

Spietato, lucidissimo e ancora attualissimo: Parenti serpenti è diventato un classico natalizio alternativo della TV italiana. Ecco tutti i passaggi in TV, gli ascolti e perché continua a tornare ogni anno.
C’è un tipo di film che a Natale non cerca di accompagnarti, ma di metterti alla prova. Non scalda l’atmosfera, non consola, non promette redenzioni. Semplicemente resta lì, come un parente di troppo seduto a tavola, pronto a ricordarti che le feste non sono mai solo quello che raccontiamo.
Parenti serpenti è esattamente questo. Un film che il tempo non ha addolcito e che la televisione italiana, invece di archiviare come “scomodo”, ha scelto di trasformare in una tradizione parallela del Natale. Meno dichiarata, meno festosa, ma incredibilmente resistente.
Parenti Serpenti, a oltre 30 anni dalla sua uscita, dimostra come un film crudele e lucidissimo sia riuscito a trovare una seconda vita televisiva, diventando negli anni un appuntamento fisso soprattutto fuori dalle reti generaliste principali.
La trama: quando il Natale diventa una resa dei conti
Siamo in un piccolo paese abruzzese. È Natale e Saverio e Trieste, due anziani coniugi, riuniscono figli e parenti sotto lo stesso tetto. L’atmosfera iniziale è quella tipica delle feste: canti, regali, tavola imbandita, vecchie abitudini che si ripetono.
Durante il pranzo, però, arriva la richiesta che cambia tutto. I due anziani dichiarano di non voler finire in una casa di riposo e chiedono ai figli di accoglierli, a turno, nelle loro case. Una richiesta semplice, detta con naturalezza, che agisce come un detonatore.
Da quel momento la famiglia si sfalda lentamente. Ognuno cerca una scusa, misura il peso della responsabilità, calcola costi e sacrifici. L’affetto lascia spazio all’egoismo, la solidarietà si dissolve in silenzi e sguardi evitati. Il Natale, da celebrazione festosa, si trasforma in un tribunale, prima muto, poi carico di tensioni e litigi.
Il finale, tra i più discussi del cinema italiano, arriva senza spiegazioni e senza morale. Monicelli non giudica, non assolve, non consola: mostra e lascia allo spettatore il compito di fare i conti con ciò che ha appena visto.
Tutti i passaggi tv di Parenti Serpenti
Dal cinema alla TV: una lunga vita che cambia rete (ma non tono)
Con l’aggiornamento al passaggio di giovedì 25 dicembre 2025, il film di Monicelli giunge al suo 24mo passaggio totale sulla tv in chiaro.
| # | Data | Rete | Fascia | Spettatori | Share |
|---|---|---|---|---|---|
| 1 | 27/12/1995 | Rete 4 (prima tv) | Prime Time | 3.396.000 | 12,5% |
| 2 | 03/01/1997 | Rete 4 | Prime Time | 2.842.000 | 10,9% |
| 3 | 18/12/1997 | Rete 4 | Seconda serata | 1.480.000 | 15,8% |
| 4 | 02/01/1999 | Rete 4 | Prime Time | 2.549.000 | 10,5% |
| 5 | 23/07/2002 | Rai 1 | Seconda serata | 1.615.000 | 20% |
| 6 | 26/12/2005 | La7 | Prime Time | 1.504.000 | 6,6% |
| 7 | 09/10/2006 | La7 | Prime Time | 720.000 | 2,6% |
| 8 | 20/11/2007 | La7 | Prime Time | 774.000 | 3,3% |
| 9 | 27/12/2008 | La7 | Prime Time | 879.000 | 3,8% |
| 10 | 02/06/2010 | La7 | Pomeriggio | 555.000 | 4,5% |
| 11 | 30/11/2010 | La7 | Pomeriggio | 420.000 | 3,0% |
| 12 | 28/12/2011 | La7 | Pomeriggio | 522.000 | 3,5% |
| 13 | 26/08/2012 | La7 | Pomeriggio | 311.000 | 3,1% |
| 14 | 26/12/2012 | La7 | Pomeriggio | 478.000 | 3,1% |
| 15 | 26/12/2013 | La7 | Prime Time | 1.188.000 | 5,0% |
| 16 | 23/12/2020 | La7 | Prime Time | 709.000 | 2,9% |
| 17 | 26/12/2020 | La7 | Pomeriggio | 416.000 | 2,4% |
| 18 | 18/06/2021 | La7 | Seconda serata | 145.000 | 2,3% |
| 19 | 19/06/2021 | La7 | Preserale | 138.000 | 1,2% |
| 20 | 31/12/2021 | La7 | Prime Time | 478.000 | 2,4% |
| 21 | 02/01/2022 | La7 | Pomeriggio | 304.000 | 1,9% |
| 22 | 25/12/2024 | La7 | Prime Time | 598.000 | 3,6% |
| 23 | 29/12/2024 | La7 (ultimo passaggio) | Pomeriggio | 302.000 | 2,8% |
(dati Auditel)
Parenti serpenti arriva sul piccolo schermo tre anni dopo la sua uscita. Esattamente 30 anni fa, nel 1995, la prima visione è appannaggio di Rete 4, dove viene proposto in prima serata, dunque come titolo di punta. I numeri sono solidi e il pubblico risponde (quasi 3,4 milioni di spettatori), pure se il film fa discutere.
Nel 2002 una prima (e unica) volta: il passaggio su Rai 1, ma sempre in seconda serata: una collocazione non casuale, che segnala come il film venga percepito più come opera da adulti che come classico da famiglia.
È però negli anni successivi che avviene il vero passaggio chiave: Parenti serpenti trova una nuova casa su La7, dove viene riproposto con grande continuità. Qui il film diventa un titolo identitario, perfetto per una rete che costruisce il proprio palinsesto sul cinema d’autore e sulla rilettura critica del passato.
Un film che non fa sconti (nemmeno allo spettatore)
L’abbiamo detto: Parenti serpenti è uno dei film più duri di Mario Monicelli, nonostante l’apparenza da commedia corale. Tutto è giocato sui dettagli: le battute a mezza voce, i sorrisi forzati, le frasi dette “per educazione” che nascondono altro. Tra il pubblico questa serie di elementi hanno provocato discussioni e polemiche sin dall’uscita della pellicola…
Curiosità
- Alla sua uscita il film fu molto criticato per il cinismo del finale
- Monicelli difese sempre l’opera, dichiarando che il film raccontava una realtà quotidiana, non un’eccezione
- Molti dialoghi nascono da racconti reali ascoltati dal regista
- Negli anni è stato completamente rivalutato, diventando uno dei film italiani più citati quando si parla di “Natale amaro”
Da film divisivo a classico identitario
Oggi è considerato uno dei ritratti familiari più spietati e sinceri mai realizzati dal cinema italiano. E forse è proprio questo il motivo per cui, ancora oggi, Parenti serpenti continua a essere programmato: per ricordarci che il Natale, a volte, è solo una tavola apparecchiata molto bene.





