

La stagione 1993/94 segna uno dei momenti più fortunati della storia della Ruota: ascolti record (nel preserale), le mille puntate raggiunte e un format sempre più solido. Nel 1994 la svolta definitiva arriva con La Ruota d’Oro e La Ruota Mundial, due spin-off in prima serata che mostrano tutta la forza del brand e aprono la strada alla Ruota-evento che oggi sta vivendo la sua rinascita.
Il 1994 è un anno speciale per La Ruota della Fortuna. Arriva in un momento in cui il quiz di Mike Bongiorno è già nel pieno di una stagione solidissima confermandosi un punto fermo del preserale. Il pubblico lo segue con una fedeltà abitudinaria. Nella versione del preserale la struttura del gioco si arricchiva di una manche in più diventando cinque invece di quattro, gli spicchi “passamano” raddoppiavano ai fini di dare ancora più ritmo e dinamicità alla gara, una regola che evita lo stallo quando nessuno trova le lettere. Insomma, piccole novità senza stravolgere il game.
Nello stesso anno c’è il trasferimento negli studi di Cologno Monzese (dopo esser stato per anni allo Studio One della Bravo Productions di via Mambretti a Milano), e soprattutto il traguardo delle prime mille puntate. Tutto contribuisce a dare allo show una nuova energia, quasi la sensazione che il format sia pronto a fare un passo avanti.
E quel passo arriva proprio nel 1994, quando La Ruota tenta – e conquista – la prima serata con ben due spin-off. Non è una semplice estensione del programma quotidiano: è un vero tentativo di trasformarlo in un evento, con strutture più ricche, scenografie più ampie e un ritmo da varietà.
Prima però vale la pena ricordare una curiosità che molti appassionati dimenticano: La Ruota aveva già testato la prima serata anni prima, quando il programma era ancora su Odeon TV. Dal 10 febbraio al 30 marzo 1988, il quiz venne promosso per otto settimane al mercoledì sera, una mossa coraggiosa per una rete locale. In quell’edizione entrò nel cast anche Michelle Klippstein, ex valletta de La Corrida, scelta per dare più identità televisiva al programma. Quei tentativi non ebbero il peso mediatico delle prime serate Mediaset, ma sono il primo vero precedente della Ruota-evento, un seme piantato molto prima del 1994.
La prima serata vera de La ruota su Canale 5 arriva con La Ruota d’oro, tre speciali trasmessi il 21 gennaio, il 28 gennaio e il 4 febbraio 1994. L’idea è semplice ma astuta: prendere la fortunata formula del preserale e trasformarla in uno show più largo, fatto per raccogliere famiglie, curiosi e appassionati.
Ogni puntata si sviluppa in tre momenti distinti: si parte con i bambini, che giocano per vincere giocattoli invece dei gettoni d’oro; si passa poi agli ospiti VIP, che partecipano per beneficenza; e si chiude con i campioni delle scorse edizioni, impegnati a contendersi il titolo di Supercampione. È stato soprattutto un modo intelligente per dare tre pubblici diversi alla stessa serata: chi vuole leggerezza, chi cerca il volto noto e chi apprezza la sfida pura.
Gli ospiti delle tre serate raccontano perfettamente l’atmosfera di quell’epoca, un mix di televisione generalista e personaggi molto riconoscibili: nella prima serata del 21 gennaio partecipano Aldo Biscardi, Maurizio Ferrini (nei panni della Signora Coriandoli) e Toto Cutugno; il 28 gennaio tocca a Marco Columbro, Jo Squillo e Claudio Cecchetto; e il 4 febbraio arrivano Brigitte Nielsen, Maurizio Mosca e Vittorio Sgarbi.
Tre serate molto diverse tra loro, ma tutte costruite intorno a un’idea precisa: far vedere che il format può respirare, può evolversi e può reggere anche in un contesto più impegnativo della rotazione quotidiana.
A giugno arriva il secondo spin-off, La Ruota Mundial, pensato per cavalcare il clima dei Mondiali USA ’94. Va in onda per cinque sabati, dal 18 giugno al 16 luglio, trasformando il quiz in un appuntamento tematico legato al calcio e alla televisione sportiva.
Il cast di ogni puntata è costruito intorno a personaggi legati allo sport o molto presenti nel racconto televisivo dei Mondiali.
Nella prima serata del 18 giugno partecipano Fabio Fazio, Maurizio Mosca e Suor Paola, che risulta vincitrice. Il 25 giugno è la volta di Giancarlo Della Casa, Davide Fontolan e Candido Cannavò, con quest’ultimo vincitore della puntata. Il 2 luglio arrivano Giampiero Boniperti, Idris e Franco Causio (nel video), con la vittoria di Causio. Il 9 luglio partecipano Stefano Tacconi, Azeglio Vicini e Carolina Morace. Il ciclo si chiude il 16 luglio con Claudio Gentile, Nando Martellini e Gianni De Felice.
Tutte le vincite vengono devolute in beneficenza, e questo dà alla versione Mundial un tono più leggero, quasi una celebrazione estiva del gioco e del calcio. Paola Barale interpreta una sorta di “calciatrice”, mentre l’animatore (nonché storico scaldapubblico) Damiano Gagliani veste i panni dell’arbitro.
Le puntate respirano un’atmosfera diversa dal preserale: tabelloni a tema sportivo, ritmo più ampio, scenografia rivista e una conduzione di Mike più distesa, adatta alla stagione e al sabato sera. La Ruota Mundial è uno degli esperimenti più particolari della storia del quiz, perché riesce ad unirlo a un evento globale senza snaturarlo.
Messi insieme, La Ruota d’Oro e La Ruota Mundial mostrano un cambio di percezione molto chiaro: la Ruota da quel momento non è stato più solo un quiz preserale, ma un brand capace di generare eventi, serate tematiche, pubblico trasversale.
La stagione 1993/94, con i suoi ascolti forti e la sua solidità, crea la base perfetta per questo salto. Ma è nel 1994, con le otto prime serate complessive, che il programma dimostra davvero la sua versatilità.
Oggi, nel pieno della nuova ondata di entusiasmo intorno al format pronto al ritorno in prima serata con La ruota dei campioni, è facile rileggere quell’anno come un’anticipazione di ciò che sarebbe arrivato oltre trent’anni dopo: la Ruota capace di diventare show, appuntamento, rito. Il gioco che, quando vuole, sa prendersi la prima serata senza perdere la sua identità.
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