

Chi è Chiello che partecipa al Festival di Sanremo 2026? Scopri le canzoni più famose, la sua carriera e tutte le informazioni
Chiello, nome d’arte di Rocco Modello, è tra i 30 Big che prenderanno parte al Festival di Sanremo 2026. Per il cantautore e trapper lucano si tratta della prima partecipazione in carriera alla kermesse musicale.
Da semplice promessa della scena trap ed ex membro di un collettivo giudicato da molti controverso, Chiello è diventato un cantautore maturo, capace di incanalare il disagio generazionale in una forma d’arte che trascende i generi musicali.
Nato a Venosa, in Basilicata, Chiello ha intrapreso un viaggio artistico che lo ha portato dai confini della provincia del sud Italia ai palchi più prestigiosi italiani, incluso il Teatro Ariston di Sanremo (che ha già calcato come ospite) e i principali club della penisola. La sua carriera, come già anticipato, ha subito una metamorfosi radicale, evolvendosi verso un nuovo cantautorato che mescola l’estetica emo-rap con la tradizione melodica italiana, il glam rock e il jazz sperimentale.
L’era FSK Satellite: il Big Bang della trap lucana
Per comprendere la traiettoria solista di Chiello, è indispensabile parlare del fenomeno FSK Satellite. Il gruppo, formato da Chiello, Taxi B e Sapobully, con la produzione di Greg Willen, ha rappresentato un’anomalia nel sistema rap italiano. Provenienti dalla Basilicata, regione ai margini delle rotte dell’hip-hop (dominate storicamente dall’asse Milano-Roma-Napoli), gli FSK hanno imposto una narrazione “redneck” e iper-realista, cruda e priva di sovrastrutture morali.
L’album di debutto, FSK Trapshit (2019), e la successiva riedizione FSK Trapshit Revenge portarono un suono aggressivo, caratterizzato da bpm elevati, bassi distorti e testi che celebravano un nichilismo edonista legato al consumo di sostanze e alla vita di strada. In questo contesto, il ruolo di Chiello era già distinguibile: mentre Taxi B incarnava la furia punk e Sapobully, la tecnica trap ortodossa, Chiello offriva aperture melodiche malinconiche, suggerendo una sensibilità che faticava a rimanere confinata nei cliché del genere.
Il successo degli FSK fu culminato con l’album Padre, figlio e spirito (2020), che raggiunse la vetta delle classifiche. Tuttavia, dietro i numeri dello streaming e le certificazioni, in Chiello cresceva un senso di alienazione come ammesso da lui in alcune interviste. L’artista, infatti, descrisse quel periodo non come un trionfo, ma come una fonte di “nausea” fisica e spirituale. La vita eccessiva, la ripetitività dei temi e la rigidità della maschera “trapper” divennero, per lui, insostenibili.
La decisione di intraprendere una carriera solista, quindi, fu anche una necessità di sopravvivenza artistica. I suoi primi lavori da solista furono l’EP Non troverai un tesoro (2019) e il singolo Acqua salata.
La prima metamorfosi: Oceano Paradiso (2021)
Il 14 ottobre 2021, Chiello pubblicò l’album Oceano Paradiso che rappresentò una rottura netta con il passato. Abbandonate le ritmiche trap serrate, Chiello, affiancato da produttori come Shablo e nuovamente da Greg Willen (ma in veste rinnovata), esplorò sonorità che attingono all’it-pop, al rock psichedelico e al cantautorato indie.
L’album ottenne un successo immediato, debuttando alla terza posizione della classifica FIMI e ottenendo la certificazione di disco di Platino, anche grazie a canzoni come Quanto ti vorrei e Pietra di luna.
In questa fase, Chiello costruisce un’estetica precisa: quella del poeta maledetto contemporaneo. I testi sono intrisi di riferimenti astronomici, utilizzati come metafore per descrivere l’irraggiungibilità di ciò che si ama o la distanza che lo separa dalla normalità.
La caduta negli inferi: Mela Marcia (2023)
Se Oceano Paradiso rappresentò il sogno, Mela Marcia, pubblicato il 26 maggio 2023,, invece, fu il risveglio traumatico. L’album è attraversato da una profonda crisi depressiva, aggravata da problemi di dipendenza e relazioni fallimentari.
Commercialmente, l’album raggiunse la posizione numero 11 della classifica FIMI, un risultato inferiore rispetto al debutto, ma Mela Marcia fu un disco ostico, che rifiutò la facile orecchiabilità per privilegiare l’onestà.
Canzoni come Milano dannata, dove la città viene descritta come una prigione di solitudini e vizi, e Puoi fare meglio appaiono come confessioni a cuore aperto. Anche le produzioni si fecero più scure, claustrofobiche, riflettendo lo stato mentale dell’artista.
Il ponte collaborativo e la consacrazione
Nel periodo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2025, Chiello ha tessuto una rete di collaborazioni che lo hanno legittimato agli occhi di pubblici diversi, dal rap hardcore al pop mainstream.
Il 2024 ha visto Chiello protagonista di alcuni dei featuring più rilevanti dell’anno: Paradiso (con Mahmood e Tedua), inserita nell’album Nei letti degli altri di Mahmood, Ruggine (con Mace e Coez), che fa parte dell’album Māyā di Mace, e Non lo so (con Guè), inserito nell’album Tropico del Capricorno.
Scarabocchi (2025): l’album della maturità
L’11 aprile 2025 viene rilasciato Scarabocchi, il terzo album solista di Chiello. L’album debutta alla posizione numero 17 della classifica FIMI.
Il titolo Scarabocchi allude alla natura frammentaria e imperfetta dei pensieri umani. In un mondo che richiede perfezione, Chiello rivendica il diritto all’errore. L’album è descritto come il suo lavoro più “compiuto, intimo e sofferto”, un mosaico di emozioni che scava nel dolore invece di limitarsi a raccontarlo.
L’album si compone di 13 tracce che spaziano tra generi diversi. La produzione vede il coinvolgimento di Tommaso Ottomano, Matteo Novi, Fausto Cigarini e Michelangelo, garantendo un’alta qualità sonora che flirta con il prog-rock, lo swing e l’indie.
La critica ha accolto Scarabocchi come il lavoro della maturità di Chiello.
Sanremo 2025: il confronto con il mito
Un momento centrale del 2025 per Chiello è stata la sua partecipazione al 75° Festival di Sanremo. Pur non essendo in gara tra i Big, il cantautore è stato invitato per la serata delle cover, tenutasi nel giorno di San Valentino. L’artista ha affiancato Rose Villain (in gara) per un duetto che ha sfidato uno dei mostri sacri della musica italiana: Lucio Battisti.
La scelta di Fiori rosa, fiori di pesco non è stata casuale. La critica ha accostato spesso Chiello a Battisti per il suo timbro vocale particolare e la sua natura schiva. Portare questo brano all’Ariston significava accettare il confronto diretto con la storia. La performance ha diviso la critica, come spesso accade con le riletture di classici intoccabili.
La dimensione live: dai club ai teatri
La dimensione dal vivo è dove la narrativa di Chiello prende corpo, con i suoi concerti che diventano rituali collettivi di condivisione del dolore e dell’euforia.
Subito dopo l’uscita di Scarabocchi, Chiello ha intrapreso un tour nei club, accompagnato da una band completa formata da Fausto Cigarini (basso e violino), Matteo Pigoni (chitarra), Giulia Formica (batteria) e Francesco Bellani (tastiere). Questa formazione conferma la sua transizione verso un sound suonato e organico. Il tour ha toccato le principali città italiane nel maggio 2025.
I fan report su TicketOne descrivono l’esperienza come “carica di emozione”, con un Chiello disponibile al contatto fisico e al dialogo.
Trident Music ha già annunciato e messo in vendita i biglietti per il Chiello Club Tour 2026. Questo tour ripercorrerà i grandi club italiani nell’aprile 2026, suggerendo che il ciclo vitale di Scarabocchi sarà lungo o che nuova musica potrebbe essere in cantiere (oltre al nuovo singolo sanremese, ovviamente).
La fenomenologia del “sad boy” italiano
Chiello incarna l’archetipo del sad boy che ha dominato la cultura pop globale degli anni ’20, declinandolo, però, in chiave italiana. A differenza dei suoi omologhi americani (spesso legati all’emo-trap), Chiello recupera la tradizione del melodramma italiano.
Se il pubblico degli FSK era composto prevalentemente da adolescenti maschi attratti dall’energia distruttiva del collettivo, il pubblico del Chiello solista del 2025 è trasversale: include i fan della prima ora cresciuti con lui, ma anche un pubblico femminile significativo, e ascoltatori più adulti attratti dalla qualità del songwriting e dalle citazioni colte.




