

Nel novembre 1999, Rai 1 fu protagonista di un abbaglio clamoroso, trasmettendo un film non adatto ai minori in pieno daytime.
In un periodo in cui il grande cinema è tornato protagonista nella prima serata della tv lineare (con la prima visione tv su Rai 1 della commedia di e con Paola Cortellesi, C’è ancora domani, grandissimo successo di critica e di pubblico non solo in Italia ma anche all’estero), parliamo, anzi ricordiamo un episodio particolare avvenuto nel 1999 e che coinvolse la prima rete di Stato.
Il controverso episodio in questione, all’epoca, fu ripreso anche da Striscia la Notizia con un servizio ad hoc. Il telegiornale di Antonio Ricci, d’altronde, si è sempre occupato delle polemiche riguardanti la Rai, nelle ultime edizioni, ad esempio, con la rubrica fissa di Pinuccio, Rai Scoglio 24.
Chiusa parentesi, era il 1999 e Rai 1, precisamente il 30 novembre di quell’anno, decise di inserire in palinsesto, nella fascia del daytime mattutino, alle ore 10, il film Taglia che scotta, un western a basso costo diretto da Jim Wynorski e prodotto nel 1995.
Avvenne, però, un clamoroso errore di classificazione del film.
La Rai, infatti, posizionò questo film in pieno daytime in quanto la pellicola era catalogata come “Film per tutti” nei nastri a disposizione di Viale Mazzini. Taglia che scotta, inoltre, non era mai stato distribuito nelle sale italiane e, per questo motivo, era privo anche del visto censura.
Il film, però, conteneva all’interno varie scene di nudo e di sesso. Nonostante le suddette scene di nudo non fossero integrali e anche le scene di sesso fossero, tutto sommato, soft, Taglia che scotta, inequivocabilmente, non era un film adatto a quella fascia oraria e ciò scatenò le proteste in tempo reale dei telespettatori di Rai 1.
Se fosse avvenuto oggi tutto ciò, con le forche caudine dei social, l’episodio avrebbe avuto una eco mediatica spropositata ma, fortunatamente per la Rai, all’epoca, al massimo si poteva protestare impugnando il telefono di casa…
La messa in onda di Taglia che scotta, quindi, alla luce delle vibranti proteste, venne interrotta brutalmente e il buco lasciato scoperto dal film improvvisamente stoppato venne coperto da un episodio del telefilm Thunder Alley, molto probabilmente scelto a caso.
Il danno, però, era fatto: la restante parte di Taglia che scotta, infatti, non presentava ulteriori scene inadatte al daytime e, quindi, a posteriori, la messa in onda poteva anche proseguire.
Però, come già accennato in precedenza, appare eloquente che in Rai nessuno avesse visto il film prima di trasmetterlo e quindi, per tagliare la testa al toro, fu interrotto di netto.





