

“Come schiantarsi in un muro, una totale perdita economica” le parole di Giulia Ottonello parlando del suo primo disco, prodotto da sola. lei vinse nel 2003, l’album uscì nel 2012. Altri anni e altra percezione verso i talent show.
“Uno su mille ce la fa” cantava Gianni Morandi negli anni Ottanta. Non saranno così pochi ma questo pezzo è spesso l’emblema di chi partecipa a un talent show musicale. Che sia X Factor, Amici, The Voice o qualsiasi altro format italiano o straniero, sono pochi coloro che davvero ce la fanno e riescono a scalare le classifiche o diventare un artista affermato. E non può che essere così. Vi immaginate una ventina di nuovi cantanti ogni tot mesi?
Una recente intervista di Giulia Ottonello su Fanpage ci ha anche ricordato come, nel corso degli anni, il punto di vista verso questo genere televisivo si sia modificato. A trionfare nei primi anni era sicuramente lo ‘snobismo’ da parte di alcune radio o giornalisti. Il cantante che trionfava veniva visto solo come un ‘prodott0’, come se non avesse un’anima, delle qualità o pregi tale da potergli permettere un percorso professionale meritato.
Giulia vinse come cantante nella seconda edizione del programma (in onda nel 2002/2003) e quelli furono gli anni con maggiori difficoltà per i concorrenti. Fu solo con la settima edizione che cambiarono le cose, grazie alla vittoria di Marco Carta che poi partecipò al Festival di Sanremo vincendo con “La forza mia”. Seguirono, negli anni, Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, Emma e molti altri.
Oggi Giulia Ottonello è riuscita ad affermarsi nel mondo dei musical ma ha confermato quanto le porte – a livello discografico – fosse chiuse, blindate, in quegli anni. Vinse nel 2003 ma solo parecchi anni dopo, riuscì a pubblicare un disco. Era il 2012 e uscì “I miei colori”. Non andò bene e lo racconta lei stessa, ammettendo quel flop che, magari, altri ex concorrenti negano o fingono di non ricordare.
“Il motivo principale per cui ho fatto questo disco è che nessuno me lo voleva far fare, avevo dei brani che erano lì e che nessuno si filava. A un certo punto, forse presa da un moto di rabbia, alla ricerca del mio riscatto, ho provato a produrmelo da sola”
Ma la pubblicazione fu un insuccesso assoluto descritto così:
“come schiantarsi in un muro, una totale perdita economica. Quell’album è costato tantissimo, avevo dei mezzi accordi per la distribuzione ma all’ultimo si sono tirati indietro. Mi sono trovata con un disco da migliaia di euro, frutto di collette anche importanti di vari familiari. Il disco è completamente suonato, con tanti artisti. Per quanto io sia orgogliosa di quel disco, mi sarebbe piaciuto farlo sentire di più, oltre ad avere un senso di colpa nei confronti delle persone che ci hanno lavorato”






