

Dal cielo stellato ai fornelli, la nuova stagione di MasterChef Italia (dal 11 dicembre su Sky e NOW) promette una cucina che guarda avanti senza dimenticare le radici. Un viaggio tra sostenibilità, creatività e un promo che è già un piccolo film.
Negli anni MasterChef Italia non si è mai accontentato di dire solo “torniamo il tal giorno con i soliti giudici”. No, i promo di Sky sono sempre stati piccoli corti cinematografici: ironici, spettacolari e spesso con quella dose di shock visivo che ti fa dire “ok, questo è MasterChef”. Per dire: alla seconda edizione i giudici vennero presentati in stile Dexter (col sangue… ma in chiave gourmet), mentre anni dopo, nella nona stagione, il teaser puntava tutto sulla tensione e sulla suspense, come se dietro ogni piatto si nascondesse un mistero.
Ecco perché i promo non sono mai solo un contorno: sono parte della storia, quasi un episodio zero della stagione. Impostano il tono, creano aspettativa e raccontano in anticipo che tipo di viaggio stiamo per fare. Quest’anno? Il messaggio è chiarissimo: una notte stellata, tradizione e innovazione che si guardano negli occhi, e una domanda di fondo — dove sta andando la cucina di domani?
Per il 2025 la risposta arriva con un profumo d’ispirazione (e un pizzico di futurismo): la cucina non è più solo nutrimento, ma memoria, cultura, tecnologia e visione. E dal prossimo 11 dicembre su Sky e NOW, MasterChef Italia lo ribadirà a colpi di creatività, cuore e… stelle Michelin.
Tradizione e innovazione: il mix perfetto ai fornelli
Il claim di questa stagione, “Non c’è tradizione senza innovazione, e non c’è innovazione senza tradizione”, è il cuore pulsante del racconto: un messaggio semplice ma potentissimo. In un mondo dove persino i fornelli devono tenere il passo con la tecnologia e la sostenibilità, MasterChef diventa il ponte perfetto fra ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare.
E poi c’è lo spot, che quest’anno è praticamente un mini-film. Sky continua a fare scuola nel raccontare i suoi show, ma stavolta ha davvero superato se stessa. Una notte invernale, tre giudici che scrutano il cielo alla ricerca del futuro della cucina, e una cura per i dettagli che si sente in ogni secondo.
Guardiamo il promo.
Tre stelle della cucina italiana – Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli – si ritrovano in una notte d’inverno, sotto un cielo pieno di costellazioni. Non stanno solo guardando le stelle: stanno cercando il futuro.
La tradizione va rispettata, certo, ma il futuro reclama spazio. E così, tra una carbonara vegana, una zucca Hokkaido protagonista e un “cuoppo” di lische fritte, MasterChef Italia dimostra che anche la cucina può cambiare pelle senza perdere sapore.
Dietro questo lavoro c’è una squadra che raramente viene citata, ma che merita il giusto risalto:
Sky Creative Italy, con la regia di Marco Missano e la produzione firmata Atlantis Film. E poi un team che – sulla linea dei talenti – non è da meno:
- Andrea Toscano, Director Sky Creative Italy
- Manuela Bandiera, Head of Business
- Annalisa Orsi, Head of Production
- Claudia Strada, Head of Sky Creative Next Gen
- Sara Bottani, Creative Director
- Ivana Restivo Pantalone, Executive Producer
- Elena Amedoro, Account Director
- Camilla Bortolotti, Art Director
- Giulia Basile, Copywriter
- Chiara Sabella, Content Creator
- Alessandro Arrighini, Colorist
- Roberta Longo, VFX Supervisor
- Danilo Cavalli, Sound Designer
Un team che ha costruito un linguaggio visivo perfettamente in linea con l’identità del programma: elegante, contemporaneo e con quell’anima cinematografica che ormai è un marchio di fabbrica. Il risultato è più di un promo: è un racconto. Un piccolo corto pubblicitario dove la cucina diventa immaginazione, visione e, sì, anche poesia.
I tre giudici: la squadra delle stelle
Riconfermati loro, i tre pilastri di MasterChef Italia: Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.
Li abbiamo già visti litigare, ridere, fare battute taglienti e spiazzare gli aspiranti chef con giudizi che diventano lezioni di vita. Ma quest’anno i tre non vogliono soffermarsi al solo ruolo di giudici, vogliono dimostrare di essere dei veri e propri visionari.
Cannavacciuolo porta in tavola la sua energia travolgente e quella passione per i limoni che ormai è diventata un marchio di fabbrica; Barbieri resta il custode dell’alta cucina italiana, preciso e affilato come la sua lama preferita; Locatelli aggiunge il tocco british, elegante e misurato, che rimette equilibrio al trio.
Sostenibilità e futuro nel piatto
Tra i temi centrali di questa nuova stagione c’è una parola che ormai non si può più ignorare: sostenibilità.
In un mondo dove le risorse non sono infinite e ogni scelta pesa, anche la cucina deve cambiare passo. Qui non si tratta solo di moda green: è una vera rivoluzione di pensiero.
Il piatto, così, diventa un gesto culturale. Una carbonara vegana non è un’eresia, ma una nuova interpretazione della tradizione; la zucca Hokkaido si riprende la scena con eleganza; e persino un cuoppo di lische fritte diventa simbolo di recupero e creatività. È il cibo che si reinventa, ma resta radicato.
Il pubblico lo sente e partecipa: è curioso, attento, pronto a lasciarsi stupire da chi osa, ma senza perdere il rispetto per le origini.
In fondo, questa nuova stagione di MasterChef Italia non è solo una gara ai fornelli. Ci ricorda che la cucina non è solo gusto, ma anche racconto, scelta, visione. E quella notte stellata che fa da cornice al promo sembra dircelo chiaramente: il futuro si costruisce rispettando ciò che c’è stato, ma guardando un po’ più in là, dove brillano le nuove idee.






