più 2019 Rai 1 Coach
Amici Celebrities 2019 Canale 5 Giudice
Che tempo che fa 2024–2025 NOVE Ospite ricorrente

La nuova vita ‘virale’: il boom sul web

Negli ultimi 15 anni la figura di Ornella Vanoni è entrata in una seconda vita: quella dei meme, delle clip virali. Tante le imitazioni su di Ornella, ma una in particolare le è rimasta a cuore: tutto esplode attorno al 2011, quando Virginia Raffaele inizia a portare in TV una versione caricaturale ma affettuosa di Ornella, prima a Quelli che il calcio e poi in quasi tutti i suoi show successivi, Sanremo compreso.

Il personaggio funziona perché coglie perfettamente i tratti più amati della Vanoni: la voce vellutata, le pause improvvise, l’ironia tagliente, quel modo unico di essere elegante e disarmante allo stesso tempo.

Ma la cosa straordinaria è che Ornella non solo non si è mai offesa – anzi, ha abbracciato quell’immagine. Ha giocato con la propria caricatura, l’ha rilanciata, l’ha resa parte integrante della sua identità pubblica. Ogni volta che la imitazione di Virginia tornava in trend, anche Ornella tornava viralissima: bastava un’intervista, una battuta, una frase pronunciata con quella sua inconfondibile sincerità.

Al Festival di Sanremo 2019 diventa persino il cuore di una gag in cui Ornella ha fatto finta di arrabbiarsi con la Raffaele accusandola di averla ritratta come non avrebbe mai dovuto fare.

Le sue ospitate diventano rapidamente materiale da meme: il tono ironico, le confessioni spiazzanti, le battute a sorpresa. La Vanoni contemporanea diventa così un’icona trasversale, amata anche dalle generazioni che non hanno mai visto i suoi varietà in bianco e nero. Paradossalmente, la caricatura permette a tutti di riscoprire la persona originale: una donna libera, diretta, senza filtri, sempre capace di sorprendere.

Questa miscela tra mito, ironia e autoironia ha reso Ornella una delle poche artiste italiane davvero intergenerazionali: ha continuato a parlare a tutti, senza mai perdere la sua autenticità.

Che tempo che fa come una sua seconda casa

Negli ultimi anni della sua vita, Ornella Vanoni ha trovato un’altra casa televisiva: Che tempo che fa. Fabio Fazio l’ha voluta e richiamata più volte, considerandola una delle sue ospiti più prestigiose e più amate.

Non c’era una sola ospitata uguale all’altra: ogni volta tirava fuori un aneddoto, una memoria improvvisa, un pensiero lucidissimo sulla vita o sul mestiere, oppure una battuta spiazzante che diventava immediatamente virale sui social.
In un panorama televisivo dove tutto suona scritto e calibrato, Ornella portava qualcosa di raro: la verità. Una presenza libera, piena di umanità e capace di far ridere, riflettere e commuovere anche nel giro di pochi minuti.

Quelle apparizioni al bancone non erano semplici interviste: erano incontri. Incontri che hanno confermato la sua grandezza assoluta, la sua iconicità senza tempo, la sua capacità di trasformare una conversazione in un momento di televisione da ricordare.

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