Eurovision 2026, rivoluzione nel voto: tutte le nuove regole spiegate bene
Eurovision 2026

L’EBU introduce un nuovo sistema di voto per riportare trasparenza, equilibrio e fiducia nel Contest: dalle regole sulle promozioni al ritorno delle giurie nelle semifinali, fino ai controlli anti-frode.

Dopo l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest incappato nel buco nero delle polemiche sul sistema di voto, l’EBU ha deciso di metterci mano per l’edizione 2026. Parliamoci chiaro: non si tratta di un ritocco di facciata, questa è una revisione vera, costruita ascoltando i broadcaster europei, consultando un esperto esterno e analizzando cosa non ha funzionato nel 2025. L’idea alla base è una: riportare fiducia, equilibrio e trasparenza in un meccanismo che ogni anno muove milioni di voti e – di conseguenza – discussioni.

Martin Green, direttore dell’Eurovision (nella foto sotto), lo ha detto senza giri di parole: il contest deve restare neutrale, libero da pressioni politiche e giochi di potere. L’Eurovision è un palco musicale, non uno spazio da sfruttare per interessi esterni. E per questo servono regole più chiare e controlli più stretti:

Quando vi ho scritto a maggio – dice Green in una lettera aperta – vi ho detto che avremmo trascorso l’estate esaminando le questioni sollevate dalle emittenti partecipanti e dai fan dopo il nostro concorso 2025. Negli ultimi mesi, è esattamente quello che abbiamo fatto. Vorrei condividere con voi come abbiamo mantenuto le promesse fatte, sulla base dei feedback dei nostri membri, ma anche delle vostre preoccupazioni e della vostra incrollabile fiducia in ciò che rappresenta l’Eurovision Song Contest.

martin green

Quali sono le novità del regolamento?

Promozione sì, ma niente campagne “spinte

Il primo punto su cui l’EBU interviene è la promozione dei cantanti in gara. Da un lato è normale che artisti e canzoni vengano spinti dai loro team, proprio come succede nel mondo della musica. Dall’altro però, negli ultimi anni, alcune campagne erano diventate troppo aggressive, soprattutto quando a finanziarle erano governi o istituzioni.

La nuova regola è semplice: niente promozioni sproporzionate, e soprattutto niente coinvolgimento con campagne gestite da terze parti che rischiano di influenzare il voto. Se un artista o un’emittente partecipa a iniziative di questo tipo, scattano le sanzioni.

Meno voti per ogni metodo: “votate, ma con criterio”

Dal 2026 cambia anche il limite massimo di voti che ogni fan può inviare. Si passa da 20 a 10 voti per ciascun metodo (online, SMS e telefono). L’obiettivo? Evitare che gli utenti possano gonfiare il televoto e allo stesso tempo spingere chi segue lo show a distribuire il proprio supporto tra più concorrenti. In parole povere: tifa pure come vuoi, ma senza falsare la classifica.

Più controlli e protezioni contro i voti sospetti

Sul lato tecnico, l’EBU lavorerà ancora più da vicino con i partner che gestiscono il televoto per potenziare i controlli contro frodi, voti coordinati e pattern sospetti. Tradotto: sistemi più intelligenti che riconoscono se un gruppo sta tentando di manipolare il televoto. L’obiettivo è che ogni risultato sia pulito, chiaro e credibile.

eurovision 2025

Le giurie

Si moltiplicano e tornano nelle semifinali

Grande ritorno: nelle semifinali ricompaiono le giurie professionali, assenti dal 2022. Da ora si torna al mix 50% pubblico e 50% giurati, esattamente come nella finalissima.

La differenza però è nei dettagli:

  • le giurie passano da 5 a 7 membri;
  • i profili professionali si ampliano: oltre a musicisti e produttori, arrivano giornalisti musicali, critici, insegnanti, coreografi, registi e figure creative (come in una giuria di qualità Sanremese, avete presente?);
  • ogni giuria dovrà avere almeno due giovani tra i 18 e i 25 anni, per rappresentare meglio il pubblico più fresco dell’Eurovision.

Altrettanto importante: ogni giurato dovrà firmare una dichiarazione che garantisce voto indipendente, zero accordi con gli altri membri e nessuna “anticipazione” sui social fino alla fine del contest.

E adesso?

Queste nuove regole sono già state approvate dal Reference Group, il gruppo che governa l’Eurovision. Dopo l’edizione 2026 verranno analizzate per capire se servono altri aggiustamenti. A inizio dicembre, l’Assemblea Generale dell’EBU discuterà se questa riforma basta a rispondere ai dubbi dei membri. Solo dopo si inizierà a mettere insieme la lista dei Paesi partecipanti, che verrà resa pubblica prima di Natale.

Il 70° Eurovision Song Contest si terrà alla Wiener Stadthalle di Vienna, ospitata dall’ORF, nelle tre classiche serate del 12, 14 e 16 maggio 2026. Un’edizione storica che parte già con un messaggio preciso: regole più forti, musica al centro, e un contest che vuole davvero essere “United by Music”.

stadthalle

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