Fuori la verità, quando il cinema parla di tv: 5 film da riscoprire

Claudia Amendola, in questi giorni, sta promuovendo il film diretto dall’autore televisivo Davide Minnella.

In questi giorni, Claudio Amendola è apparso in vari programmi televisivi (Verissimo, Grande Fratello, Avanti un altro) per promuovere il nuovo film al quale ha preso parte come attore, Fuori la verità, pellicola diretta da Davide Minnella.

Quest’ultimo ha deciso di trattare un argomento che conosce bene in quanto Minnella è noto anche per essere un autore televisivo. Nel suo curriculum troviamo programmi come L’Isola dei Famosi, Soliti Ignoti – Il ritorno, Arena Suzuki ’60 ’70 ’80, Affari Tuoi, Caduta Libera, Grande Fratello Vip e i recenti Like a Star e The Cage – Prendi e scappa.

Fuori la verità, black comedy con Claudio Amendola, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Leo Gassmann, Eleonora Gaggero e Elisa Luparelli, parla di una famiglia che accetta di partecipare ad un programma televisivo, una via di mezzo tra game show e reality, con in palio un montepremi di un milione di euro. Per ottenere il montepremi, i componenti di questa famiglia dovranno rispondere con sincerità ad una serie di domande personali, intime e scomode che verranno poste loro dalla conduttrice.

Non è la prima volta che il cinema parla di televisione, non semplicemente citando personaggi e programmi televisivi esistenti, ma affrontando il tema in senso più ampio. In Fuori la verità, ad esempio, è intuibile che uno dei temi trattati sia il cinismo dei media pronti ad approfittare delle debolezze delle persone.

Di seguito, trovate altri 5 film sulla televisione, da vedere, rivedere o riscoprire.

Reality (2012) di Matteo Garrone

Reality, film di Matteo Garrone vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, parla dell’ossessione per la televisione e per la fama in generale.

Ambientato in una periferia napoletana, il film narra la storia di Luciano, pescivendolo e intrattenitore in feste e matrimoni, che, accarezzando il sogno di prendere parte al Grande Fratello grazie ad un provino, ne rimane sempre più ossessionato al punto da convincersi che la redazione del programma lo stia spiando e che ogni persona che incontra sia un emissario segreto della trasmissione con il compito di valutarlo. Convinto che solo comportandosi bene potrà partecipare al GF, Luciano decide di regalare i suoi beni e vendere la sua pescheria, rovinando di fatto la sua vita e quella della sua famiglia.

Ginger e Fred (1986) di Federico Fellini

Ginger e Fred, film di Federico Fellini con Marcello Mastroianni e Giulietta Masina, candidato al Golden Globe, si concentra maggiormente sull’avvento della tv commerciale (il personaggio di Fulvio Lombardoni è un chiaro riferimento a Silvio Berlusconi), sul ruolo della tv in Italia e sul contrasto tra il vecchio mondo dello spettacolo e quello nuovo.

Il film racconta la storia di Amelia Bonetti e Pippo Botticella, due ormai anziani ballerini di tip tap noti con il nome d’arte di Ginger e Fred, che accettano di prendere parte ad uno show televisivo natalizio nostalgico dal titolo Ecco a voi, ricco di personaggi assurdi: sosia di personaggi famosi, un frate indovino e altri fenomeni da baraccone. Lo spettacolo viene continuamente interrotto da martellanti spot pubblicitari.

Perdiamoci di vista (1994) di Carlo Verdone

Perdiamoci di vista, film di Carlo Verdone che permise ad Asia Argento di vincere il David di Donatello, è un film da cui il precitato Fuori la verità riprende in parte la tematica principale ossia il cinismo di certi programmi televisivi che non si fermano davanti a nulla pur di fare audience.

Il film racconta la storia di Gepy Fuxas, conduttore cinico e spregiudicato, presentatore di un popolare talk show in prima serata, Terrazza Italiana, che per risollevare gli ascolti del suo programma, chiede alla sua redazione maggiore impegno. Durante una puntata, il conduttore intervista la presidente di un’associazione di disabili ma, contro la volontà dell’ospite, insiste sull’approfondire la sua tragedia personale, trasmettendo foto rubate da una delle sue autrici. Una ragazza paraplegica interviene in diretta contro Fuxas e parte una discussione: i toni sprezzanti usati dal conduttore nei confronti della ragazza causano la chiusura del suo programma.

Ladri di saponette (1989) di Maurizio Nichetti

Ladri di saponette, film di Maurizio Nichetti, è un film surreale che rappresenta una critica all’invasione della pubblicità e della televisione nel cinema e nella vita in generale.

Al centro del film, c’è la messa in onda televisiva di un film in bianco e nero intitolato Ladri di saponette, un eloquente omaggio al neorealismo di Vittorio De Sica. La pubblicità, però, è talmente invadente che i personaggi degli spot entrano letteralmente nel film proiettato, stravolgendone la trama. I protagonisti del film, invece, fanno il percorso inverso, ritrovandosi nelle pubblicità.

Il siero della vanità (2004) di Alex Infascelli

Il siero della vanità, film di Alex Infascelli su soggetto firmato da Niccolò Ammaniti, con Margherita Buy, Francesca Neri e Valerio Mastandrea, è un thriller noir e grottesco che porta al parossismo alcuni dei temi già citati in precedenza.

Il film si svolge attorno al talk show televisivo Sonia Norton Show, programma che prende il nome dalla sua conduttrice, un’icona della cosiddetta tv del dolore. Alcuni ospiti ricorrenti e bizzarri del programma in questione iniziano a scomparire misteriosamente e la polizia inizia ad indagare su questi rapimenti, scoprendo che tutti i personaggi rapiti sono stati ospiti di una puntata precisa del Sonia Norton Show durante la quale avevano deriso e umiliato un illusionista di nome Mago Daniel, pronto a vendicarsi.

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