

Pietro-Un uomo nel vento è solo l’ultima serata-evento proposta al pubblico di Rai 1 da Roberto Benigni, che dai primi anni Duemila a oggi ha preparato spettacoli unici su temi apparentemente difficili, con lui diventati popolarissimi
Roberto Benigni in televisione non è mai una comparsata: è un evento. Nel corso dell’ultimo decennio l’attore toscano premio Oscar per La vita è bella ha scelto il piccolo schermo come luogo dove far vivere, davanti a milioni di persone, testi che oscillano tra sacro e letterario, spesso con un coinvolgimento emotivo che solo lui riesce a generare. E, come vuole la tradizione dei grandi della tv italiana, ogni volta che si presenta lo fa con un progetto compiuto: non promozione, ma “serata”.
Negli ultimi anni questo percorso ha preso una forma più chiara. Si può dire che Benigni abbia costruito una sorta di tetralogia contemporanea dedicata alla spiritualità, alla parola e alla figura umana, declinata in quattro progetti molto diverse tra loro: Dante, Francesco – Il Cantico, Il Sogno e Pietro – Un uomo nel vento. Quattro tematiche, ma la stessa idea di fondo: usare la televisione come palcoscenico totale.
Pietro, l’ultima sfida di Benigni
Partiamo dalla fine: l’appuntamento con cui Benigni vuole augurare buone feste a tutti gli italiani va in onda mercoledì 10 dicembre in prima serata su Rai 1, Rai Radio3 e RaiPlay, una produzione “Stand by me” e “Vatican Media”, distribuita da Fremantle.
Anche in questo caso Benigni propone un monologo-evento, per la prima volta dal cuore di Città del Vaticano. Al centro della serata la vita dell’uomo a cui Gesù Cristo affidò la sua Chiesa. Un luogo e una storia unici, per un artista e autore che farà rivivere tra ironia e poesia una vita misteriosa ed epica.
“Non potreste mai immaginare cosa mi sia successo mentre preparavo questo lavoro su Pietro. Mi sono innamorato. Mi sono innamorato di Pietro. Completamente. E quanto mi sono affezionato a lui!” ha detto Roberto Benigni presentando il suo spettacolo. “Pietro è proprio come noi. Lo sento così vicino! Leggendo la sua storia continuavo a pensare: ma quello sono io, avrei fatto la stessa cosa! Pietro ci somiglia profondamente. È proprio come noi. La sua umanità è l’umanità di tutti noi: si arrabbia, agisce d’impulso, sbaglia, fraintende, piange, ride, si addormenta, soffre, gioisce e si lascia commuovere… proprio come facciamo noi. Ed a lui è stato affidato il compito più grande mai dato a un essere umano: aprire o chiudere le porte del Paradiso. Incredibile!”.
Il ciclo di Dante
Tornando indietro nel tempo, Benigni per anni si è appassionato e ci ha appassionato alla Divina Commedia di Dante, rendendola protagonista non di uno ma di più spettacoli da lui ideati. Un percorso lungo, stratificato, che ha riportato la Commedia nel prime time usandola come spettacolo popolare, senza mai banalizzarla.
2001, Tele+: Benigni recita la Divina Commedia
La serie di letture e spiegazioni che molti ricordano come Roberto Benigni recita la Divina Commedia fu inizialmente prodotta per Tele+: un progetto che portò in televisione il suo format “lettura + commento”, registrato a teatro e poi trasmesso sul canale pay. È uno dei primi tasselli della sua “missione dantesca”.
2002, Rai 1: L’Ultimo del Paradiso
L’anno successivo Benigni decide di ampliare la sua platea, portando il suo studio su Dante sulla tv pubblica con uno speciale monografico dedicato ai canti del Paradiso. Qui Benigni sperimenta una messa in scena più televisiva rispetto alle performance precedenti, creando un formato che negli anni diventerà la sua cifra: uno studio tv, un pubblico ristretto, nessuna pausa: solo lui a intrattenere con le parole del sommo poeta. Il pubblico gradì: 12 milioni di telespettatori (45,48% di share).
2007, Rai 1; Il Quinto dell’Inferno
Passa qualche anno e Benigni riporta Alghieri su Rai 1 con una serata-evento dedicata al V canto dell’Inferno, quello su Paolo e Francesca e dell’amor “ch’a nullo amato amar perdona”. È uno dei momenti più iconici del suo ciclo dantesco su Rai 1, anche per la scelta di concentrarsi su un canto emblematico dell’immaginario popolare. È televisione didattica, ma emotiva. Ma è anche un grande successo di pubblico, con oltre 10 milioni di telespettatori (35,68%).
2007-2008, Rai 1: TuttoDante
Rispetto al resto delle produzioni “benignesca”, questo rappresenta un progetto più massiccio: una serie di puntate tratte dall’omonimo spettacolo, registrate all’aperto e trasformate in una vera e propria “serie poetica” in tv. Ogni puntata alterna lettura, spiegazione e stand-up. La Rai lo porta in seconda serata come prodotto culturale ma accessibile rendendolo, di fatto, uno dei rari successi di ascolto del genere. La media di allora fu di quasi 2,3 milioni di telespettatori (17%), numeri non bissati dalla riproposizione del ciclo di puntate su Rai 2 sempre in seconda serata, nel 2013.
I grandi monologhi civili: la tv diventa agorà
Fuori da Dante, Benigni comincia a dedicarsi alla Costituzione e alla Bibbia. Ed è qui che nasce la sua dimensione più “nazionale” degli ultimi anni.
Rai 1, 2012: La più bella del mondo
Speciale in prima serata dedicato alla Costituzione, trattata come testo poetico e civile. È uno degli eventi Rai di quell’anno: ascolti altissimi (12,6 milioni, 43,9%), attenzione mediatica enorme, e il consolidamento di Benigni come voce “istituzionale” senza essere istituzionale. È la prima volta in cui la tv generalista viene usata per celebrare un documento civile come se fosse un poema epico.
Rai 1, 2014: I Dieci Comandamenti
Per la prima volta Benigni non si limita a una serata, ma ne propone due. D’altra parte, per leggere e decifrare con il pubblico quanto scritto nelle Tavole della Legge una serata sola non sarebbe bastata. Nasce così un evento che rientra tra le più viste della Rai del decennio: la prima serata viene vista da 9 ,1milioni di persone (33,2%), la seconda da 10,2 milioni (38,2%). Qui Benigni fa quello che gli riesce meglio: attualizza un testo antico, ribaltandolo con ironia e rispetto, senza dimenticare la giusta tensione.
La nuova trilogia spirituale
Si giunge così agli ultimi anni, in cui Benigni rimette mano al formato “serata-evento”, costruendo di fatto una nuova trilogia contemporanea.
Paramount+, 2022: Francesco – Il Cantico
Dopo anni sulla Rai, l’attore si sposta su una piattaforma streaming, Il format, però, non cambia: un monologo intimo, poetico, quasi cameristico, dedicato al Santo d’Assisi e al Cantico delle Creature.
2025, Rai 1: Il Sogno
Annunciato dal palco di Sanremo, Benigni torna su Rai 1 con un “grande rito” che cambia i temi trattati dall’interprete, rafforzando l’atmosfera da evento nazionale. L’impianto scenico richiama i suoi anni d’oro sulla Rai, con quella centralità del corpo e della parola che gli permette di trasformare un monologo in un’esperienza collettiva.
2025, Rai 1: Pietro – Un uomo nel vento
Si arriva così all’ultimo (per ora) capitolo: un racconto che mescola narrazione, spiritualità e forma documentaria, con una regia più cinematografica e la collaborazione di Vatican Media. È Benigni che torna a un registro più epico, più meditativo, quasi da poema visivo.
Il passaggio a Sanremo: l’Ariston come teatro civile
E poi ci sono le apparizioni all’Ariston, ormai un capitolo a parte della storia televisiva di Benigni. Sempre con l’idea di creare un evento unico, va detto che Benigni in questi anni si è presentato più volte a Sanremo, ritagliandosi un ampio spazio che ha temporaneamente congelato lo spettacolo e la gara della kermesse.
Solo negli anni Venti, Benigni ha partecipato a Sanremo in tre occasioni: nel 2020, per un monologo sul Cantico dei Cantici; nel 2023, per celebrare la presenza del Presidente della Repubblica in platea, omaggiandolo con la lettura e celebrazione della Costituzione e nel 2025, per annunciare lo spettacolo Il Sogno.
Le apparizioni speciali: Lundini e Propaganda Live

Il Benigni fuori dalle grandi occasioni è sempre più raro, ma non impossibile da trovare: al momento giusto, l’attore toscano sa riservare qualche sorpresa al pubblico televisivo. Come accaduto nel 2022, quando -senza essere annunciato- comparve in un breve cameo sul finale dell’ultima puntata di Una Pezza di Lundini. Un cameo senza monologhi, a sorpresa, in terza serata, di cui si è parlato nei giorni a seguire.
Infine, il 13 giugno 2025, per l’ultima puntata di Propaganda Live su La 7, Benigni diventa non protagonista assoluto ma ospite di Zoro. L’occasione è la presentazione del suo libro “Il sogno. L’Europa si è desta”: rarissimo se non unico caso in cui l’attore accetta di presenziare in tv per una promozione.






