

Dalla prima edizione a oggi, X Factor ha scovato talenti musicali oggi conferme del panorama musicale italiano e internazionale. Ma non tutti hanno vinto il talent…
Questa sera X Factor 2025 chiude la sua corsa nella cornice di Piazza del Plebiscito a Napoli, riportando il talent alle dimensioni del concerto live, come avvenuto l’anno scorso marcando un’eccezionalità per il format internazionale. In gara Delia, eroCaddeo, PierC e Rob, ognuno guidato da un giudice diverso. E la cosa renderà la sfida ancora più avvincente.
Ma la finale di quest’anno arriva con un interrogativo inevitabile: cosa significa vincere X Factor oggi, dopo diciannove edizioni e una storia piena di trionfi, meteore, sorprese e casi che hanno cambiato la musica italiana? Prima di guardare la sfida di stasera, vale la pena alloa tirare una linea e ripassare tutti i vincitori che hanno costruito la mitologia del format in Italia.
Tutti i vincitori di X Factor Italia (2008–2024)
(tra parentesi il loro giudice-mentore)
2008 – Aram Quartet (Morgan)
2009 – Matteo Becucci (Morgan)
2009 – Marco Mengoni (Morgan)
2010 – Nathalie (Elio)
2011 – Francesca Michielin (Simona Ventura)
2012 – Chiara Galiazzo (Morgan)
2013 – Michele Bravi (Morgan)
2014 – Lorenzo Fragola (Fedez)
2015 – Giosada (Elio)
2016 – Soul System (Alvaro Soler)
2017 – Lorenzo Licitra (Mara Maionchi)
2018 – Anastasio (Mara Maionchi)
2019 – Sofia Tornambene (Sfera Ebbasta)
2020 – Casadilego (Hell Raton)
2021 – Baltimora (Hell Raton)
2022 – Santi Francesi (Rkomi)
2023 – Sarafine (Fedez)
2024 – Mimì Caruso (Manuel Agnelli)
Diciotto edizioni, diciotto storie completamente differenti. Eppure, in questo archivio ci sono almeno cinque linee narrative fondamentali che spiegano X Factor molto più della gara di una singola sera.
I cinque vincitori che hanno davvero cambiato X Factor
Marco Mengoni – il “big bang” del talent in Italia (2009)
Non è solo un vincitore: è la linea tra un prima e un dopo. Marco Mengoni ha dimostrato che X Factor (e più in generale i talent show) può produrre un artista vero, non solo un volto da talent. Da lì è cominciata una carriera che ha attraversa Sanremo (che ha vinto due volte e co-condotto in un’occasione), Eurovision, tour sold-out anche all’estero e una progressione artistica costante.
Francesca Michielin – il modello dell’artista evoluta (2011)
Giunta giovanissima ai provini, è uscita dal programma adulta. Michielin è delle pochissime vincitrici a trasformarsi in musicista completa: scrittura, collaborazioni, direzione artistica di progetti, rendendo il talent una fucina di talenti. Anche per lei ci sono state numerose soddisfazioni, tra tre Festival di Sanremo (a cui se ne deve aggiungere uno da direttrice d’Orchestra per Emma Marrone), una partecipazione all’Eurovision e un concerto sold-out all’Arena di Verona per festeggiare i suoi trent’anni. A Michielin va inoltre il merito di aver condotto X Factor undici anni dopo la sua vittoria, per due edizioni.
Soul System – la vittoria che ha scardinato la percezione (2016)
Un gruppo, per giunta funk-pop, passato da outsider a vincitori: i Soul System hanno dimostrato che X Factor può premiare identità già pronte, non solo “personaggi televisivi”. Per loro la popolarità non è stata dirompente come nei due casi precedenti, ma la loro costanza li rende ancora oggi artigiani della musica e non semplici produttori di hit.
Anastasio – il rapper che ha ribaltato il talent (2018)
Emblematica anche la vittoria di Anastasio, il primo -e ad oggi unico- rapper che ha vinto X Factor. Con la sua scrittura e identità ha infranto il tabù, allargando il perimetro del format. Dopo una partecipazione a Sanremo e una pausa per prendersi la laurea in Scienze Agrarie, è tornato alla musica.
Santi Francesi – la generazione indie-pop che entra nel prime time (2022)
Il duo era già arrivato con un progetto definito, usando X Factor come megafono. La loro vittoria segna il passaggio dal talent come “nascita” al talent come “acceleratore”. Un’idea che si fa sempre più forte anche nell’altro talent musicale italiano per eccellenza, Amici di Maria De Filippi: non basta solo il talento, ma serve un progetto da presentare e sui cui puntare. Nel 2024 partecipano a Sanremo con L’amore in bocca, uno dei loro brani più famosi.
Il nuovo corso di Sarafine e Mimì Caruso
Sarafine (2023)
Prima vincitrice-producer della storia del programma: elettronica, produzione, identità precisa. Rappresenta il punto più moderno mai raggiunto dal format.
Mimì Caruso (2024)
Cantautorato contemporaneo composto da una scrittura forte e da un’edizione curata. Con lei, X Factor ha provato a diventare un laboratorio musicale più credibile, mettendo sempre più da parte le dinamiche del reality.
I non vincitori di X Factor (che si sono rifatti dopo)
Non è necessario vincere un talent per affermarsi, lo sappiamo bene. E ad X Factor sono stati numerosi, in questi anni, i casi di artisti che hanno sfiorato la vittoria o che sono stati eliminati dal gioco molto presto ma a cui, oggi, facciamo fatica a pensare come dei “perdenti”.
Noemi, ad esempio, partecipò alla seconda edizione fermandosi alla semifinale. Ma già dal suo inedito di allora, Briciole, si capiva che la ragazza si sarebbe ancora fatta sentire, eccome. Un anno prima, al debutto del format in Italia, Giusy Ferreri entrò a programma già avviato: le bastarono poche puntate per conquistare il pubblico con la sua voce graffiante, come la definì la sua mentore Simona Ventura. E si classificò seconda, stesso posizionamento di Gaia Gozzi, ma nel 2016.
Leo Gassman, vincitore di Sanremo Giovani nel 2020, si fermò in quinta posizione a X Factor 2018; peggio fece Mahmood, una vera meteora per X Factor: entrato nella seconda puntata dell’edizione 2012, fu eliminato la settimana successiva. Assurdo, vero?
E no, non ci siamo dimenticati dei Måneskin: oggi la band è in pausa, ma il loro talento è riconosciuto a livello internazionale grazie alla vittoria all’Eurovision 2021 (preceduta da quella a Sanremo dello stesso anno). Nel 2017, però, non agguantarono la vittoria di X Factor, fermandosi al secondo posto.
E oggi, cosa c’è in gioco per X Factor?
Più che domandarsi chi vincerà X Factor 2025, bisogna chiedersi se il vincitore o vincitrice seguirà le orme dei “grandi”, o finirà in quella lunga lista di voci promesse e poi scomparse. Perché ogni finale di X Factor, anno dopo anno, diventa anche un referendum sulla natura stessa del programma.
X Factor negli ultimi anni ha funzionato bene come racconto televisivo e sfida musicale, un po’ meno nel lancio di artisti sul lungo periodo. E il pubblico lo sa. Il format nel corso del tempo si è modernizzato, così come ha fatto il linguaggio con cui è stato presentato, seguendo a braccetto la linea editoriale di Sky rivolta a un pubblico anche generalista, ma che non si accontenta.
Il talent ha quindi cambiato pelle diventando più raffinato, ma ha inevitabilmente sacrificato quell’anima puramente pop delle prime stagioni. Anche per questo, l’X Factor che serve oggi per sfondare dopo il programma non è più quello che serviva una volta.





