

Amici, quest’anno, festeggia le sue 25 edizioni. Ecco come il programma di Maria De Filippi ha influenzato il mercato discografico
Amici, il talent show di Canale 5, che si appresta a tornare in onda con la fase iniziale della sua venticinquesima edizione, in questo quarto di secolo ha dimostrato di meritarsi il titolo di più influente e duraturo ecosistema per la creazione di carriere musicali nel panorama italiano, generando un flusso costante di successi discografici.
Amici, ormai, è diventato un vero e proprio sistema industriale che fonde produzione televisiva, promozione mediatica e management artistico. In questi 25 anni, il talent creato da Maria De Filippi e prodotto dalla sua società Fascino P.G.T., si è adattato alle evoluzioni del mercato e dei media.
La struttura del programma è nota anche a chi non è un assiduo telespettatore: la trasmissione, infatti, si divide in due fasi, la fase iniziale, con la scrematura degli allievi, e la fase serale, dove gli allievi, cantanti e ballerini, si esibiscono in uno show di prima serata sulla rete ammiraglia Mediaset. Questa struttura garantisce ai concorrenti un’esposizione mediatica prolungata e capillare e permette loro di creare una solida base di fan prima ancora della pubblicazione del primo progetto discografico (la sfida successiva, ovviamente, è quella di resistere nel tempo).
Amici, quindi, funge da epicentro di una filiera industriale, con gli artisti che, una volta emersi grazie al programma, firmano contratti con major discografiche e altre etichette e vengono spesso gestiti da agenzie di management di primo piano.
Si crea così un ciclo virtuoso: il successo commerciale degli artisti rafforza il brand Amici, che a sua volta attira talenti di maggior potenziale e un pubblico sempre più vasto, alimentando ulteriormente il motore commerciale. Questo modello minimizza i rischi per le case discografiche, che investono su talenti la cui popolarità è già stata testata e convalidata da mesi di esposizione televisiva, massimizzando le probabilità di successo.
Amici: dalla nicchia alla conquista del mainstream
La storia di Amici di Maria De Filippi è sostanzialmente divisa in due (forse anche in tre): il periodo iniziale in cui il talent show era un fenomeno quasi esclusivamente televisivo (con pochi successi discografici) e il periodo successivo dove il talent show ha conquistato le classifiche, contribuendo alla nascita di una lunga schiera di pop star, quest’ultimo, a sua volta, diviso in due fasi.
Le prime 7 edizioni (la prima edizione e la prima metà della seconda edizione si intitolavano Saranno Famosi) hanno sostanzialmente gettato le fondamenta del suo futuro dominio discografico.
Il primo vincitore, Dennis Fantina, ha rappresentato la prova di concetto di questo modello. Le vendite del suo album si sono attestate su circa 40.000 copie mentre la compilation del programma ha raggiunto la cifra di 350.000 copie, dimostrando la forza del brand. Il suo secondo album, invece, ha ottenuto un Disco d’Oro per 40.000 copie vendute, un risultato comunque significativo per un esordiente dell’epoca.
Una prima evoluzione è avvenuta con Antonino Spadaccino, vincitore della quarta edizione, con il suo singolo di debutto, Ce la farò, che è arrivato fino al terzo posto della classifica dei singoli, ottenendo un Disco d’Oro.
Ma è con Marco Carta, vincitore della settima edizione, che è avvenuta la vera svolta.
Amici: l’età dell’oro
Il vero punto di svolta, quindi, arrivò con Marco Carta, con la sua vittoria che segnò un salto di qualità in termini di successo e percezione. I suoi primi album, Ti rincontrerò e La forza mia hanno raggiunto entrambi le vette delle classifiche e sono stati certificati Disco di Platino.
L’evento che ha cambiato le regole del gioco, però, è stato sicuramente la sua vittoria al Festival di Sanremo 2009, con questo successo che ha infranto il muro di scetticismo che separava il mondo dei talent show, e Amici in particolare, dall’establishment musicale tradizionale italiano.
La vittoria di Carta a Sanremo, quindi, non è stata solo un trionfo personale ma ha inaugurato e codificato una strategia di carriera che sarebbe diventata un modello per le generazioni successive di artisti di Amici, con Sanremo che offriva la legittimazione critica e istituzionale che il solo talent non poteva ancora fornire.
Il periodo, quindi, che va dall’ottava alla quindicesima edizione è definibile come l’età dell’oro di Amici. In questo periodo, il talent show ha prodotto talenti che sono diventati, col tempo, pilastri della musica pop italiana, a partire da Alessandra Amoroso ed Emma, rispettivamente vincitrici dell’ottava e nona edizione.
Alessandra Amoroso ha avuto un impatto immediato e travolgente, con un triplo Disco di Platino per il suo EP d’esordio Stupida mentre il primo album Senza Nuvole ha raggiunto il quadruplo Platino. Ad oggi, la cantante pugliese ha quasi raggiunto le 3 milioni di copie vendute.
Emma ha seguito un percorso analogo, consolidando il potere del programma, con il suo EP d’esordio Oltre, certificato triplo Platino, e con gli album A me piace così, Sarò libera e Schiena, certificati multi-platino. Seguendo il modello inaugurato da Marco Carta (e anche da Valerio Scanu nel 2010), Emma ha vinto il Festival di Sanremo nel 2012 con Non è l’inferno.
Parlando di non vincitori, oltre al summenzionato Valerio Scanu (che ha avuto, però, una carriera discografica costellata da alti e bassi), è obbligatorio citare anche Annalisa ed Elodie che hanno dimostrato che il valore primario di Amici risiede nella sua forte piattaforma di esposizione più che nella vittoria finale. Pur non avendo vinto le rispettive edizioni, infatti, entrambe hanno costruito carriere di enorme successo, diventando figure centrali del pop italiano contemporaneo.
Annalisa, ad esempio, è diventata l’artista femminile più certificata del 2024, con oltre 50 dischi di platino. Elodie, invece, ne ha ottenuti oltre 40.
Questi percorsi evidenziano che mesi di esposizione televisiva sono un trampolino di lancio. La vittoria è un acceleratore ma anche la partecipazione stessa può garantire la costruzione di una fanbase e l’attenzione delle case discografiche.
Durante questo periodo florido, il programma ha anche dimostrato la sua capacità di diversificare la propria offerta musicale, andando oltre il pop tradizionale. La vittoria di Moreno, il primo rapper a trionfare nel talent, ad esempio, ha rappresentato un momento di svolta, sdoganando il genere rap presso il grande pubblico nazional-popolare.
Allo stesso modo, la vittoria dei The Kolors ha dimostrato che il format poteva lanciare con successo anche una band, che di recente ha ottenuto anche successo internazionale con il singolo Italodisco del 2023.
Amici: l’era dello streaming
Con l’affermarsi dello streaming come modalità predominante di fruizione musicale, le metriche del successo per gli artisti di Amici sono cambiate. Il periodo iniziato con la sedicesima edizione è caratterizzato da un duplice fenomeno: da un lato, la capacità del programma di generare singoli virali, dall’altro, una crescente difficoltà nel tradurre questa popolarità in vendite di album sostenute nel tempo.
Questa nuova era ha prodotto artisti in sintonia con le dinamiche digitali, capaci di dominare le piattaforme di streaming e i social media, come Riki, vincitore della categoria canto nel 2017, o Sangiovanni, vincitore della categoria canto nel 2021, emblema del successo nell’era di TikTok, con il singolo Malibu, certificato ben 7 volte Platino e diventando fenomeno virale.
Gli artisti di maggior successo di questa era sono sicuramente Irama, vincitore nel 2018, che ha costruito una carriera solida nel tempo, e Angelina Mango, vincitrice canto nel 2023, che ha avuto un’ascesa fulminea e un successo consacrato dalla vittoria a Sanremo nel 2024.
Amici: la sfida di oggi
Nonostante il grande successo dei singoli, i dati più recenti rivelano, però, una tendenza critica.
Le vendite degli EP dei concorrenti delle ultime due edizioni mostrano numeri significativamente inferiori rispetto al passato.
Questo dato suggerisce che, sebbene il programma sia ancora una macchina perfetta per generare hit virali, la conversione di questa popolarità in vendite di progetti discografici completi è diventata più ardua.
Storicamente, il programma ha costruito la sua forza sulla creazione di artisti da album ma l’attuale economia musicale, che premia il consumo frammentato di singoli brani e la viralità istantanea, ha creato una nuova dinamica, con il successo di un singolo che è ora spesso disaccoppiato dal successo di un album.
Amici è efficace nel generare l’hype necessario per lanciare una hit ma questa attenzione non si traduce più automaticamente in un legame duraturo che spinge all’acquisto di un intero progetto discografico.
La sfida di oggi, quindi, è quella di convertire l’attenzione generata da un singolo virale in una carriera sostenibile.



