Dove e quando andrà in onda Striscia la notizia? Tra le varie ipotesi ne manca una…

Nuove collocazioni su Canale 5, trasloco su Italia 1 (già stoppato): il futuro di Striscia la Notizia si fa sempre più incerto. Ma tra le varie ipotesi circolate in rete (senza conferma di Mediaset) ce n’è una che, secondo noi, gioverebbe a programma ed azienda…

Sul futuro di Striscia la Notizia, in queste ore, si sono spesi litri di inchiostro e consumate tastiere. In effetti, si sta parlando non di un programma qualsiasi per la tv italiana, ma di un appuntamento che per 40 anni ha occupato sempre la stessa fascia, quella dell’access prime time di Canale 5, facendoci pensare che fosse insostituibile.

Ma è bastato un giro di Ruota (quella della Fortuna) a cambiare tutto: e oggi, dopo le promesse avanzate nella presentazione dei palinsesti a luglio, e dopo le parole dei giorni scorsi di Jimmy Ghione che ne annunciava il ritorno a metà novembre, per il tg satirico di Antonio Ricci il futuro è davvero incerto.

I fatti, in breve

Il via alla girandola di commenti e analisi è stato dato da un articolo di Irene Natali su Mow Mag, secondo cui, dopo l’enorme successo de La Ruota della Fortuna nella fascia di Striscia, a Mediaset sarebbe giunte delle richieste di stopparne il ritorno in autunno.

Richieste che sarebbero giunte da alcune case di produzione com Endemol (che produce il Grande Fratello e la stessa Ruota) e Fascino (casa di tutti gli show di Maria De Filippi), ma anche da Publitalia, la concessionaria della pubblicità di Mediaset.

Da qui, il tentativo di spostare Striscia su Italia 1, alle 20:00 (come già fatto con l’altra creatura di Ricci, Paperissima Sprint, in onda però alle 14:00). Ma anche in questo caso sarebbe giunto un “no” deciso. Tutte situazioni da riportare al condizionale, dal momento che Mediaset non ha rilasciato alcun commento a riguardo. Solo Fascino, contattando Mow Mag, ha negato di essersi opposta al ritorno di Striscia, sottolineando i buoni rapporti tra Ricci e De Filippi.

Due ipotesi, entrambe difficili

Sui siti web e sugli account social che hanno ripreso questa notizia si sono analizzate due ipotesi, che contemplano la permanenza del programma su Canale 5, o in seconda serata o una volta a settimana, ma in prime time. In entrambi i casi, però, l’azzardo sarebbe troppo alto e, secondo noi, non converrebbe né a Mediaset né a Ricci.

Per andare in seconda serata, Striscia dovrebbe stravolgere il proprio formato. Per anni tra papere, rubriche ironiche come “I Nuovi Mostri” e la presenza di simpatici cagnolini in studio, si è cercato di avvicinare un pubblico il più vasto possibile, bambini inclusi. D’altra parte, le inchieste che il programma ha condotto (e che spesso sono state punto di partenza di alcune indagini da parte delle Forze dell’Ordine) hanno sempre cercato quella fetta di spettatori più vicini all’interesse per l’attualità più scottante.

Andare in onda alle 23:30 (o più tardi), costringerebbe il gruppo di Striscia a ripensare il format costruito in questi anni, andando a dare vita a un prodotto molto differente rispetto a quello che conosciamo. Discorso simile per la prima serata: Striscia ha un formato della durata di 60 minuti circa, siamo sicuri che allungarlo gioverebbe al ritmo del programma e alla qualità dei suoi contenuti? Ci viene in mente il caso di Quelli che il calcio, spostato dalla collocazione della domenica pomeriggio a quella del lunedì sera, con una chiusura nell’indifferenza per un titolo storico della Rai.

Quell’idea a cui si pensa poco

Eppure, una soluzione più semplice per salvare Striscia ci sarebbe. In queste ore in cui sono stati tirati in ballo Italia 1 e varie alternative su Canale 5, si è poco parlato di Rete 4. Negli ultimi anni la terza rete Mediaset si è specializzata nel racconto dell’attualità e sull’informazione, affidando le parti più leggere del palinsesto ai film del sabato sera o alle soap del mattino e della prima serata.

Striscia, e la sua formula consolidata, potrebbero in effetti incastrarsi molto bene all’interno delle due necessità di Rete 4, ovvero quella di fornire al proprio pubblico un’analisi dell’attualità alternativa, tramite servizi e inchieste che vadano a pungolare cosa non funziona, ma anche di alleggerire il palinsesto con una satira ed ironia più attenta al nostro quotidiano.

Resterebbe da pensare a dove posizionare Striscia su Rete 4: Ricci potrebbe ritrovare il suo access prime time (a scapito di 4 di sera), dando così alla programmazione della rete un momento di respiro dall’attualità stretta e lanciare con un titolo prestigioso la prima serata.

Una decisione che va oltre lo scoop

Potrebbe sembrare (e per certi versi lo è) una retrocessione, ma in un’ottica aziendale un riposizionamento di questo tipo darebbe all’azienda Mediaset la possibilità di gestire meglio le tre reti dando a ciascuna un taglio ancora più definito.

Con Striscia, Rete 4 guadagnerebbe una voce autorevole, già nota al pubblico e capace di usare un linguaggio versatile, tra l’inchiesta e lo sberleffo. Se La 7 lo fa egregiamente da anni con Propaganda Live, perché Rete 4 non dovrebbe avere un suo spazio satirico su cui puntare?

Ora, non resta che aspettare una decisione dai vertici. Decisione che inevitabilmente coinvolgerà anche Antonio Ricci, mai come in queste settimane al centro dell’attenzione mediatica. Senza dimenticare che in ballo ci sono 150 persone che, se fino a pochi mesi fa avevano la certezza di un posto di lavoro, ora strisciano loro malgrado tra l’incertezza e la fanta-televisione. E su questo non si deve ridere.

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