

Dal debutto nel 2000 al format ibrido di oggi: il reality che ha cambiato la TV italiana compie 25 anni.
Anno 2000. In un’Italia televisiva che viveva ancora di quiz, fiction e varietà classici, arriva su Canale 5 un format pronto a ribaltare le regole del gioco: il Grande Fratello. Niente star, niente copioni, solo gente comune – i famosi NIP (Not Important Person) – chiusa in una casa piena di telecamere accese giorno e notte. L’esperimento era tanto semplice quanto esplosivo: trasformare la vita quotidiana in uno spettacolo nazionale.
Il nome stesso, preso in prestito dal Grande Fratello di George Orwell in 1984, non era un dettaglio: subito ha acceso discussioni e polemiche. Da un lato, quel titolo dava al programma un’aura “alta”, quasi intellettuale, spingendo sociologi e giornalisti a parlare di voyeurismo e società della sorveglianza. Dall’altro, la realtà era ben più pop: un intrattenimento fatto di amori, litigi, strategie e confessionali, con la tensione costante tra “esperimento sociale” e “trash televisivo”.
Ed è proprio questa ambiguità ad aver reso il reality un caso unico: amato, odiato, discusso, ma mai ignorato. In 25 anni, il Grande Fratello è diventato un vero e proprio termometro dell’Italia, riflettendo mode, paure, sogni e contraddizioni del pubblico. Da fenomeno sociologico a simbolo del trash, il programma ha seguito (e spesso anticipato) l’evoluzione della nostra televisione e del nostro modo di guardarla.
L’età dell’oro (2000-2006) – Dall’esperimento alla mania nazionale
Il debutto: da “mezzo flop” a evento che fermò l’Italia (GF1, 2000)
Il 14 settembre 2000 le telecamere del Grande Fratello si accesero per la prima volta e… la partenza non fu col botto. Poco più di 5,4 milioni di spettatori e il 24,7% di share: un risultato considerato tiepido per un lancio così atteso su Canale 5. In molti parlarono di “mezzo flop”. Ma bastarono poche settimane per cambiare completamente le carte in tavola. Le dinamiche di dieci sconosciuti chiusi in una casa senza contatti con l’esterno iniziarono a incuriosire, poi a coinvolgere, infine a ipnotizzare milioni di italiani. Il racconto di amicizie, litigi e amori trasformò la vita quotidiana in fiction vera. La finale del 21 dicembre 2000 fu un autentico fenomeno nazionale: oltre 16 milioni di telespettatori e quasi il 60% di share, numeri da finale dei Mondiali o da Sanremo dei tempi d’oro.
L’effetto Taricone e la nascita del “gieffino”
Il boom della prima edizione non fu solo questione di format, ma anche di facce. Cristina Plevani vinse, incarnando la ragazza normale in cui molti potevano specchiarsi. Ma a fare la storia fu Pietro Taricone, “O’ Guerriero”. Carismatico, diretto, fisico scolpito e lingua tagliente: Taricone diventò il primo vero eroe del reality. La sua relazione con Cristina, consumata davanti alle telecamere, inaugurò il filone delle “storie d’amore da reality” che ancora oggi regge buona parte della narrazione del programma.
Pietro dimostrò che un perfetto sconosciuto poteva trasformarsi in celebrità nazionale in pochi mesi. La sua tragica scomparsa nel 2010 rese il suo mito ancora più forte, al punto che Mediaset sospese persino le repliche del GF per lutto. Altri concorrenti come Marina La Rosa, la “gatta morta”, e Rocco Casalino, destinato a un futuro in politica, contribuirono a dimostrare quanto potente potesse essere quella vetrina. Era nato il concetto di “gieffino”.
Consolidamento e la simbiosi con la Gialappa’s (GF2–GF6)
Dopo il boom iniziale, il Grande Fratello si confermò come rito televisivo. La seconda edizione, slittata per via dell’11 settembre, esordì con quasi 8 milioni di spettatori: un segnale che il reality era già entrato nelle abitudini del pubblico.
A rafforzare il fenomeno ci pensò Mai Dire Grande Fratello, la versione satirica firmata Gialappa’s Band su Italia 1. Una mossa geniale: chi snobbava il reality come “televisione bassa” poteva ridere delle sue dinamiche attraverso la lente dell’ironia, finendo comunque per restare incollato alla vicenda. Il gioco serio e la sua parodia si alimentarono a vicenda, trasformando i concorrenti in maschere della commedia dell’arte 2.0. Basti pensare a Filippo Nardi (GF2) e al suo “Dove sono le mie sigarette?“, o a Milo Coretti (GF7), entrambi immortalati nei tormentoni televisivi dell’epoca. Nel frattempo, il GF continuava a sfornare volti destinati a rimanere nel mondo dello spettacolo: Flavio Montrucchio (GF2), oggi conduttore affermato, ed Eleonora Daniele, oggi volto Rai. In quegli anni, il reality non era solo un programma, ma un pezzo di costume nazionale.
La lunga era di mezzo (2007-2015) – Stanchezza e ricerca di rilevanza
Dopo il boom dei primi anni, il Grande Fratello cominciò lentamente a perdere la sua aura da “evento nazionale”. Rimaneva un appuntamento forte di Canale 5, certo, ma i numeri iniziarono a dire altro: le prime puntate che un tempo sfioravano 8 o 9 milioni di spettatori iniziarono a stabilizzarsi tra i 5 e i 6 milioni, fino a calare ulteriormente nelle edizioni 13 e 14, ferme su una media di 3-5 milioni. Anche le finali, un tempo appuntamenti capaci di fermare il Paese, iniziarono a spegnersi: quella della settima edizione segnò la media più bassa di sempre fino a quel momento, segnale evidente che il fascino dell’”esperimento sociale” stava svanendo. Il GF era ancora popolare, ma aveva perso il suo carattere travolgente.
Il cambio di faccia dei concorrenti
Il calo di interesse aveva una ragione precisa: erano cambiati i concorrenti. Nei primi anni entravano in casa persone comuni, viste davvero come “vicini di casa” finiti per caso in tv. Col tempo, però, il programma si trasformò in un vero e proprio casting a cielo aperto. Dentro non finivano più cassieri, studenti o baristi, ma aspiranti attori, modelle, volti già pronti per copertine e ospitate. Se all’inizio il pubblico guardava il GF per spiare la vita reale, ora aveva davanti ragazzi e ragazze che spesso replicavano litigi e love story già visti mille volte. L’autenticità, il vero marchio di fabbrica del format, iniziava a sgretolarsi. Personaggi come Filippo Bisciglia (poi diventato conduttore di Temptation Island) o Francesca Cipriani (futura icona del trash televisivo) dimostrarono chiaramente come il GF fosse diventato una passerella verso lo showbiz. Funzionava ancora, ma con un effetto collaterale: la magia originaria si era persa.
La stagnazione e la fine di un ciclo
Questa fase coincise quasi interamente con il lungo regno di Alessia Marcuzzi, al timone per otto edizioni di fila. La sua presenza garantì continuità e uno stile rassicurante, ma fu anche associata a un periodo di stallo creativo. Le dinamiche erano prevedibili, i concorrenti sempre più consapevoli del “copione da reality”, e il pubblico cominciava ad accusare una certa noia. Non a caso, dopo la quattordicesima edizione del 2015, arrivò una pausa lunga quasi due anni: una sospensione che non fu solo una questione di palinsesto, ma la presa d’atto che il GF “classico” con soli NIP era arrivato a fine corsa.
La svolta VIP: il reality si rifà il look
A Mediaset capirono che era tempo di cambiare marcia. Così nel 2016 nacque lo spin-off che avrebbe salvato il marchio: il Grande Fratello VIP. A condurre la prima edizione fu Ilary Blasi, chiamata a traghettare il format verso una nuova fase. Stavolta niente più “persone comuni”: dentro la casa entravano volti famosi o semi-famosi, pronti a mostrare il lato nascosto della propria vita.
La scommessa fu vinta: il pubblico si divertì a vedere le celebrità alle prese con la convivenza forzata, senza filtri e senza protezioni da copertina. La prima edizione regalò momenti cult, dalla Valeria Marini diva assoluta fino al caso Pamela Prati, passata alla storia con il suo urlo disperato: “Chiamatemi un taxi!”. Fu il colpo di reni che riportò il GF al centro del dibattito televisivo e popolare.
Signorini prende il comando: l’era delle maratone
Nel 2020 ci fu un’altra svolta: Alfonso Signorini passò da opinionista a conduttore. La sua impronta fu subito riconoscibile: edizioni infinite (arrivate anche a 197 giorni di programmazione!) e un’impronta più personale, quasi da salotto gossip, ma a reti unificate. Con lui il programma si trasformò ancora: nel 2023-2024 fu cancellata la distinzione tra VIP e NIP, mescolando nel cast persone comuni e personaggi già noti. L’idea era semplice: unire la riconoscibilità dei volti celebri alla freschezza dei concorrenti “non famosi”. Una formula che ha trovato il suo simbolo nella vittoria di Perla Vatiero (2024), uscita da Temptation Island ma non ancora “star” affermata. In lei si riflette il nuovo DNA del GF: metà trampolino mediatico, metà esperimento sociale.
Gli ascolti e il paradosso del presente
E qui arriva il bello: i numeri del GF oggi raccontano una doppia verità. Da un lato, gli esordi sono sempre più bassi: il debutto del 2024-2025 ha segnato il record negativo di sempre, con appena 2,51 milioni di spettatori. Numeri impensabili nei primi anni Duemila. Dall’altro, però, il reality continua a resistere con lo share, spesso attestandosi sul 20-24% e vincendo la serata. Il segreto? Non è più solo la puntata del prime time a contare.
Il Grande Fratello è diventato un ecosistema: social sempre in fermento, clip virali, dirette streaming 24/7 e dibattiti infiniti tra Twitter, Instagram e siti di news. Mediaset stima che il consumo digitale valga un +12,5% sugli ascolti tradizionali, segno che oggi il GF si misura soprattutto sulla sua capacità di tenere viva la conversazione. Più che un programma, è una macchina da contenuti che sforna engagement quotidiano.
Gli scandali che hanno definito il programma
Se il Grande Fratello è arrivato a spegnere 25 candeline, lo deve anche alle polemiche. Perché, nel bene o nel male, gli scandali hanno spesso fatto più rumore delle stesse dinamiche di gioco. Ogni edizione ha avuto il suo “caso”, e rileggerli oggi significa ripercorrere anche l’evoluzione delle regole non scritte di ciò che può (e non può) andare in onda su una TV generalista.
La bestemmia: la linea rossa
In Italia, la bestemmia è sempre stata un tabù assoluto, e il GF lo ha imparato subito. Basta una frase di troppo, magari detta in un momento di rabbia, e scatta la squalifica. È successo più volte e a concorrenti diversi: da Marco Predolin al GF VIP 2, a Denis Dosio e persino a Paolo Brosio nel GF VIP 5. Memorabile l’undicesima edizione del GF NIP, quando ben tre concorrenti vennero espulsi in blocco per lo stesso motivo: un record che costrinse la produzione a ribadire la sua “tolleranza zero”. Più che regolamento, una questione culturale: per non urtare la sensibilità del pubblico cattolico, la bestemmia resta il peccato imperdonabile del reality.
Aggressioni, bullismo e parole proibite
Non solo bestemmie: altri episodi hanno segnato la storia nera del GF. Nel 2018, durante il GF 15, Bayé Dame fu cacciato in diretta per aver aggredito verbalmente la concorrente Aida Nizar: l’episodio fu bollato come “bullismo” da Barbara D’Urso, che guidava allora la trasmissione.
Negli anni più recenti, invece, è stato il linguaggio a creare più problemi che i comportamenti. Salvo Veneziano fu eliminato per frasi sessiste e violente; Fausto Leali perse il posto per l’uso di un termine razzista; e la giornalista Alda D’Eusanio venne espulsa non solo per una parola inaccettabile, ma anche per dichiarazioni pesanti verso persone esterne al gioco. Con i social che amplificano ogni clip in tempo reale, la produzione è stata costretta a reagire velocemente: le squalifiche non sono più solo punizioni, ma veri e propri atti di “damage control” per proteggere il brand e gli sponsor.
Fandom tossici e televoto sotto accusa
Negli ultimi anni le polemiche si sono spostate anche sul televoto. Alcune inchieste – tra cui quelle di Striscia la Notizia – hanno sollevato dubbi sulla sua regolarità, parlando di veri e propri “fandom tossici”. Gruppi organizzati di fan avrebbero usato email false, sistemi di voto automatizzati o raccolte fondi per comprare pacchetti di voti e spingere i loro beniamini verso la vittoria. Una dinamica che rischia di minare la credibilità del reality: se il televoto non è percepito come trasparente, l’intero meccanismo del programma perde forza agli occhi del pubblico.
“TV spazzatura” o specchio della società?
Infine, non mancano le critiche storiche e strutturali. Da anni associazioni come il Moige assegnano al GF il “Bidoncino del trash”, accusandolo di spettacolarizzare la volgarità e di proporre un modello diseducativo, soprattutto per i minori. C’è chi lo considera un semplice male necessario della TV commerciale, e chi lo difende come specchio, anche deformante, dei tempi che viviamo. In ogni caso, la contrapposizione è diventata parte integrante del suo DNA: amato e odiato, il Grande Fratello è rimasto al centro del dibattito perché capace di accendere passioni e polemiche come pochi altri programmi.
Analisi dei dati – Un quarto di secolo di ascolti
Se vuoi capire davvero come il Grande Fratello ha dialogato con l’Italia in questi 25 anni, basta guardare i numeri. Le curve di ascolto raccontano più di mille analisi: un’ascesa vertiginosa nei primi anni, una lenta discesa nella lunga era di mezzo, e infine un assestamento che riflette non solo il destino del reality, ma quello della TV generalista in generale.
Questa tabella mostra i dati di ascolto della prima puntata di ogni edizione del Grande Fratello, un indicatore chiave dell’attesa e dell’interesse del pubblico prima dell’inizio di ogni stagione.
| Edizione | Anno | Conduttore/i | Telespettatori | Share (%) |
| GF 1 | 2000 | Daria Bignardi | 5.452.000 | 24,78% |
| GF 2 | 2001 | Daria Bignardi | 7.911.000 | 33,04% |
| GF 3 | 2003 | Barbara D’Urso | 8.487.000 | 35,00% |
| GF 4 | 2004 | Barbara D’Urso | 9.349.000 | 38,62% |
| GF 5 | 2004 | Barbara D’Urso | 6.886.000 | 34,13% |
| GF 6 | 2006 | Alessia Marcuzzi | 7.633.000 | 36,76% |
| GF 7 | 2007 | Alessia Marcuzzi | 6.481.000 | 30,82% |
| GF 8 | 2008 | Alessia Marcuzzi | 5.616.000 | 27,72% |
| GF 9 | 2009 | Alessia Marcuzzi | 5.674.000 | 26,51% |
| GF 10 | 2009 | Alessia Marcuzzi | 6.047.000 | 30,87% |
| GF 11 | 2010 | Alessia Marcuzzi | 5.906.000 | 27,06% |
| GF 12 | 2011 | Alessia Marcuzzi | 5.264.000 | 24,94% |
| GF 13 | 2014 | Alessia Marcuzzi | 5.440.000 | 24,64% |
| GF 14 | 2015 | Alessia Marcuzzi | 3.428.000 | 19,21% |
| GF VIP 1 | 2016 | Ilary Blasi | 3.844.000 | 21,60% |
| GF VIP 2 | 2017 | Ilary Blasi | 4.490.000 | 24.53% |
| GF 15 | 2018 | Barbara D’Urso | 3.598.000 | 22,60% |
| GF VIP 3 | 2018 | Ilary Blasi | 3.341.000 | 20.95% |
| GF 16 | 2019 | Barbara D’Urso | 3.405.000 | 19,34% |
| GF VIP 4 | 2020 | Alfonso Signorini | 3.405.000 | 20,15% |
| GF VIP 5 | 2020 | Alfonso Signorini | 2.833.000 | 18,99% |
| GF VIP 6 | 2021 | Alfonso Signorini | 2.860.000 | 20,70% |
| GF VIP 7 | 2022 | Alfonso Signorini | 2.636.000 | 21,73% |
| GF 17 (NIP/VIP) | 2023 | Alfonso Signorini | 2.994.000 | 23,01% |
| GF 18 (NIP/VIP) | 2024 | Alfonso Signorini | 2.510.000 | 21,28% |
La tabella racconta una storia chiara: dopo l’exploit della prima edizione, il Grande Fratello vola altissimo con la quarta stagione (oltre 9,3 milioni di spettatori!), ma da lì inizia una lenta discesa. Le edizioni 14 e 16 fanno segnare il vero tonfo, scendendo sotto i 4 milioni e il 20% di share. E le ultime stagioni? Pur difendendosi bene sul fronte share – complice una concorrenza serale meno aggressiva – hanno toccato i minimi storici in termini di spettatori assoluti, segno che il programma non ha più la forza d’impatto delle origini nel creare l’attesa dell’evento.
Ascolti delle finali dal 2000 al 2025
Questa tabella riporta i dati di ascolto delle finali, misurando la capacità del programma di mantenere e accrescere il proprio pubblico nel corso di una stagione.
| Edizione | Anno | Vincitore/trice | Telespettatori | Share (%) |
| GF 1 | 2000 | Cristina Plevani | 16.019.000 | 59,97% |
| GF 2 | 2001 | Flavio Montrucchio | 10.990.000 | 44.18% |
| GF 3 | 2003 | Floriana Secondi | 10.694.000 | 45.11% |
| GF 4 | 2004 | Serena Garitta | 11.159.000 | 45.38% |
| GF 5 | 2004 | Jonathan Kashanian | 8.642.000 | 40.04% |
| GF 6 | 2006 | Augusto de Megni | 7.463.000 | 37.80% |
| GF 7 | 2007 | Milo Coretti | 5.951.000 | 31.13% |
| GF 8 | 2008 | Mario Ferretti | 6.258.000 | 28.80% |
| GF 9 | 2009 | Ferdi Berisa | 7.915.000 | 36.14% |
| GF 10 | 2010 | Mauro Marin | 7.460.000 | 34,47% |
| GF 11 | 2011 | Andrea Hirai Cocco | 6.622.000 | 32.79% |
| GF 12 | 2012 | Sabrina Mbarek | 3.926.000 | 20.02% |
| GF 13 | 2014 | Mirco Petrilli | 4.708.000 | 24,25% |
| GF 14 | 2015 | Federica Lepanto | 4.308.000 | 22.01% |
| GF VIP 1 | 2016 | Alessia Macari | 5.050.000 | 26.36% |
| GF VIP 2 | 2017 | Daniele Bossari | 5.569.000 | 30.92% |
| GF VIP 3 | 2018 | Walter Nudo | 3.446.000 | 21.90% |
| GF 15 | 2018 | Alberto Mezzetti | 3.797.000 | 23,60% |
| GF 16 | 2019 | Martina Nasoni | 3.301.000 | 22.22% |
| GF VIP 4 | 2020 | Paola di Benedetto | 4.544.000 | 23.17% |
| GF VIP 5 | 2021 | Tommaso Zorzi | 4.300.000 | 25,40% |
| GF VIP 6 | 2022 | Jessica Selassié | 3.659.000 | 26,10% |
| GF VIP 7 | 2023 | Nikita Pelizon | 2.871.000 | 24,00% |
| GF 17 (NIP/VIP) | 2024 | Perla Vatiero | 3.039.000 | 23,90% |
| GF 18 (NIP/VIP) | 2025 | Jessica Morlacchi | 2.690.000 | 22,00% |
Il confronto tra le due tabelle parla chiaro. All’inizio il salto tra prima puntata e finale era clamoroso: basti pensare al GF1, partito con 5,4 milioni e chiuso con 16 milioni di spettatori, un’escalation che trasformava il reality in un vero evento nazionale capace di catalizzare l’attenzione settimana dopo settimana. Oggi lo scenario è molto diverso: il gap si è ridotto drasticamente. Le finali, pur mantenendo buoni numeri, non registrano più crescite esplosive, ma piuttosto confermano la fedeltà di un pubblico che c’è dall’inizio alla fine. In pratica, il Grande Fratello non è più il “fenomeno di massa” di un tempo: si è trasformato in un programma di culto seguito da una nicchia affezionata.
L’albo d’oro – Un’antologia dei vincitori
La vittoria al Grande Fratello ha rappresentato per molti un momento di svolta, anche se con esiti molto diversi. L’elenco completo dei vincitori traccia una mappa della storia del programma, riflettendo i cambiamenti nel format e, forse, nel gusto del pubblico.
Elenco Completo dei Vincitori (2000-2024)
| Anno | Edizione | Vincitore/trice | Tipo Edizione |
| 2000 | Grande Fratello 1 | Cristina Plevani | NIP |
| 2001 | Grande Fratello 2 | Flavio Montrucchio | NIP |
| 2003 | Grande Fratello 3 | Floriana Secondi | NIP |
| 2004 | Grande Fratello 4 | Serena Garitta | NIP |
| 2004 | Grande Fratello 5 | Jonathan Kashanian | NIP |
| 2006 | Grande Fratello 6 | Augusto De Megni | NIP |
| 2007 | Grande Fratello 7 | Milo Coretti | NIP |
| 2008 | Grande Fratello 8 | Mario Ferretti | NIP |
| 2009 | Grande Fratello 9 | Ferdi Berisa | NIP |
| 2010 | Grande Fratello 10 | Mauro Marin | NIP |
| 2011 | Grande Fratello 11 | Andrea Hirai Cocco | NIP |
| 2012 | Grande Fratello 12 | Sabrina Mbarek | NIP |
| 2014 | Grande Fratello 13 | Mirco Petrilli | NIP |
| 2015 | Grande Fratello 14 | Federica Lepanto | NIP |
| 2016 | Grande Fratello VIP 1 | Alessia Macari | VIP |
| 2017 | Grande Fratello VIP 2 | Daniele Bossari | VIP |
| 2018 | Grande Fratello 15 | Alberto Mezzetti | NIP |
| 2018 | Grande Fratello VIP 3 | Walter Nudo | VIP |
| 2019 | Grande Fratello 16 | Martina Nasoni | NIP |
| 2020 | Grande Fratello VIP 4 | Paola Di Benedetto | VIP |
| 2021 | Grande Fratello VIP 5 | Tommaso Zorzi | VIP |
| 2022 | Grande Fratello VIP 6 | Jessica Hailé Selassié | VIP |
| 2023 | Grande Fratello VIP 7 | Nikita Pelizon | VIP |
| 2024 | Grande Fratello 17 | Perla Vatiero | Misto NIP/VIP |
| 2025 | Grande Fratello 18 | Jessica Morlacchi | Misto NIP/VIP |
Le carriere dei vincitori del Grande Fratello dopo l’uscita dalla casa hanno preso strade molto diverse, quasi come se la vittoria fosse solo l’inizio di una nuova roulette. Solo pochi hanno saputo trasformare quel trionfo in una carriera solida nello spettacolo. Flavio Montrucchio (GF2), ad esempio, oggi è un conduttore affermato e volto di punta Mediaset. Serena Garitta (GF4) è diventata presenza fissa nei programmi della stessa rete, mentre Jonathan Kashanian (GF5) ha trovato una sua dimensione stabile nel piccolo schermo.
Per altri, invece, il percorso è stato differente. C’è chi ha scelto di usare la popolarità per scopi sociali, come Ferdi Berisa (GF9), che con il montepremi ha fondato l’associazione Casa Elim per aiutare chi è in difficoltà. Oppure chi, dopo un lampo di notorietà, ha preferito tornare a una vita lontana dai riflettori, come Sabrina Mbarek (GF12), che ha proseguito gli studi, o Mauro Marin (GF10), che ha ripreso la sua professione. Insomma: il GF ti offre un’enorme visibilità, ma vincere non significa automaticamente garantirsi un posto fisso sotto i riflettori.
Il Grande Fratello, 25 anni dopo
A 25 anni dal suo debutto, il Grande Fratello non è più lo tsunami televisivo che travolse l’Italia nel 2000, ma resta un pilastro del nostro immaginario pop. La sua parabola – da esperimento sociologico a macchina di intrattenimento multipiattaforma – racconta non solo l’evoluzione della TV, ma anche quella della società che lo ha seguito, criticato e, in fondo, sempre guardato.
Il suo impatto culturale è innegabile: ha portato il reality in Italia, cambiando per sempre il linguaggio televisivo e il concetto stesso di celebrità. Non serviva più un talento artistico, bastava la propria personalità nuda e cruda sotto le telecamere. Da lì alla nascita della cultura degli influencer il passo è stato breve. Parole come “gieffino” o frasi come “fare il percorso” sono finite dritte nel vocabolario comune, a conferma della sua potenza pop.
Con gli anni, la facciata di “esperimento sociale” ha lasciato spazio a un vero e proprio copione scritto in sala di montaggio: gli autori non consegnano testi ai concorrenti, ma costruiscono a posteriori storie avvincenti, tra protagonisti, antagonisti e colpi di scena da soap. È questo mix di realtà e finzione ad aver garantito la sua longevità.
Oggi la sfida è enorme: restare rilevante in un’epoca dominata da streaming, social e soglie di attenzione ridotte all’osso. L’ultima mossa è stata ripulire un po’ l’immagine, riducendo il “trash” e puntando sulle storie personali.
Ma la vera domanda è: il GF saprà reinventarsi ancora per conquistare le nuove generazioni? La risposta è tutta da scrivere. Quel che è certo è che, nel bene e nel male, il Grande Fratello resta una delle saghe più importanti e controverse della TV italiana, un racconto lungo 25 anni su come abbiamo imparato a guardare e, soprattutto, a farci guardare.






