Ballando con le stelle: il confronto tra Italia ed estero nei meccanismi del format e nei ruoli del cast
ballando con le stelle

Come cambia Ballando con le stelle rispetto alla versione originale inglese (Strictly come dancing) e a quella statunitense (Dancing with the stars): dal tempo dedicato al ballo, ai giudizi e alla narrazione, passando per i ritmi della serata e altri dettagli, come i personaggi scelti al momento del casting. E un occhio alle altre versioni…

Assistere a una puntata di Ballando con le stelle su Rai1 e a una di Strictly come dancing su BBC One è come guardare due programmi diversi. Partiamo da questo presupposto per analizzare, ancora una volta, in vista della finale di stasera, quanto sia decisiva nell’industria televisiva la parola “adattamento”, sinonimo di “localizzazione”. Il format di base è condiviso, a cambiare sono tutti i meccanismi che lo muovono di puntata in puntata.

Quando nacque nel 2004 sulla BBC, il programma si proponeva di rivitalizzare l’antica tradizione del ballo da sala, un genere che nel Regno Unito aveva radici profonde grazie a Come Dancing (in onda dal 1950 al 1998). L’intuizione dei creatori Fenia Vardanis, Richard Hopkins e Karen Smith fu quella di introdurre una gara con coppie miste, formate da un professionista e da un amatoriale, spostando il focus dalla pura competizione sportiva alla narrazione pedagogica e umana dell’apprendimento.

Le prime edizioni di Ballando con le stelle, in particolare quella del 2005, guardavano a Strictly con più rigore rispetto alle puntate del presente, che si sono evolute in qualcosa di diverso: sebbene lo scheletro strutturale sia rimasto in fondo lo stesso (celebrità, maestri, giuria, televoto), il clima, la durata, la gestione del conflitto e le meccaniche di voto sono cambiate, virando verso il linguaggio del talk e del reality. In Italia Ballando è un’arena per il dibattito sociale (con tanto di riabilitazioni dei personaggi o polemiche), non è così in UK dove il campo da gioco è molto più neutro e il focus decisamente maggiore sullo spettacolo del ballo.

La differenza nei tempi

Nel Regno Unito, Strictly Come Dancing è vincolato ai rigidi slot del palinsesto di BBC One. Lo show principale del sabato ha una durata che arriva fino a 120 minuti, a seconda del numero di coppie in gara. Anche se ultimamente questa rigidità è venuta meno, con una puntata durata quasi due ore e mezza (145 minuti, nulla in confronto ai nostri 225 circa) con tanto di lamentele del pubblico.

Non c’è spazio per tempi morti con Strictly: il focus è quasi esclusivamente sulle performance di ballo e su brevi commenti della giuria. Inoltre, il format britannico prevede una separazione strutturale netta: lo show dei risultati (The Results Show) viene registrato subito dopo la diretta e trasmesso il giorno dopo, la domenica, creando un doppio appuntamento settimanale. In Italia la conclusione di Ballando va oltre l’1 di notte, spesso e volentieri senza fornire il risultato finale di una puntata eliminatoria, rimandandolo di una settimana.

Negli Stati Uniti, Dancing with the Stars (ABC/Disney+) ha tradizionalmente occupato slot di 90-120 minuti (inclusi gli spot pubblicitari). Qui la logica, nel caso della programmazione generalista, deve saper far convivere la rigidità degli slot orari (maggiore della BBC) e le logiche commerciali derivate dai break pubblicitari. Anche quando c’è stato il passaggio allo streaming su Disney+, la durata è rimasta contenuta, raramente superando le due ore.

Ballando con le stelle è una vera e propria maratona. Lunghi segmenti in cui i concorrenti discutono non della performance tecnica, ma delle loro vite personali, delle polemiche della settimana precedente o dei conflitti con la giuria. C’è poi l’opinione di Alberto Matano e quella dei tribuni del popolo. Tutto fa brodo, tant’è che su RaiPlay ciascuna performance di ballo occupa mediamente 2 minuti per coppia. Vanno poi aggiunti gli ospiti, i ballerini per una notte.

Il voto e le azioni della giuria

La spinta più forte a livello di localizzazione sta nella presenza, in Italia, del “tesoretto”: un bonus generato dalla performance del Ballerino per una notte che solitamente vale 50 punti. In una gara dove i giudici danno voti da 0 a 10, un bonus di 50 punti ha la capacità di ribaltare completamente la classifica (non ce ne voglia Alessandro Borghese). Può portare una coppia ultima in classifica (es. con 15 punti totali) e proiettarla al primo posto (65 punti), superando chi ha ottenuto cinque 10 dai giudici (50 punti). Il tesoretto serve a salvare i concorrenti che fanno show (spesso personaggi amati ma incapaci di ballare) o a creare polemica. È uno strumento di bilanciamento editoriale mascherato da regola di gioco.

Mentre l’eliminazione in Strictly è definitiva, Ballando mantiene i concorrenti eliminati in una sorta di limbo o purgatorio, spesso a bordo pista. Il “Ripescaggio” è una dinamica strutturale previsto dal regolamento. Questo permette alla produzione di costruire un vero e proprio arco narrativo, il famoso “percorso”, a discapito della purezza della gara. Il “Ripescaggio” lo si ritrova anche in Spagna, ma la maggior parte delle edizioni estere preferisce le eliminazioni secche al termine della puntata.

Nel Regno Unito, la giuria è composta prevalentemente da ex campioni di ballo o coreografi. La legittimità del giudice deriva dalla sua competenza tecnica. In Italia la giuria accoglie anche giudici non tecnici, i cui voti espressi sono a volte strumenti di provocazione (i famosi zero di Mariotto, per fare un esempio). Tra i termini più associabili a Ballando ci sono le “polemiche velenose”, i “duelli” e le “liti”. In Strictly le eventuali polemiche sono sempre emerse alla fine dello show e con indagini approfondite nel caso di condotte fuori dal protocollo.

Le palette alzate dai giudici esistono in Italia come in altre versioni estere e sono considerate un must.

Gli obiettivi diversi sono già nel casting

La produzione della versione statunitense Dancing with the stars in fase di casting tende a cercare personaggi in cerca di redenzione, che facciano dire al pubblico: “diamo loro una seconda chance”. Obiettivi diversi nel Regno Unito, dove invece si cercano personaggi familiari per un clima accogliente. In Italia il casting è misto.

Figure come Morgan o Teo Mammucari sono state scelte sapendo che non avrebbero accettato passivamente i giudizi, garantendo lunghi blocchi di discussione, utili anche a rimpolpare i talk daytime della Rai (La vita in diretta, Domenica in, La volta buona). In quest’edizione, per esempio, Barbara D’Urso avrebbe dovuto ricoprire questo ruolo, nella mente degli autori. Ai personaggi polemici vengono anteposti altri più tranquilli e, soprattutto, gli sportivi, in grado di richiamare un pubblico largo.

Un dato di fatto è che all’estero c’è molta più attenzione sullo spettacolo regalato dalle performance, anche con più budget evidentemente (numero di ballerini), che restano sempre attorno ai 2 minuti di esecuzione. Da noi l’attenzione è virata sulla discussione di ciò che è avvenuto dentro al Foro Italico e fuori dalla pista. A proposito di scenografie, se da noi impera il lampadario sul soffitto – ormai elemento fisso -, insieme alle tendine led e alle giurie laterali, la puntata annuale di Strictly in onda dalla The Blackpool Tower Ballroom è qualcosa di indescrivibile (il video parla da sé).

I maestri da un Paese all’altro

Un fenomeno interessante è la migrazione dei maestri. Ballerini come Giovanni Pernice e Pasquale La Rocca hanno avuto successo nelle edizioni estere (Strictly UK e DWTS Belgio/Irlanda rispettivamente) prima di tornare o arrivare in Italia. La differenza sta nel trattamento. In UK, il professionista è il custode della tecnica e il “protettore” della celebrità.

Nella nostra edizione, il maestro viene trascinato nella polemica durante la messa in onda. Il “Caso Madonia” (l’allontanamento del maestro Angelo Madonia per “problemi personali” e conflitti) dimostra come anche i professionisti siano soggetti alle dinamiche da reality di Ballando, dove il comportamento dietro le quinte pesa quanto la performance in pista.

Altre versione internazionali

Diamo uno sguardo rapido ad altre versioni internazionali di Strictly/Ballando.

  • Australia: la più recente edizione, la 22ª, è andata in onda a partire da giugno 2025 sul canale Seven. Giuria composta esclusivamente da professionisti del settore: Helen Richey, Mark Wilson, Craig Revel Horwood, Sharna Burgess. 12 coppie in gara ed eliminazioni per ciascuna puntata settimanale.
  • Brasile: la più recente edizione, la 22ª (titolo: Dança dos Famosos), è andata in onda a partire da agosto 2025 su Tv Globo. Giuria mista, composta anche da attrici o stilisti, a volte con giudici guest a rotazione. 16 coppie, prima in una fase a gruppi e poi dalla quarta puntata (su diciotto) con eliminazioni (anche più di una).
  • Finlandia: la più recente edizione, la 18ª (titolo: Tanssii tähtien kanssa), è andata in onda tra settembre e novembre 2025 su MTV3 (che non ha nulla a che vedere col canale musicale). Giuria di soli professionisti del ballo composta da Jukka Haapalainen, Jorma Uotinen, Helena Ahti-Hallberg. 12 le coppie con eliminazioni settimanali.
  • Francia: la più recente edizione, la 14ª (titolo: Dance avec les stars), è andata in onda tra febbraio e aprile 2025 su TF1. Giuria di soli professionisti tra ballerini e coreografi: Jean-Marc Généreux, Fauve Hautot, Mel Charlot, Chris Marques che giudicavano le 12 coppie in gara, eliminate di settimana in settimana. Qui esiste anche lo spin-off esclusivo in streaming Danse avec les stars d’internet dedicato a influencer e personalità web.
  • Germania: la più recente edizione, la 18ª (titolo: Let’s dance), è stata trasmessa da RTL tra febbraio e maggio 2025. Anche qui una giuria di professionisti (Jorge González, Motsi Mabuse, Gioacchino Llambi) a valutare le performance delle 14 coppie lungo il percorso, che prevedeva eliminazioni settimanali.

  • Irlanda: la più recente edizione, la 8ª (titolo: Dancing with the stars), è andata in onda su RTÉ One da gennaio 2025. Come i vicini inglesi, hanno adottato una giuria di professionisti: Brian Redmond, Loraine Barry (in uscita, al suo posto ci sarà Oti Mabuse), Arthur Gourounlian e Karen Byrne. 11 le coppie.
  • Spagna: la più recente edizione del reboot, la 3ª col nome Bailando con las estrellas su Telecinco, ha da poco concluso la sua corsa a novembre. Giuria mista, non solo composta da professionisti: Pelayo Díaz (stilista), Julia Gómez Cora, Blanca Li, Gorka Márquez, Inmaculada Casal (giornalista). Come in Italia, c’è il “Ripescaggio”, cui è stata dedicata una serata, e ci sono i ballerini ospiti di puntata. 13 le coppie.

In questo articolo
Programmi relativi
Ultime notizie su TV