The Chase (ITV) è il quiz del tea-time diventato rito nazionale nel Regno Unito
the chase

Dal 2009 il game show condotto da Bradley Walsh ha trasformato l’ora del tè in un’arena ad alta tensione. E i numeri continuano a premiarlo diventando il programma d’intrattenimento più visto del daytime nel Regno Unito.

Alle 17 nel Regno Unito c’è un appuntamento che non si tocca: The Chase (trad. L’inseguimento). Quattro concorrenti, un ‘nemico’ (il “Chaser” – trad. Il cacciatore) che prova a braccarli, il conduttore è Bradley Walsh, a lui il compito di guidare il ritmo con ironia e complicità.

È in onda dal 2009 e negli anni è diventato il diamante grezzo del teatime – ovvero il programma delle ore 17 – di ITV, prodotto da Potato (ITV Studios): una fabbrica di ore e ore di intrattenimento che ha oliato alla perfezione casting, domande e montaggio. In due parole: regole chiare, scelte forti, finale avvincente. Ed è così che un quiz di fascia pomeridiana diventa fenomeno pop.

Come funziona The Chase spiegato bene

Partiamo dal presupposto che, nell’insieme, il meccanismo è un gioiellino accattivante. La struttura è lineare e fa capire tutto in pochi secondi.

In ogni puntata, dunque, ci sono quattro concorrenti: entrano in scena uno alla volta e percorrono lo stesso “circuito” di gioco. I soldi che riescono a “portare a casa” confluiscono nella banca comune. Alla fine, chi è rimasto in gioco disputa insieme la Final Chase.

Si parte con il Cash Builder: 60 secondi di domande a raffica, £1.000 a risposta. Zero penalità, è la parte in cui ti fai il gruzzoletto… o rimani a secco.

Poi scatta l’Head-to-Head: entra il chaser (della quale vi parleremo continuando a leggere) e il concorrente deve decidere se giocare la cifra vinta (scelta “neutra”) oppure alzare l’offerta con la possibilità di incassare più soldi (ma meno passi di vantaggio), o abbassarla per più sicurezza ma meno cash da portare a sé.

Le domande multiple, avanzamenti di una casella per ogni risposta giusta: se il Chaser ti prende, sei eliminato e i soldi non entrano in banca. Chi sopravvive, porta tutto nel suo piatto e corre per il gran finale: la Final Chase.

I sopravvissuti alle manche – dunque non un solo concorrente – fissano un “target” di passi in 2 minuti, il chaser ha lo stesso tempo per raggiungerli; ogni suo errore concede un pushback (vantaggio) al team che può respingerlo di un passo. Se non li prende in tempo, jackpot diviso e ciao. È la drammaturgia perfetta per il play-along da casa.

Il cast che crea dipendenza: i Chaser

Il vero colpo di genio è trasformare gli “avversari” in personaggi-brand. Sono riconoscibili, hanno nickname, un ruolo ad hoc e un carisma che caratterizza il cast fisso:

  • Mark Labbett“The Beast”: ex insegnante di matematica, stazza e sguardo da “boss di fine livello”
  • Shaun Wallace“The Dark Destroyer”: avvocato, eloquenza e sicurezza da tribunale.
  • Anne Hegerty“The Governess”: rigore british, è il personaggio più ‘drama’ del gruppo.
  • Paul Sinha – “The Sinnerman”: battuta pronta e timing perfetto. Fa ridere e fa paura… in contemporanea
  • Jenny Ryan“The Vixen”: sguardo felino, memoria impressionante e carisma da palcoscenico.
  • Darragh Ennis“The Menace”: da concorrente a Chaser, lui rappresenta il sogno del fan diventato ‘big’.

Dal primo all’ultimo, in ordine nella galleria di foto che vedete di seguito.

Perché funziona?

C’è il ritmo: domande fitte, zero tempi morti, la “valvola comica” non frena mai il gioco, lo rende più morbido e meno tensivo. C’è il rischio, elemento di coinvolgimento da parte di chi gioca e del pubblico. C’è una finale in crescendo: il target, il timer e il pushback, una telemetria istantanea che anche chi passa per caso capisce in tre secondi. E poi c’è la collocazione oraria: il teatime di ITV, rituale quotidiano che dà al format una spinta di serialità (e quando manca per lasciare spazio allo sport in chiaro, il pubblico se ne accorge).

Insomma: gameplay ritmato in una confezione di linguaggio popolare.

Questi i paesi in cui il format è stato esportato:

Paese Titolo locale Rete Host (attuale/ultimo noto)
Regno Unito The Chase ITV Bradley Walsh.
Australia The Chase Australia Seven Network Larry Emdur (dal 2021)
Stati Uniti The Chase GSN / ABC Brooke Burns (GSN); Sara Haines (ABC).
Germania Gefragt – Gejagt Das Erste Alexander Bommes.
Spagna El cazador La 1 / La 2 (RTVE) Rodrigo Vázquez.
Croazia Potjera HRT 1 Joško Lokas (dal 2019).
Serbia Potera RTS1 Jovan Memedović.
Repubblica Ceca Na lovu TV Nova Ondřej Sokol.
Finlandia Jahti MTV3 Mikko Leppilampi.
Norvegia Jaget TV 2 Sturla Berg-Johansen (serie 2014–2016).
Grecia The Chase MEGA Channel Maria Bekatorou.
Cipro Το Kυνήγι (To Kynigitó) Alpha TV Cyprus Tasos Tryfonos.
Israele המרדף (HaMirdaf) KAN 11 Hila Korach (dal 2023; in precedenza Ido Rosenblum / Lucy Ayoub).
Bulgaria Голямото преследване (Golyamoto presledvane) Nova Niki Kanchev.
Slovacchia Na Love Markíza / VOYO Viktor Vincze.
Slovenia Na lovu (annunciata) POP TV (da annunciare)
Romania Titolo TBA (annunciata) Pro TV (da annunciare)
Nuova Zelanda The Chase New Zealand TVNZ 1 / TVNZ+ Paul Henry

Gli ascolti che spiegano il fenomeno

Qui arrivano i numeri che parlano di un successo.

Nel 2020 The Chase ha firmato il suo record storico: 4,9 milioni di spettatori in media, portando il miglior dato daytime dell’anno (escluse le news che già fanno il botto, anche di pomeriggio) e due picchi consecutivi in una stessa settimana.

Non parliamo evidentemente di un fuoco di paglia: nel 2024 ITV ha definito The Chase “il più grande programma del daytime”, con un cosiddetto best episode a 3,5 milioni di spettatori.

Solo pochi giorni fa, lunedì 3 novembre, il programma ha registrato una media di 2,7 milioni di spettatori confermandosi programma più visto del daytime in UK (sempre esclusi i notiziari). In questo periodo nel Regno Unito il pubblico delle soap opera in onda nelle ore di punta nelle generaliste inglesi sta diminuendo lentamente, mentre quello dei game show sta sorprendentemente crescendo.

Un po’ come da noi in Italia? Un rimando – in senso lato – c’è. Il binomio Affari Tuoi + La ruota della fortuna ha riportato la somma dei telespettatori di una fascia come l’access prime time di due reti generaliste a livelli che non si vedevano da parecchi anni.

Lo spin-off accende il prime time

Il mondo Chase non finisce con il daytime delle 17. Con Beat the Chasers il brand sale anche in prima serata a cadenza settimanale: un solo concorrente contro più Chasers insieme, scelte di rischio pre-finali e jackpot da capogiro.

Risultato? Numeri importanti anche nella rivisitazione del prime-time ed un coinvolgimento ancora più marcato del pubblico giovane che ha potuto conoscere il format in un’altra versione. Questo spin-off è arrivato alla sua settima stagione e va in onda dal 2020. I primi cinque episodi sono stati trasmessi nel cuore del periodo pandemico legato al Coronavirus. Dal 2021, dato il riscontro positivo di pubblico, è stato aumentato il numero delle puntate.

Cosa insegna il meccanismo di The Chase

Tre appunti semplici:

  • Regole semplici, scelte forti: il pubblico deve capire subito cosa si gioca e perché un’offerta alta fa sudare le mani.
  • Volti ricorrenti: i Chaser sono l’equivalente dei protagonisti di una serie; costruisci fedeltà, non solo conoscenze casuali.
  • Finale leggibile in 5 secondi: timer, passi, pushback. Son tre passi che se le capisci a colpo d’occhio, lo commenti sui social e lo consigli all’amico. Metteteci il teatime giusto e una macchina produttiva affidabile e il risultato è un prodotto efficace che continua a crescere anche dopo 15 anni.
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