

Era il 2001: il concorrente trionfò vincendo un milione di sterline. Ma i produttori si accorsero di qualcosa di strano legato… a colpi di tosse.
Chi vuol essere milionario è un format di grande successo, riproposto in queste settimane anche su Canale 5, nella versione “torneo”. Legato al game show, c’è anche uno scandalo avvenuto nel Regno Unito e che ha visto protagonista Charles Ingram.
Nel 2001, Ingram, un ex ufficiale dell’esercito britannico, partecipò al quiz, riuscendo a rispondere correttamente a una serie di domande, con una scalata che gli permise di guadagnare il premio finale: 1 milione di sterline. Tuttavia, ben presto emersero sospetti legati alla sua vittoria: le risposte corrette sembravano essere suggerite tramite colpi di tosse strategici da parte della moglie Diana e di un complice, Tecwen Whittock, presente nel pubblico.
Secondo quanto portato avanti dall’accusa, il trio avrebbe sviluppato un sistema di segnali sonori:
- Un colpo di tosse significava che la risposta era corretta.
- Nessun colpo di tosse o un colpo “diverso” indicava alternative sbagliate.
La registrazione della puntata andò in onda a settembre del 2001. Non chiese l’aiuto del pubblico e nemmeno approfittò della telefonata a casa. Tuttavia, alcuni membri della produzione notarono comportamenti insoliti: mentre Ingram rispondeva, dal pubblico arrivavano colpi di tosse “strategici”, apparentemente sincronizzati con le risposte corrette. Questo comportamento destò il sospetto della produzione, poiché la frequenza e la tempistica dei colpi di tosse erano anomale rispetto ad altre registrazioni del programma.
Dopo la registrazione dell’episodio, i produttori si riunirono per rivedere attentamente le registrazioni audio e video. L’analisi mostrò uno schema sorprendentemente regolare: Tecwen Whittock tossiva poco prima che Ingram scegliesse la risposta corretta. Diana Ingram, la moglie di Charles, tossiva in punti chiave, apparentemente per confermare o segnalare le risposte corrette. Gli investigatori notarono anche comportamenti del trio: sguardi sospetti, pause sincronizzate e una sorta di “linguaggio del corpo” che accompagnava i colpi di tosse.
A quel punto, i produttori del quiz contattarono la polizia britannica che iniziò un’indagine formale per frodi televisive e raccolse prove attraverso interviste ai testimoni del pubblico, analisi forense delle registrazioni audio e comparazione con episodi precedenti del programma per confermare la strana frequenza dei colpi di tosse. La chiave fu dimostrare che i colpi di tosse non erano casuali ma coordinati, e che senza questi segnali Ingram avrebbe avuto difficoltà a rispondere correttamente ad alcune domande difficili.
Dopo la raccolta delle prove, Charles Ingram, Diana Ingram e Tecwen Whittock furono formalmente incriminati per frode.
Durante il processo vennero riprodotte le registrazioni audio dei colpi di tosse e gli esperti forensi confermarono il modello coordinato dei segnali.
Testimoni, compresi membri della produzione, dichiararono di aver notato comportamenti strani e sospetti e, nonostante la difesa di Ingram che sosteneva di aver vinto grazie alla propria conoscenza, la giuria ritenne le prove schiaccianti.
Charles Ingram fu condannato a 18 mesi di reclusione per frode. Diana Ingram ricevette una pena minore e Whittock fu condannato a 12 mesi di prigione sospesa e multa.
La storia raccontata a teatro e in una miniserie tv
La vicenda generò dibattiti sui metodi di rilevamento delle frodi nei quiz televisivi e sulla pressione dei media sui concorrenti. La vicenda attirò enorme attenzione mediatica per la natura insolita del crimine e per la popolarità del programma.
Il caso ha ispirato il dramma teatrale Quiz, scritto da James Graham, andato in scena nel 2017. Lo spettacolo racconta in maniera fedele e ironica la vicenda di Ingram e del quiz, esplorando le pressioni mediatiche e il lato umano dei protagonisti.
Lo stesso spettacolo è stato poi adattato in una miniserie televisiva della BBC nel 2020, sempre intitolata Quiz, con Matthew Macfadyen nel ruolo di Charles Ingram. La serie è stata molto apprezzata per la capacità di combinare tensione, umorismo nero e fedeltà storica dei fatti accaduti.






