

In occasione della pubblicazione dell’album Canzoni della Melevisione Vol. 1. di Ziopol, ripercorriamo la storia della Melevisione.
Da venerdì 7 novembre, è disponibile in digitale Canzoni della Melevisione Vol. 1, il nuovo album di Ziopol, nome d’arte di Paolo Serazzi, compositore e musicista che ha co-firmato le musiche di una delle trasmissioni più amate da intere generazioni di bambini ossia La Melevisione, programma andato in onda per diciassette edizioni, dal 1999 al 2015, su Rai 3.
Ziopol è attivo dal 2005 nel campo della musica per la televisione e si è specializzato proprio in programmi per bambini e ragazzi. Oltre alla Melevisione, infatti, Serazzi ha lavorato per Bumbi, Trebisonda, il cartoon Matt & Manson, Calzino e Un Cerotto per Amico, tutti trasmessi su Rai 3 e RaiYoYo.
L’uscita di quest’album, su etichetta Rai Com, è l’occasione per ripercorrere la storia della Melevisione.
La Melevisione: come nacque
Il nucleo creativo fondatore della Melevisione era composto da un collettivo di autori specializzati nella letteratura e nella programmazione per l’infanzia: Mela Cecchi, Bruno Tognolini, Janna Carioli, Martina Forti, Venceslao Cembalo e Mussi Bollini.
Il concepimento del programma risale all’estate del 1998, quando l’allora direttore di Rai 3, Francesco Pinto, affidò a Mela Cecchi il compito di ideare un nuovo programma contenitore per la fascia pomeridiana dedicata ai bambini.
La richiesta prevedeva lo sviluppo di un programma in una scenografia di un bosco che era avanzata praticamente nuova da un programma precedente e questo vincolo di budget permise agli autori di creare il celebre Fantabosco, il Regno di Fiaba in cui era ambientata la Melevisione, popolato da molteplici personaggi fiabeschi.
La Melevisione debuttò ufficialmente su Rai 3 il 18 gennaio 1999 e andò in onda per un totale di 2045 puntate. Per oltre un decennio, dal 1999 al 2010, il programma fu una colonna portante del palinsesto pomeridiano della rete generalista Rai 3, una posizione che garantiva ampia visibilità e anche la necessità di mantenere standard produttivi elevati.
Dal 2011, precisamente a partire dalla tredicesima stagione, il programma si spostò su Rai Yoyo dove vi rimase fino all’ultima puntata. Il passaggio al canale tematico coincise con la fase discendente e la conclusione del programma: la durata degli episodi fu ridotta a soli 9-14 minuti e anche le scenografie subirono tagli significativi.
La Melevisione: il cast e i personaggi
Tonio Cartonio e Milo Cotogno
L’universo narrativo della Melevisione era definito da un cast corale di personaggi umani, folletti e creature magiche, le cui interazioni e la cui evoluzione costituivano il cuore del programma.
Il perno narrativo del Fantabosco era il Folletto del Chiosco. Questa figura fungeva da protagonista, gestore del punto d’incontro centrale (il chiosco) e anello di congiunzione tra il mondo della fiaba e il pubblico a casa, chiamati i bambini di Città Laggiù.
Tonio Cartonio (interpretato da Danilo Bertazzi) fu il protagonista fondatore (dalla prima alla sesta stagione) definito anche Il folletto aggiusta-guai: la figura di Bertazzi è rimasta indelebilmente legata all’epoca d’oro e alla genesi del programma.
Milo Cotogno (interpretato da Lorenzo Branchetti), invece, subentrò a Tonio a partire dalla sesta stagione. Nonostante il difficile compito di sostituire una colonna portante del programma, Branchetti consolidò il ruolo, diventando il volto della Melevisione per la maggior parte della sua durata.
Su TikTok, recentemente, Danilo Bertazzi ha dichiarato di aver lasciato la Melevisione per problemi di salute legati al cuore e, soprattutto, perché il personaggio di Tonio Cartonio stava prendendo il sopravvento sulla sua vera identità.
Gli altri personaggi
Un elemento distintivo della Melevisione fu anche l’ampio uso di burattini e personaggi animati che interagivano alla pari con gli attori umani.
Il più iconico di questi fu senza dubbio Lupo Lucio, interpretato da Guido Ruffa. Quest’ultimo fu scelto in una situazione d’emergenza, dovendo sostituire un altro attore con un preavviso di pochissimi minuti e la sua interpretazione, perlopiù improvvisata e segnata dal nervosismo, fu apprezzata dagli autori.
Il Fantabosco era popolato sostanzialmente da un cast di personaggi umani che rappresentavano gli archetipi della fiaba, suddivisi in vere e proprie fazioni.
I Reali rappresentavano l’arco narrativo di crescita e maturazione, dalla gioventù al matrimonio e all’assunzione del regno; le Streghe, invece, rappresentavano l’antagonismo magico; gli Orchi, invece, erano rappresentanti del caos benevolo mentre le Fate incarnavano la magia positiva; gli Gnomi, invece, rappresentavano la conoscenza e il lavoro.
Di seguito, trovate tutti i personaggi:
– Folletti e Follette: Tonio Cartonio (Danilo Bertazzi), Milo Cotogno (Lorenzo Branchetti), Nina Corteccia (Marina Rocco);
– Lupi: Lupo Fosco (Fabio Farronato), Lupo Lucio (Guido Ruffa);
– Fate: Fata Gaia (Simona Grosso), Fata Lina (Paola D’Arienzo);
– Streghe e Maghi: Strega Rosarospa (Tatiana Lepore), Strega Salamandra (Roberta Triggiani), Strega Varana (Zahira Berrezouga), Drollo (Diego Iannacone), Mago Mandrago (Marco Mazza);
– Orchi e Orchesse: Orco Rubio (Giuseppe Loconsole), Orco Manno (Diego Casalis), Orchidea (Barbara Abbondanza), Orco Bruno (Massimo Bitossi), Orco Baleno (Massimiliano Sbarsi), Orchetto Leo (Mauro Parrinello);
– Reali: Principessa/Regina Odessa (Carlotta Jossetti), Principe/Re Giglio (Enrico Dusio), Re Quercia (Diego Casale), Balia Bea (Licia Navarrini), Jolly Cembalo (Paola Roman), Gatta Sibilia (Ilaria Fratoni), Principe Leo degli Elfi (Luca Avallone), Principessa Belinda (Maria Valentina Principi);
– Gnome e Gnomi: Gnoma Linfa (Olivia Manescalchi), Gnomo Ronfo (Giancarlo Judica Cordiglia), Gipo Scribantino (Oreste Castagna), Gnomo Lampo (Lorenzo Fontana), Gnoma Filla (Elena Canone), Gnomo Eco (Enrico Dusio), Gnomo Martino (Armando Pizzuti);
– Cuochi di corte: Cuoco Basilio (Lando Francini), Cuoco Danilo (Danilo Bertazzi), Cuoco Zibibbo (Eugenio Gradabosco);
– Scagnozzi: Vermio Malgozzo (Riccardo Forte);
– Geni e Geniette: Genio Abù Ben Set (Alessandro Pisci), Genio Abù Zazà (Fabio Troiano), Shirin Scintilla (Valentina Bartolo), Amina Lucente (Camilla Diana);
– Gazze Ladre: Gazza Rubina (Valeria Magnoni), Gazza Rubezia (Siddhartha Prestinari);
– Capitana di vascello: Naima del Mar (Beatriz Luz Lattanzi);
– Artisti di fiaba: Mago Misterius (Davide Nicolosi), Fiammetta (Giorgia Arena), Florimondo (Nicola Canal), Allegra Melodica (Caterina Sangineto);
– Personaggi animati: Radio Gufo, Specchio Parlante nell’Antro, Pozzo, Drago Focus, Sciupafiabe, Topo Torponio, Strillo, Portapennarelli, Ramazante, Scopazia, Mauro Gigasauro, Gigante Striccafolletti, Usignolo Arcobaleno, Guardiano della Fiabola Magica, Cucciolo di Maialino, Zizì Microniente.
La Melevisione: gli episodi
Il formato di ogni puntata seguiva una routine strutturata in quattro fasi: ogni episodio iniziava con un evento che turbava l’equilibrio del Fantabosco; al termine della storia, il folletto si rivolgeva direttamente al pubblico, riassumendo ai bambini la morale o il tema della giornata; successivamente, veniva introdotta una canzone o una filastrocca tematica; ogni episodio si concludeva con il folletto che guidava i bambini nella creazione di un oggetto.
La filosofia pedagogica della Melevisione si basava su un principio fondamentale: il rispetto per l’intelligenza del bambino. Il programma veicolava valori sociali come la gentilezza e la condivisione e affrontava emozioni complesse come la paura, la solitudine e la tristezza, aiutando i bambini a viverle meglio attraverso la metafora della fiaba.
La Melevisione: le location
Le location principali della Melevisione erano la Radura del Chiosco (il centro della narrazione), l’Antro della Strega (luogo della magia caotica), la Tana del Lupo (territorio della fame) e il Castello (situato nella Piana del Re, centro del potere).
Le location secondarie, invece, erano il Villaggio degli Gnomi, la Grotta di Drago Focus, il Fiume Fiorito, la Casa di Fata Lina, il Pozzo parlante e la Torre Scribantina (la redazione di Gipo).
La Melevisione: episodi speciali
Durante le varie edizioni, andarono in onda una serie di episodi speciali realizzati con il patrocinio dei Ministeri dei Trasporti, della Pubblica Istruzione, della Sanità e dell’Ambiente e con la collaborazione di Amnesty International.
Tra i temi trattati in questi episodi speciali, ricordiamo l’educazione interculturale, i pericoli stradali, la separazione dei genitori, l’alimentazione, l’ambiente, la difesa dei diritti umani, le adozioni, la disabilità, il lutto, il maschilismo e anche gli abusi sessuali in età preadolescenziale.
La Melevisione e l’11 settembre 2001
Una puntata della Melevisione rimasta tristemente nella storia fu la 107esima, andata in onda durante la terza stagione e trasmessa in replica l’11 settembre 2001.
L’episodio, dal titolo Tanti auguri a te, alle ore 15:33 di quel giorno, venne interrotto bruscamente dall’edizione straordinaria del TG3 che informò i telespettatori degli attentati alle Torri Gemelle, a New York, avvenuti poco prima.






